Il documento sarà sottoscritto pubblicamente dai candidati
SIENA. Etica, trasparenza, partecipazione, efficienza dell’amministrazione comunale. Sono questi, in estrema sintesi i temi al centro della “Carta di Siena”, frutto del lavoro svolto in questi mesi dal Forum della buona politica, promosso dal Partito democratico. La Carta contiene le linee guida e i principi che dovranno guidare l’azione di governo della prossima amministrazione comunale sul fronte del coinvolgimento diretto dei cittadini, dell’ascolto, dell’etica e della trasparenza. Per la prima volta in Italia il candidato sindaco del centrosinistra e i candidati al consiglio comunale sottoscriveranno una Carta comune, dove si prenderanno un “impegno pubblico” con i cittadini sul fronte della partecipazione; della valorizzazione del merito e delle competenze; della trasparenza sulle indennità e sulle nomine; della riduzione dei compensi e della non cumulabilità degli incarichi.
Nei prossimi giorni, la “Carta di Siena dell’etica e della partecipazione” elaborata dal Pd sarà portata come contributo alle forze del centrosinistra che compongono la coalizione per raccogliere ulteriori idee e proposte. Lunedì 14 marzo, infine, alle ore 18, presso la sala delle Balie del Santa Maria della Scala, il documento sarà presentato alla cittadinanza con un evento pubblico, organizzato dalla coalizione che sostiene la candidatura di Franco Ceccuzzi a sindaco di Siena.
Il Comune di Siena e la partecipazione al centro della vita cittadina “La Carta di Siena – si legge nel primo punto del documento – pone il Comune al centro della vita senese su cui risiede il primato di responsabilità per ogni percorso di progresso nella sostenibilità, nella trasparenza e nella tutela dell’interesse generale. La Carta assume la partecipazione dei cittadini come primo riferimento per l’etica della politica, per arricchire la qualità della democrazia attraverso un rapporto diretto con i cittadini e buone pratiche di partecipazione, che siano in grado di misurare il grado di consenso su diverse alternative in campo. Con la Carta di Siena, l’amministrazione comunale si impegna ad avviare modalità partecipative di governo ricche e articolate, di cui la stessa amministrazione saprà tener conto”.
Promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare l’informazione, la comunicazione e ridurre il digital divide “Il Comune di Siena – prosegue il documento – riconosce che l’accesso alla Rete è un nuovo diritto dei cittadini e un’occasione complessiva di crescita per la città, di arricchimento culturale, di opportunità per le imprese, di dialogo sociale. Un obiettivo fondamentale anche in chiave di abbattimento del digital divide. Al fine di garantire il libero accesso alla Rete da parte dei cittadini e delle imprese, l’amministrazione comunale metterà in campo ogni azione per l’estensione della connessione alla rete, secondo i principi ispiratori del Free Wi-fi”.
Rendere trasparente ogni percorso di nomina “Il sindaco – si legge nella Carta – si fa garante che ogni processo di nomina e designazione comunale e di derivazione comunale, sia ispirato ai principi dell’onestà, del merito e della competenza e delle pari opportunità di genere, nonché del rinnovamento della classe dirigente. Ogni processo di nomina sarà trasparente e comunicato nel modo più ampio ai cittadini”.
Rendere pubbliche le informazioni su consiglieri comunali e membri della giunta “Al fine di ispirare la selezione della classe dirigente ai principi etici e di trasparenza – si legge ancora nella Carta – i candidati a incarichi di nomina e derivazione comunale renderanno subito disponibili in forma pubblica alcune informazioni personali. I candidati al consiglio comunale, al momento della candidatura, e i componenti della Giunta comunale, all’atto della nomina, dichiareranno: il proprio stato patrimoniale; di essere in regola con tutte le norme che tutelano i diritti dei lavoratori, nel caso in cui il candidato fosse anche datore di lavoro; la non appartenenza ad associazioni che comportino vincoli di segretezza o carattere riservato; o che prevedano, altresì, un mutuo sostegno tra gli associati, tale da rappresentare un rischio per i principi di uguaglianza tra i cittadini e di imparzialità delle pubbliche istituzioni”.
