Rifondazione Comunista esprime "vivo stupore e preoccupazione"

SIENA. Il Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Siena esprime “vivo stupore e preoccupazione di una possibile riconversione dello stabilimento Beko a uso militare”. RC si riferisce “al gruppo Leonardo, colosso mondiale nella produzione di armi, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, come ad uno dei soggetti interessati a rilevare lo stabilimento. Ci stupisce e preoccupa altresì che due dei tre maggiori sindacati si siano espressi in maniera non negativa o direttamente entusiastica su questa possibilità”.
Il gruppo Leonardo è uno dei principali produttori di armi a livello mondiale e, nonostante le dichiarazioni del Governo italiano – si legge nella nota – ha continuato a vendere armi a Israele per tutto il 2024 e il 2025, fatturando nel solo 2024 oltre 7 milioni di euro di esportazione verso lo Stato israeliano.
Le politiche di riarmo del Governo nazionale sono da respingere fermamente perché contrarie ai dettami della nostra Costituzione repubblicana, la quale, all’articolo 11, ripudia l’uso della guerra per risolvere le controversie internazionali, e perché generano ulteriori tagli a Sanità, servizi sociali, scuola, ricerca e istruzione”.
Continua RC: “La terza guerra mondiale a pezzi, come era uso chiamarla Papa Francesco, non può che produrre morte, miseria e peggioramento delle condizioni di vita di tutti i lavoratori. È noto inoltre che il rapporto tra capitale investito e numero di lavoratori impiegati è il più basso nelle imprese produttrici di armamenti. Quindi, anche solo adottando una logica puramente industriale, la scelta di Leonardo si rivela comunque perdente.
Per questi motivi, pur ribadendo con forza la necessità di trovare sbocchi lavorativi alternativi e di qualità agli ex dipendenti della Beko, invitiamo le forze democratiche senesi alla mobilitazione contro l’ipotesi che l’industria della guerra si installi a produrre strumenti di morte nella nostra città. La Siena repubblicana, democratica e antifascista merita un futuro migliore”.
Per questi motivi, pur ribadendo con forza la necessità di trovare sbocchi lavorativi alternativi e di qualità agli ex dipendenti della Beko, invitiamo le forze democratiche senesi alla mobilitazione contro l’ipotesi che l’industria della guerra si installi a produrre strumenti di morte nella nostra città. La Siena repubblicana, democratica e antifascista merita un futuro migliore”.