30 giorni per le firme: "un ostacolo ingiustificato e gravissimo"

FIRENZE. Mercoledì 20 agosto, a partire dalle 10:30, una durissima manifestazione di protesta. Si tratta di “ladri di democrazia” l’evento di presentazione di un ricorso depositato al TAR Toscana da Democrazia Sovrana Popolare (DSP), partito politico guidato da Marco Rizzo, con l’assistenza dell’avvocato Francesca Antinozzi e il supporto dello studio legale di Giuseppe Gasparri e Giuliana Picchio.
Secondo il decreto pubblicato il 13 agosto 2025, le liste politiche senza rappresentanza consiliare in Regione devono raccogliere quasi 9mila firme certificate, entro la brevissima finestra di 30 giorni. Un termine che viene giudicato dai ricorrenti come un ostacolo ingiustificato e gravissimo alla partecipazione democratica.
DSP sottolinea come questa imposizione “violi i diritti fondamentali all’elettorato passivo e attivo, garantiti dalla Costituzione italiana”
Il ricorso evidenzia inoltre come la Regione Toscana fosse “ben consapevole della data naturale di scadenza del mandato dell’attuale giunta (nata nel 2020) da anni, ma abbia emanato il decreto di indizione elettorale solo a 30 giorni dal voto” riducendo di fatto il tempo a disposizione per l’organizzazione delle nuove liste, questo, si legge nel testo, favorisce di fatto soltanto i partiti già rappresentati in consiglio, escludendo praticamente le altre forze politiche.
I ricorrenti chiedono al TAR di annullare il decreto di indizione elettorale e di rinviare la data delle elezioni regionali, affinché venga garantito un tempo sufficiente per la raccolta delle firme. In subordine, si chiede una riduzione proporzionale delle sottoscrizioni da raccogliere, a un sesto di quelle attualmente previste, alla luce del tempo limitato concesso dalla Regione.
Il ricorso DSP rappresenta un forte grido di allarme contro quello che viene definito “un furto degli spazi di pluralismo politico per gli elettori”.