I candidati: "Stelo presidente, Campedelli vice-presidente, coadiuvati da Mario Ascheri, Piero Pisanu e Norberto Sestigiani"

A causa essenzialmente delle lotte intestine del Pd ci troviamo in una situazione di stallo che paralizza l’attività della Fondazione ancora una volta in un momento assai critico, con la minaccia di ulteriore depauperamento del patrimonio a causa delle ingenti perdite della sua partecipata Sansedoni SpA e con la necessità di dare un senso compiuto al patto di sindacato stretto con Fintech e Btg Pactual per vedere di mantenere voce in capitolo nella Banca MPS, di cui il fondo speculativo York è attualmente il maggior azionista con oltre il 5%.
La Deputazione Generale si è bloccata in uno sterile muro contro muro tra le candidature di Bettina Campedelli e quella di Marcello Clarich, che hanno ricevuto 5 voti a testa, ben lontani dagli 11 necessari, ma con una sostanziale differenza nell’esito: la Campedelli è uscita “bruciata” dalla votazione e Clarich (famoso professore universitario alla LUISS, grande esperto di Fondazioni bancarie, con molti e trasversali legami a Siena) come il candidato più autorevole e accreditato, anche grazie alla sostanziale sponda di ambienti di centro-destra nazionali e locali. Un esito paradossale che però a quanto è dato capire non trova tutti d’accordo in seno alla Deputazione Generale che dovrebbe riunirsi, ci auguriamo definitivamente, il 22 agosto, se non tra un paio di giorni.
A differenza di altri, che scelgono di non schierarsi tra Campedelli e Clarich e quindi di fatto spingono per quest’ultimo, noi desideriamo esprimere pubblicamente la nostra posizione, non prima di aver dichiarato con chiarezza cosa ci aspettiamo dalla nuova Deputazione Amministratrice: un drastico ridimensionamento dei compensi, oggi spropositati; un alleggerimento della struttura e dei suoi costi, parimenti spropositati dopo essere passati da qualche miliardo di patrimonio a poche centinaia di milioni; il commissariamento di Sansedoni SpA allo scopo di fare la massima chiarezza sui conti e la successiva nomina di un nuovo, snello e sobrio, CdA; la modifica dello Statuto da rendere più adeguato alla nuova situazione e tale da evitare prove di forza come quelle che stiamo vivendo; la massima trasparenza nella gestione e, punto qualificante, l’azione di responsabilità nei confronti dei passati Amministratori, ma soprattutto dei loro pagatissimi advisor che così male li hanno, forse ad arte, consigliati.
Non siamo affatto convinti che sia indispensabile ed opportuno affidarci nuovamente ad un “Papa straniero” per conseguire questi obiettivi. Siamo sicuri invece che Siena abbia le professionalità e le competenze per guidare adeguatamente la Fondazione e ci permettiamo, senza averli consultati prima, di fare i nomi di Vittorio Stelo come presidente, di Bettina Campedelli come vice-presidente, coadiuvati da Mario Ascheri, Piero Pisanu e Norberto Sestigiani. Siamo certi che nelle loro mani la Fondazione, oggi MPS domani chissà, ma sempre con Siena al centro della sua azione, sarebbe al sicuro e la Città potrebbe guardare con più fiducia al futuro.