"La banca ritiri le esternalizzazioni. Per decenza morale"

SIENA. Il C.d.A. Mps del 28 febbraio 2013 ha deliberato l’ulteriore utilizzo del Fondo Esuberi per 660 Lavoratori, in uscita entro il 30 giugno 2013, che andrebbero ad esaurire tutte le domande presentate degli aventi diritto a pensione entro il 2017.
In data odierna le OO.SS. firmatarie dell’accordo separato del 19 dicembre 2012 hanno firmato un ulteriore accordo che incrementa i numeri preventivati delle uscite.
L’Azienda dichiara di provvedere a proprie spese al costo della fuoriuscita di questi ulteriori 660 lavoratori, forte dell’enorme introito derivante dalla solidarietà, ovviamente capiente anche di quest’ulteriore tranche di fuoriuscite.
E’ quindi chiaro che quanto da noi sostenuto sia riguardo al numero dei pensionabili negli anni a venire, sia riguardo al costo esoso ed eccessivo della solidarietà è completamente confermato.
Ci aspettiamo a questo punto che la Banca, per decenza morale, ritiri il progetto di esternalizzazione : se da 1110 togliamo 660 le “necessità” rimangono ferme a 450 unità, ulteriormente abbattibili, nell’arco del piano con provvedimenti analoghi per i pensionandi 2018 e 2019 fino a raggiungere il numero richiesto nel PI. Consideriamo che anche soltanto i 450 rimasti hanno un “costo aziendale “ di 31 milioni e mezzo di cui almeno il 60% sarebbero comunque da corrispondere alla ditta esterna per l’effettuazione del servizio.
Pensiamo e crediamo che insistere nelle esternalizzazioni sia un atto irresponsabile di accanimento verso i colleghi coinvolti nella DAACA.
In questa situazione di evidente possibilità di riduzione di organico con metodologie socialmente accettabili auspichiamo che anche per i Dirigenti, specie per quelli più lontani dalla pensione e di fascia retributiva più bassa, provenienti dalla “gavetta”, quindi facilmente ricollocabili in Banca, sia possibile, su base volontaria, evitare il licenziamento con un reinquadramento nella categoria dei QD e conseguente accesso al fondo, che pure pagano.
La Banca ha vissuto e vive un difficile momento, mantenere alto il livello di disagio e di insicurezza tra il personale è esattamente il contrario di quello che serve al Monte dei Paschi adesso: abbiamo bisogno delle risorse di tutti i dipendenti, abbiamo bisogno di dare loro delle certezze affinchè tutti si applichino con mente libera al lavoro per cercare di risollevare le sorti della Banca .
Non serve il clima di terrore vero e proprio che è venuto a crearsi in quest’ultimo anno, non è funzionale all’Azienda nemmeno la separazione tra le OO.SS.
Diamo ai lavoratori del Monte quella fiducia nella Banca che, se data, sapranno ritrasmettere alla clientela: è questo quello che ora serve al Monte dei Paschi di Siena.
La segreteria Dircredito MPS
In data odierna le OO.SS. firmatarie dell’accordo separato del 19 dicembre 2012 hanno firmato un ulteriore accordo che incrementa i numeri preventivati delle uscite.
L’Azienda dichiara di provvedere a proprie spese al costo della fuoriuscita di questi ulteriori 660 lavoratori, forte dell’enorme introito derivante dalla solidarietà, ovviamente capiente anche di quest’ulteriore tranche di fuoriuscite.
E’ quindi chiaro che quanto da noi sostenuto sia riguardo al numero dei pensionabili negli anni a venire, sia riguardo al costo esoso ed eccessivo della solidarietà è completamente confermato.
Ci aspettiamo a questo punto che la Banca, per decenza morale, ritiri il progetto di esternalizzazione : se da 1110 togliamo 660 le “necessità” rimangono ferme a 450 unità, ulteriormente abbattibili, nell’arco del piano con provvedimenti analoghi per i pensionandi 2018 e 2019 fino a raggiungere il numero richiesto nel PI. Consideriamo che anche soltanto i 450 rimasti hanno un “costo aziendale “ di 31 milioni e mezzo di cui almeno il 60% sarebbero comunque da corrispondere alla ditta esterna per l’effettuazione del servizio.
Pensiamo e crediamo che insistere nelle esternalizzazioni sia un atto irresponsabile di accanimento verso i colleghi coinvolti nella DAACA.
In questa situazione di evidente possibilità di riduzione di organico con metodologie socialmente accettabili auspichiamo che anche per i Dirigenti, specie per quelli più lontani dalla pensione e di fascia retributiva più bassa, provenienti dalla “gavetta”, quindi facilmente ricollocabili in Banca, sia possibile, su base volontaria, evitare il licenziamento con un reinquadramento nella categoria dei QD e conseguente accesso al fondo, che pure pagano.
La Banca ha vissuto e vive un difficile momento, mantenere alto il livello di disagio e di insicurezza tra il personale è esattamente il contrario di quello che serve al Monte dei Paschi adesso: abbiamo bisogno delle risorse di tutti i dipendenti, abbiamo bisogno di dare loro delle certezze affinchè tutti si applichino con mente libera al lavoro per cercare di risollevare le sorti della Banca .
Non serve il clima di terrore vero e proprio che è venuto a crearsi in quest’ultimo anno, non è funzionale all’Azienda nemmeno la separazione tra le OO.SS.
Diamo ai lavoratori del Monte quella fiducia nella Banca che, se data, sapranno ritrasmettere alla clientela: è questo quello che ora serve al Monte dei Paschi di Siena.
La segreteria Dircredito MPS