Il deputato senese interviene sul futuro del Santa Maria della Scala
“L’incontro tra passato e contemporaneità – afferma Dallai – potrà far crescere il SmS solo se affidato ad esperti riconosciuti sul piano nazionale e internazionale. L’obiettivo è sviluppare un modello per i visitatori, ma soprattutto vissuto e tenuto vivo dai senesi. E’ necessario accordare gli spazi garantendo uno sviluppo armonico alle diversità del complesso. Penso, ad esempio, a una Project Room per la contemporaneità, le arti visive e performative, ma anche ad aree che funzionino da incubatori per l’imprenditoria culturale e le nuove tecnologie. Gli spazi interni dovranno interagire in maniera più funzionale con Piazza del Duomo. L’apertura dell’ufficio turistico e la riapertura dell’ingresso originario sono dei passi in avanti”.
“La centralità culturale del complesso passa anche dalla possibilità di riunire al suo interno le opere dei Musei Civici Senesi, della Pinacoteca Nazionale e del Museo Diocesano e dal fare della sua storia un ulteriore elemento di unicità. Il Santa Maria è, infatti, uno dei primi spedali europei, fondato per accogliere i pellegrini della Francigena, sostenere i poveri e farsi carico dei bambini abbandonati. E’ questa la sua natura che merita di essere valorizzata, affrontando il significato che hanno avuto nella storia il pellegrinaggio, l’accoglienza e la solidarietà”.