I sindacati invitano ad aderire allo sciopero

SIENA. Dai Coordinamenti RSA – Banca Monte dei Paschi riceviamo e pubblichiamo.
“Lo sciopero di venerdì 27 luglio assume ogni giorno che passa maggiore significato. Appare sempre più evidente la necessità che i Lavoratori, attraverso un’adesione massiccia, costringano l’Azienda ad un confronto serio sulle tematiche del Piano Industriale.
In questi giorni, in un’ennesima intervista, l’Amministratore Delegato ha annunciato l’inizio del confronto subito dopo lo sciopero; la stessa affermazione la fece immediatamente prima dello sciopero del 16 marzo, così come, in occasione della presentazione del Piano Industriale alle Segreterie Nazionali -viste le mancate risposte alle domande formulate in quella sede dalle OO.SS.-annunciò ufficialmente la volontà di aprire un confronto e un approfondimento entro i primi giorni di luglio. Sappiamo tutti come è andata!
Contemporaneamente l’Azienda promuove a livello territoriale, con iniziative ai limiti del comportamento antisindacale, incontri di presentazione dei contenuti del Piano Industriale, durante i quali vengono ovviamente taciuti o banalizzati i temi più scottanti: esuberi, esternalizzazioni riguardanti sia le strutture centrali che la rete, disdetta integrale del Cia, mobilità territoriale, pesante abbattimento salariale.
Viene messa in atto una strategia vecchia come il mondo, basata sulla confusione e sul tentativo di divisione dei Lavoratori. In realtà, è in atto un tentativo di ridurre drasticamente le retribuzioni, di azzerare la garanzie normative, di smembrare il Gruppo e la Banca a colpi di cessioni di ramo d’Azienda.
La stessa disdetta del Cia viene presentata, risibilmente, come atto dovuto, essendo il Contratto Integrativo già scaduto. All’attuale Responsabile delle Risorse Umane vogliamo ricordare che negli anni scorsi, in tutto il settore, non si è dato seguito ai rinnovi, non tanto per mancanza di volontà del Sindacato, quanto perché è apparsa prioritaria la difesa dei livelli occupazionali e delle tutele normative, a partire da quella sulla mobilità, all’interno del processo negoziale obbligato sulle fusioni e sulle ristrutturazioni.
Il segno della disdetta del Cia, effettuata in maniera unilaterale dall’Azienda, è invece evidente: scaricare sui Dipendenti il peso di un Piano Industriale esclusivamente basato sul taglio del costo del lavoro.
Per confutare questa affermazione, esiste una sola strada praticabile da parte dell’Azienda: l’adozione, cioè, di un atto di responsabilità, sostitutivo delle generiche quanto irrealistiche dichiarazioni di disponibilità al confronto, rilasciate ad uso e consumo dei mass media; che significa abbandonare l’arroganza autoreferenziale che ha contraddistinto i comportamenti datoriali in questi ultimi tempi ed aprire il confronto con le OOSS, smettendo di rifugiarsi dietro la menzogna dell’inesistenza delle controproposte sindacali, che invece sono state più volte dettagliate alla controparte.
L’Azienda deve inoltre avere il coraggio di uscire dall’immobilismo in relazione alle politiche industriali, e di scommettere sulla professionalità dei Lavoratori, invece che sulla loro emarginazione. Lo richiede la situazione, la crisi economica che investe il Paese ed il Settore, e che drammaticamente si riflette anche sulla quotazione del titolo.
I Lavoratori, il Sindacato, sono pronti a fare la loro parte con responsabilità – come del resto è sempre avvenuto – nel rigoroso rispetto delle prerogative contrattuali, e nella consapevolezza che è possibile uscire dalla crisi senza mettere in discussione i diritti fondamentali ed il senso di appartenenza al Monte dei Paschi.
Questa volontà ha però bisogno del sostegno convinto di tutti i Dipendenti. Di tutti coloro i quali si sentono e sono la Banca.
Per imporre le nostre ragioni, per sconfiggere il disegno aziendale che mira esclusivamente all’azzeramento dei nostri diritti è assolutamente necessario aderire compattamente allo sciopero di venerdì 27 luglio”.