"Il ballottaggio non ci sarà! La rivoluzione può cominciare già lunedì e lascio il Parlamento"
SIENA. Nel presentarlo agli ospiti, uno dei suoi principali alleati, una lobby che puntella il consenso d’alto livello, nell’introdurre il proprio manifesto futuristico “stile europeo ante litteram” per riportare nel centro storico le botteghe artigiane e sale cinematografiche, ha premesso che questa elezione del sindaco “è in fondo la solita corsa elettorale a chi le spara più grosse”.
Non si sa se tanta ruvidezza che ha creato stupore e ilarità fosse una simpatica gaffe o un mezzo avvertimento diretto proprio al proprio “fantino”, Franco Ceccuzzi, il favorito di questo penta-Palio, affinchè rimettesse prontamente i piedi per terra. In questo momento, dicono tutti, dalla sinistra barricadera anche al “voto fedele” di partito, Siena non ha bisogno di costruttori di sogni. I cosacchi sono alle porte del Monte, bisogna andare sul pratico. E fare presto che… è già tardi.
Sarà per questo che la summa del “Ceccuzzi pensiero” è stato trasformato in un utilissimo bigino (bigino, preciso, non bugiardino..) inviato alle famiglie senesi? Originariamente è stato stampato un libro di ben 178 pagine nella quale una Siena in chiaroscuro galleggia sospesa sotto un cielo azzurro, come i famosi cieli di Velasquez, sovrastata da una scritta in bella calligrafia “Bella Meravigliosa 2.0” che sembra uscire dai fumogeni di un aereo o un gioco di nuvolette da Peynet. Sì, perché il lavoro (o capolavoro? parlerà la storia…) termina come in una vera e propria love story dal titolo “50 coccole per Siena”. Che vede la nascita in centro di una specie di ineffabile Eden verde.
Prima di dare la parola al “supercandidato” – incarnazione del cameo dell’Uomo Etrusco, il grande viso con occhi pallati nerissimi – il quale assicura di sentirsi in una botte di ferro e va sul fair play con gli antagonisti, devo aggiungere che questa è una candidatura che viene da lontano, quando in Commissione Finanze riuscì a togliere le Contrade dalle grinfie del Fisco. Un’ipoteca che, come si legge fra le righe nel capitolo sulla valorizzazione e tutela del Palio – che col suo mandato prevede il controllo sui prezzi dei palchi e lo stop alle pericolose invasioni della pista durante la carriera – viene utile “anche alla luce delle controversie fiscali che sono state rimesse al giudizio delle Commissioni Tributarie”. E c’è anche il Rifinanziamento della Legge Speciale per Siena. In questo quadro un’utopia, ma in politica non bisogna mai dare nulla di scontato…
Per prima cosa se eletto conserverà la carica di parlamentare o sarà sindaco full time?
“Ho già detto più volte che mi dimetterò da parlamentare per dedicarmi a tempo pieno al governo della città. Utilizzerò l’esperienza nazionale e tutti i rapporti che ho costruito a vantaggio di Siena. Ci sentiamo una “Città Stato”, ma per esserlo fino in fondo dobbiamo avere una politica estera su Firenze, Grosseto e Roma. Per “pesare” nelle decisioni e ottenere più risorse dall’esterno”.
Eppure, e le chiedo di farmi l’esempio, qualche sindaco-parlamentare per essere sicuri che la formula del doppio incarico funzioni o abbia successo.
“E’ una pratica molto diffusa, soprattutto nella Lega Nord e nel Pdl, che non è rispettosa né nei confronti dei cittadini del proprio Comune, né degli elettori né dell’ente che si amministra. Entrambi gli incarichi hanno bisogno di dedizione assoluta, sia dal punto di vista del tempo che della concentrazione mentale”.
La sua idea del futuro del Monte: resistere, o la Fondazione è aprirsi al mondo come processo irreversibile?
“Siena ha sempre garantito e sempre dovrà garantire l’indipendenza strategica della banca, grazie alla fondazione che detiene e dovrà sempre detenere il 51 per cento del pacchetto azionario. Quasi vent’anni fa, ormai, quando prese avvio la ristrutturazione del sistema bancario c’erano oltre 1000 marchi, oggi ne sono rimasti non più di 500 e Siena è il terzo polo bancario del Paese. Il futuro della Banca Mps è nel futuro delle banche commerciali che puntano sul rapporto dell’economia reale e che fanno dell’attenzione alla persona il proprio punto di forza. Il valore delle risorse umane della banca può fare la differenza grazie anche ad una rete che assicura rapporti capillari con i territori, con le famiglie e con le imprese. Sarà così anche quando le transazioni on line supereranno quelle fisiche che oggi si fanno allo sportello”.