Incandidabilità per i condannati e per chi ha pendenze con la giustizia “Saranno elementi di impossibilità a candidature – si legge nella Carta – o a nomine pubbliche e di derivazione pubblica, nonchè di decadenza dagli incarichi in essere: l’emissione di un decreto di rinvio a giudizio o di misura cautelare personale non annullata o sentenza di condanna, ancorché non definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per delitti di concussione e corruzione, per reati di mafia, di criminalità organizzata, sfruttamento della prostituzione, contro il patrimonio pubblico, per un delitto in cui sia previsto l’arresto in flagranza di reato, omicidio colposo derivante dall’inosservanza delle norme in materia di sicurezza del lavoro; la disposizione di misure previste dalla legge antimafia, personali o patrimoniali, anche se non definitive. Le condizioni ostative alla candidatura o nomina in incarichi pubblici – precisa il documento – vengono meno in caso di sentenza definiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o annullamento delle misure precedentemente elencate. Il Sindaco si farà promotore di un analogo comportamento anche per la formazione degli organi di amministrazione degli altri enti ed istituzioni cittadine”.
Un’anagrafe pubblica degli eletti: “L’anagrafe patrimoniale degli eletti in consiglio comunale – si legge nel documento – degli assessori della giunta comunale, e dei nominati da parte del Comune in enti, fondazione e società partecipate, verrà resa nota con apposita comunicazione istituzionale e aggiornata ogni anno”.
Garantire la non cumulabilità degli incarichi “In merito agli indirizzi di nomina – prosegue la Carta – da parte del Comune quanto alla possibilità di nomina in due enti, attualmente possibile, il Sindaco si impegna a garantire che tale doppia nomina rappresenti un’eccezione. E in ogni caso, il soggetto nominato in due enti in cui sia previsto un emolumento e/o un gettone di presenza, si impegni a non cumulare gli eventuali compensi derivanti dalle due nomine, sottoscrivendo un atto formale di rinuncia ad uno dei due compensi.
” ‘La Carta di Siena dell‘etica e della partecipazione’ è un vero e proprio patto di fiducia del terzo millennio fra amministratori e cittadini. Così l’abbiamo fatta nascere – dice Daniele Magrini, coordinatore del Forum della buona politica – dal confronto appassionato tra tutti coloro che hanno voluto partecipare al Forum del Pd, aperto anche ai non iscritti. Tre mesi di intenso dibattito, tante riunioni in cui l’appiglio a valori identitari e condivisi, l’equità, la trasparenza, il rinnovamento della politica, è stato il collante e la spinta che ci ha ispirato. Abbiamo lavorato insieme, con la tecnica del foglio bianco. Stabiliti i due filoni portanti della Carta di Siena – il primo, l’etica con i principi e gli impegni; e il secondo le linee di indirizzo della partecipazione, anche con le opportunità delle nuove tecnologie – ogni sera dagli interventi nasceva un canovaccio, che poi la notte veniva sitentizzato sul foglio, e la mattina dopo tutti i membri del Forum avevano il testo che approvavamo poi nella riunione successiva. Siamo andati avanti così, con un processo partecipativo vero e denso di contenuti, che muoveva da un bisogno comune: partecipare, affermare il proprio diritto a offrire le proprie idee per la propria città, e utilizzare l’opportunità del Forum per uscire dall’angusto spazio del mugugno, del disinteresse, con un’affermazione nuova e antica nello stesso tempo: mi interessa. Mi interessa che la mia Siena sia terreno ideale della buona politica, innovativo laboratorio di buon governo, città dove, grazie anche alla Carta di Siena – è la nostra speranza – la qualità della democrazia aumenti e diminuisca invece il distacco dei cittadini dalla cosa pubblica”.