Lo sottolinea l’Unione comunale del Partito democratico di Siena a proposito del fenomeno del caro vita che sta interessando, in maniera sempre più consistente Siena

SIENA. Siena sta galoppando verso l’indigenza: inflazione al +3%, bollette, affitti, beni di prima necessità che salgono a dismisura. Non è solo la crisi globale che decide per noi; è la mancanza di capacità politica di questa Giunta. È il loro non fare che sta portando la città e i senesi sull’orlo di una crisi sociale.
Lo sottolinea l’Unione comunale del Partito democratico di Siena a proposito del fenomeno del caro vita che sta interessando, in maniera sempre più consistente Siena.
Ad oggi sono troppi i nodi ancora irrisolti da parte dell’Amministrazione comunale – sottolinea il partito democratico – come la mancata regolazione del mercato degli affitti: i canoni sono aumentati troppo, soprattutto nel centro storico; non si è fatto abbastanza per calmierarli.
Vi è, inoltre, un’edilizia popolare ed ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) sottodimensionata, con molte abitazioni inutilizzabili perché da ristrutturare e assegnazioni troppo lente. Rileviamo un sostegno sociale debole con contributi per gli affitti presenti ma insufficienti rispetto alla domanda in forte crescita mentre mancano totalmente misure strutturali con politiche per il contenimento dei costi su trasporti, servizi, mense, welfare.
“Chiediamo un tavolo straordinario e urgente cittadino con associazioni, università, enti locali, sindacati per definire un piano concreto contro il caro-vita, con tempi e verifiche trasparenti. Siena può essere una città vivibile, solidale, giusta. Ma serve coraggio, serve agire. Il caro vita non è una calamità naturale: è un effetto delle scelte politiche” sottolinea la segretaria Rossana Salluce
Le proposte del Partito democratico.
-Locazioni:
Se vogliamo invertire la tendenza occorre intervenire immediatamente sugli affitti introducendo canoni massimi/limiti per le locazioni nel centro e nelle zone più costose e canoni concordati obbligatori per le nuove locazioni con l’introduzione di incentivi fiscali per i proprietari che accettano contratti a canone calmierato. Creazione di un fondo comunale per “sovvenzioni affitti”, soprattutto per famiglie con ISEE basso e studenti fuorisede.
-Edilizia popolare e abitazione:
Sbloccare immediatamente i lavori di ristrutturazione sugli alloggi ERP inutilizzati. Aumentare la dotazione ERP con nuovi alloggi popolari nel centro e nelle periferie. Destinare immobili comunali inutilizzati ad uso abitativo sociale.
-Sostegno sociale e welfare:
Aumentare i contributi per le bollette, mense, trasporti, specialmente per anziani, disoccupati, famiglie numerose. Tariffe variabili basate sul reddito per tutti i servizi comunali essenziali. Rafforzare la collaborazione con il terzo settore per assistenza immediata.
-Commercio, servizi e tassazione locale:
Contenimento dei costi per il commercio di prossimità: riduzioni tari, canoni, suolo pubblico per chi rispetta prezzi equi. Trasparenza sui costi dei servizi comunali (acqua, rifiuti, trasporti) verificabili, riduzioni ove possibile. Crediti d’imposta comunali per attività che adottano politiche di prezzo responsabile.
-Giovani e studenti:
Alloggi studenteschi a canone contenuto vicino all’Università. Borse di studio, contributi per mobilità, pacchetti “welcome” per studenti fuorisede per ammortizzare l’impatto economico. Spazi/case per giovani start-up e laboratori che promuovano lavoro locale.