Le contraddizioni della nuova dirigenza

SIENA. Da Luciano Cortonesi riceviamo e pubblichiamo.
“Peccato vedere il maggior partito senese (il PD) arrancare per mantenere una credibilità che si sta sgretolando sotto i colpi dei rancori e della distanza dai problemi reali delle persone. Un’ulteriore prova dell’inadeguatezza della sua classe dirigente. Quella “discontinuità” o quel “rinnovamento” così tanto invocati per gli altri e così tanto osteggiati dentro le stanze del Pd, servirebbero, se attuati, a ridare fiducia ad una comunità attanagliata dai gravi problemi e sempre più sfiduciata della politica.
Non si può rispondere alla crisi della Banca MPS, dalla quale discendono a cascate anche tante altre criticità, con l’apertura dell’ennesimo Forum; rigorosamente controllato e diretto da dietro le quinte dai soliti noti. Non si può ancora assistere ad un equilibrismo tattico difendendo padroni ed operai. Non si può appoggiare un Piano Industriale del terzo gruppo bancario italiano, come ha fatto il neosegretario provinciale, e poi proclamare la costituzione di un forum che dichiara che “le misure del piano sono troppo pesanti sul piano sociale”.
Non si può aver difeso ed approvato l’operazione Antonveneta, come fatto per anni, ed ora dire che il presente di MPS è condizionato da importanti errori di gestione che condizionano il futuro. Almeno si abbia l’umiltà di chiedere scusa alla città dello sbaglio.
Non si possono lanciare slogan populistici di difesa delle professionalità interne della banca, quando proprio i vertici del PD hanno scelto un management tutto esterno a Siena ed alla Banca. Un percorso che proseguirà con l’affidamento di importanti asset organizzativi a società di consulenza esterne, che andranno a sottrarre ulteriori risorse ad un quadro economico già critico. Evidentemente Carli e Guicciardini ritengono che all’interno della banca non vi siano professionalità in grado di saper affrontare questa delicata fase.
Non si può invocare una senesità del Monte, solo come slogan pubblicitario, quando si è già agito per consegnare la banca a poteri forti romani.
Peccato dover assistere a queste contraddizioni da parte di un partito che, fino a ieri non temeva rivali a Siena. Peccato assistere ad un silenzio assordante della città, una collettività ammutolita dietro problematiche a cui non era abituata. Peccato dover vedere scorrere la verità dei fatti solo sui blog con i mezzi d’informazione tradizionali prudentemente assenti.
Ma forse con la Festa del PD in Fortezza avremo una illuminazione nuova. A proposito si chiamerà Festa del PD o dell’Unità, come tanti non hanno mai smesso di chiamarla, almeno loro sono rimasti coerenti! Infatti già sono riapparsi i manifesti della vecchia festa comunista (cfr foto). Un’ulteriore testimonianza di quella pulizia etnica e di quel ritorno alle origini che Ceccuzzi &C. stanno portando avanti. Alla faccia del rinnovamento e della democrazia.
Infine, cosa inventerà quest’anno il PD per ottenere le autorizzazioni e sopperire all’inadeguatezza della Fortezza per quanto riguarda l’altezza dei muri dei bastioni. L’anno scorso l’Assessore Mugnaioli trovò una “scappatoia” con l’aiuto del Comune, ma ora il Commissario Laudanna sarà ancora così magnanimo? E poi l’inadeguatezza di Fortezza non esiste solo per la festa del PD. Tutti quelli che frequentano l’area tutto l’anno non debbono essere tutelati?. Provate ad indagare sui motivi che hanno impedito la realizzazione delle protezioni già progettate e finanziate (strano ma vero) dall’inizio dell’anno”.