Lei dice di aver coronato il suo sogno con la politica, quello di diventare sindaco fa parte di questo sogno o è una ragion di stato per non perdere una roccaforte?
“Siena è la città più bella del mondo. Fare il sindaco di Siena è la cosa più bella del mondo. E’ stato naturale rispondere sì a questa chiamata perché l’impegno parlamentare mi ha avvicinato ancora di più ai problemi della città e spinto a dedicare a Siena tutto il mio impegno politico”.
Lei parla sempre di domani, scrive addirittura e non invece sull’oggi, e magari leggo in uno suo scritto che la invocano pure quelli che devono ancora nascere. E’ giusto ragionare su tempi di 5-10 anni giorno seguente?
“Bisogna tenere insieme la prospettiva e l’attenzione ai problemi quotidiani. In “Bella Meravigliosa 2.0” ci sono tutte e due queste dimensioni. C’è una visione di lungo periodo della città che avrà bisogno di più sindaci per essere realizzata e ci sono le “50 coccole” da dedicare a Siena”.
Argomento intrigante, ho letto il suo programma e non voglio mancare a qualche picnic e barbecue con possibilità di fare jogging e giocare a ping pong nel cuore della Siena-giardino che nascerà in pieno centro?
“Sì, coccole e attenzioni come quelle che potremo dedicare alla nostra casa, al nostro salotto o al nostro giardino. La visione di prospettiva rimarrà sempre una responsabilità storica di una città di forti tradizioni come la nostra. Ciascun senese sente fin dalla nascita il dovere di tutelare ed accrescere il patrimonio che ha ricevuto dalle generazioni precedenti”.
Col suo mandato eredita il federalismo, il lavoro di sindaco sarà più difficile? “Certamente sì, perché il federalismo ancora non c’è, mentre il Patto di Stabilità sì. Questo federalismo è un’occasione mancata, e auspico che quanto prima ci siano un altro parlamento e un altro governo che affrontino seriamente il tema dei costi standard dei servizi, della redistribuzione delle risorse a vantaggio dei comuni virtuosi per una maggiore autonomia delle amministrazioni locali”.
Ci hanno scritto che su Ampugnano, per andare in pari ci vogliono 1 milione di passeggeri, oggi in Italia si chiudono i piccoli aeroporti, vedi Brescia e quello di Siena perde 1,2 milioni di euro di partenza.
“Posso garantire la continuità di un impegno che in questi 5 anni è stato incessante sulle strade e sulle ferrovie. Bisogna concludere la Siena – Grosseto e la Cassia, appaltare il tratto Siena – Badesse dell’Autopalio e, soprattutto, riaprire un tavolo con le ferrovie per l’ammodernamento delle nostre linee. L’obiettivo per il trasporto su ferro, è riuscire ad andare a Firenze in un’ora ed a Roma in 2 ore. L’aeroporto può essere utile per l’attrattività turistica. Avere 50mila pernottamenti in più sarebbe importante per le nostre attività economiche. Il Comune svolgerà una funzione importante in piena armonia con quello di Sovicille e la Provincia per gestire insieme ad altri soci le prossime fasi che interesseranno l’aeroporto”.
E’ probabile un ballottaggio, o sicura l’elezione secca?
“La rivoluzione dolce può cominciare subito da lunedì. Gli elettori di centrosinistra non hanno alcuna ragione di disperdere il loro voto, dal momento che possono scegliere tra sei liste che formano una coalizione importante per il centrosinistra. Una coalizione che ha un valore importante a livello locale e nazionale”.
Un ballottaggio significa scendere a patti, è possibile un patto per Siena, e con chi?
“Il ballottaggio non ci sarà”.
Corradi se diventerà sindaco chiamerà anche esponenti del Pd come a Parma. E’ possibile a Siena?
“Noi faremo una giunta paritaria di uomini e donne. Una giunta di persone competenti e soprattutto disponibili ad un rapporto diretto con i cittadini”.
La gente dice che un sondaggio vostro è rimasto nel cassetto, vero e non vero? I sondaggi sono pericolosi su numeri così piccoli?
“Il sondaggio più importante che abbiamo fatto si intitolava “Diccene quattro”. Un sondaggio per raccogliere dai cittadini idee, proposte e critiche. Hanno risposto oltre 2500 senesi, dalle cui risposte abbiamo tratto molti spunti, dai quali è partito il lavoro dei Forum e la scrittura di un programma dei cittadini”.
