
RADICONDOLI. “La manovra finanziaria, approvata dal Consiglio dei Ministri, continua a prevedere tagli al sociale e all’educazione senza alcuna scelta oculata, penalizzando gravemente e in modo particolare i piccoli Comuni”. Lo afferma il sindaco di Radicondoli, Emiliano Bravi lanciando il grido di allarme per la situazione che sta vivendo il suo Comune, come tante altre realtà che contano su una bassa popolazione.
“Dopo un anno difficile segnato dai tagli al personale e alle risorse finanziarie – continua Bravi – le disposizioni ministeriali impongono ulteriori riduzioni per il prossimo anno. Questo porterà i Comuni, e soprattutto i più piccoli come Radicondoli, a non poter più soddisfare le domande del tempo pieno e a sopprimere intere classi, costringendo i bambini a viaggiare ogni giorno e a lungo per raggiungere le scuole dei centri più grandi. A questo si aggiunge una grave violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che prevede un diritto all’istruzione, almeno di base, per tutti, senza distinzioni”.
“Il quadro che si prospetta per il prossimo anno è estremamente grave: mancanza del diritto allo studio; disoccupazione per migliaia di insegnanti e condizioni di lavoro inaccettabili. La scuola è, e deve essere, un investimento per il futuro delle giovani generazioni perché solo attraverso l’istruzione possiamo credere di poter costruire, un giorno, un Paese davvero democratico e partecipato. Noi non siamo qui solo a difendere il nostro piccolo castello come facevano i nobili di una volta, siamo qui a dire che siamo disposti a fare ingenti sforzi e ad aggregare la gestione dei servizi ma non siamo disponibili a perderli perché il cittadino di Radicondoli e dei Comuni cosiddetti marginali non possono e non devono essere di serie B rispetto agli altri. Credo che si debba fare ogni sforzo per mantenere e potenziare queste comunità, cosa che sembra neppure presa in considerazione dal Governo. La situazione diventa ancora più grave se, la conseguenza di tutto questo è lo spopolamento di intere fette di territorio, che in passato ha portato anche a disastri ambientali come già capitato nel Comune di Sarno”.
“Il Comune di Radicondoli – conclude il primo cittadino – in collaborazione con i Comuni limitrofi, farà tutto il necessario affinchè a nessuno venga negata la possibilità di godere di un diritto costituzionale quale quello all’istruzione. Il nostro impegno primario sarà quello di sostenere il diritto allo studio, nelle competenze comunali, per garantire la formazione dei giovani, nonostante i tagli imposti dall’ultima manovra finanziaria. Lo scorso anno l’amministrazione radicondolese ha investito 50mila euro sui propri ragazzi e intende ripetere l’impegno anche quest’anno, sostituendosi, se necessario, al dovere di un Governo fantasma quando si parla dei problemi reali del Paese".
“Dopo un anno difficile segnato dai tagli al personale e alle risorse finanziarie – continua Bravi – le disposizioni ministeriali impongono ulteriori riduzioni per il prossimo anno. Questo porterà i Comuni, e soprattutto i più piccoli come Radicondoli, a non poter più soddisfare le domande del tempo pieno e a sopprimere intere classi, costringendo i bambini a viaggiare ogni giorno e a lungo per raggiungere le scuole dei centri più grandi. A questo si aggiunge una grave violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che prevede un diritto all’istruzione, almeno di base, per tutti, senza distinzioni”.
“Il quadro che si prospetta per il prossimo anno è estremamente grave: mancanza del diritto allo studio; disoccupazione per migliaia di insegnanti e condizioni di lavoro inaccettabili. La scuola è, e deve essere, un investimento per il futuro delle giovani generazioni perché solo attraverso l’istruzione possiamo credere di poter costruire, un giorno, un Paese davvero democratico e partecipato. Noi non siamo qui solo a difendere il nostro piccolo castello come facevano i nobili di una volta, siamo qui a dire che siamo disposti a fare ingenti sforzi e ad aggregare la gestione dei servizi ma non siamo disponibili a perderli perché il cittadino di Radicondoli e dei Comuni cosiddetti marginali non possono e non devono essere di serie B rispetto agli altri. Credo che si debba fare ogni sforzo per mantenere e potenziare queste comunità, cosa che sembra neppure presa in considerazione dal Governo. La situazione diventa ancora più grave se, la conseguenza di tutto questo è lo spopolamento di intere fette di territorio, che in passato ha portato anche a disastri ambientali come già capitato nel Comune di Sarno”.
“Il Comune di Radicondoli – conclude il primo cittadino – in collaborazione con i Comuni limitrofi, farà tutto il necessario affinchè a nessuno venga negata la possibilità di godere di un diritto costituzionale quale quello all’istruzione. Il nostro impegno primario sarà quello di sostenere il diritto allo studio, nelle competenze comunali, per garantire la formazione dei giovani, nonostante i tagli imposti dall’ultima manovra finanziaria. Lo scorso anno l’amministrazione radicondolese ha investito 50mila euro sui propri ragazzi e intende ripetere l’impegno anche quest’anno, sostituendosi, se necessario, al dovere di un Governo fantasma quando si parla dei problemi reali del Paese".