Cosa è successo di strano o di spiacevole in questa campagna elettorale?
“Le scritte offensive sui muri, ma soprattutto le offese alla città rivolte da chi non la conosce, che è stato ingaggiato dai ‘professionisti del rancore’”.
Lei corre per Siena con le insegne del Pd, su chi il centrodestra potrebbe convergere i voti diventando pericoloso?
“Gli elettori di centrodestra che non vogliono sprecare il loro voto possono votare per me sin da ora, anche perché non avranno altra occasione. E se volessero votare sulla base del programma avrebbero solo una possibilità, la mia”.
Dica, per cortesia, un ordine di scadenza alle cose che intende fare nei primi 100 giorni?
“Il Patto per il lavoro, prima di tutto. Entro i primi 100 giorni firmeremo il ‘Patto per lo sviluppo locale’ con le altre istituzioni, le associazioni di categoria e le parti sociali; apriremo un punto di ascolto alle Scotte per ricevere dai cittadini e dagli operatori le segnalazioni sul funzionamento dell’Ospedale; accanto ai parcheggi bianchi e blu istituiremo i parcheggi rosa, destinati alle donne in attesa e alle neo mamme, con bimbi fino a tre anni di età; le 19 partite casalinghe della Robur Calcio nella prossima stagione di serie A andranno gestite come 19 eventi, ai quali abbinare altre proposte che abbiano un’attrattiva turistica e portino presenze in città; definiremo, di concerto con la Provincia, un Coordinamento istituzionale sull’Università, affinché l’attuale tavolo di confronto faccia un salto di qualità e divenga una sede in cui siano assunte decisioni concrete”.
Sarà dunque il primo sindaco perfetto delle pari opportunità, una vera rivoluzione…
“Se sarò eletto sindaco costruirò, per la prima volta a Siena, una giunta formata da metà uomini e metà donne; attiveremo il percorso partecipativo che porterà all’istituzione delle Consulte territoriali, che sostituiscono le circoscrizioni abolite per legge, definiremo anche l’agenda degli incontri del sindaco e della giunta nelle scuole per la ripresa di settembre e il calendario delle camminate nei quartieri Sul fronte della mobilità istituiremo la figura del mobility manager dell’area urbana, per definire le strategie per una mobilità sostenibile che daranno vita al nuovo Piano generale della mobilità. Apriremo, poi, un tavolo con gli ordini professionali, le categorie economiche e le imprese del settore per promuovere la green economy e creeremo 20 piazze in città, fra centro e periferia, dove il Comune offrirà l’accesso gratuito a Internet senza fili all’interno di spazi pubblici di ritrovo e di aggregazione”.
L’avversario più pericoloso, e quello più stimato?
“L’avversario più temuto è l’astensionismo e l’apatia. Lo abbiamo combattuto per tutti questi giorni di campagna elettorale, sulle strade e sul web, nei negozi e nelle case, nei rioni del centro e nei quartieri. Per quanto riguarda il più stimato Tutti gli altri quattro candidati, perché assieme a me hanno parlato dei senesi e hanno cercato di avvicinare la politica alle istituzioni. Abbiamo svolto tutti insieme una funzione importante per la città e per la democrazia”.
Con 6 liste, sarà dura governare a Palazzo Pubblico?
“La nostra coalizione ha un programma costruito con i cittadini e dalla cui realizzazione dipende il futuro di Siena, anche perché gli altri candidati a sindaco hanno presentato programmi inadeguati, in qualche caso inesistenti. Saranno le idee e la responsabilità, il nostro amore per Siena e la nostra passione per l’impegno pubblico a tenere insieme un gruppo di persone che è soprattutto una somma di intelligenze e sensibilità”.
Il sindaco parte con un debito forte, è vero 148 milioni di euro? E dove trova i soldi per tutte quelle opere grandiose? La prima sarà l’Auditorium che potrà ospitare anche il basket europeo?
“Non sono mai stato consigliere comunale e quindi dovrò approfondire la mia conoscenza sul bilancio del comune. Lo farò appena eletto, subito, dopo di che riferirò alla città, puntualmente, l’idea che mi sono fatto e che tipo di rapporto ci sarà tra il nostro programma e il bilancio che ereditiamo. I nostri progetti sono riferiti ad interventi ed opere necessarie, in qualche caso attese da molti anni, come per esempio l’Auditorium che sarà solo per la musica e la cui collocazione naturale è in Fortezza. Per il basket europeo serve una struttura polifunzionale anche per i congressi e per i grandi eventi”.
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