Passato di mano oltre il 10% del capitale nel giro di due giorni

di Red
SIENA. Lunedì euforico per i titoli bancari; ma quello che ha registrato la migliore performance è stato MPS, che ha chiuso, dopo aver toccato la doppia cifra, con +6,89% a 0,2822 euro, confermando la positività di venerdì e amplificando i rialzi del comparto. Sul buon andamento ha influito anche lo spread sul decennale Btp/Bund a 283 punti base. Secondo Milano Finanza il dato più sorprendente è quello relativo ai volumi: “sono passate di mano 1,2 mld di azioni, oltre il 10,2% del capitale e quasi dieci volte il volume medio scambiato in una seduta dell’ultimo mese. Nel dettaglio, dopo il consistente ordine di acquisto per 1 milione di titoli immesso venerdì da un intermediario italiano per conto di un investitore istituzionale estero, ieri sarebbero arrivati altri due ordini abbastanza robusti”.
Ricordiamo che l’identità degli investitori può rimanere sconosciuta se non supera il 2% del capitale, ma di solito in queste situazioni si creano delle cordate: la Consob indaga, ma finora non ha comunicato nulla di rilevante. Ma la curiosità di sapere chi potrebbe essere questo investitore istituzione estero rimane, e nell’ottica di quale disegno si muova visto che Profumo ha la discrezionalità per un aumento di capitale da un miliardo da riservare a chi desidera. Cioè rendendo estremamente complessa un’azione di takeover su Montepaschi a un operatore finanziario non gradito – opzione che in questo momento i mercati valutari stanno tenendo in grande considerazione. Tutto lascerebbe prevedere, se il rally in corso fosse finalizzato a che la Fondazione svenda il residuo delle sue azioni della banca al prezzo necessario alla ricopertura dei debiti, che il trend positivo possa risalire intorno i 40 centesimi per azione. Fantaeconomia? Giusto un anno fa, e partendo da valori più bassi, si innescò il meccanismo di risalita del titolo che, con 0,42 euro all’inizio di marzo, permise a Mancini di ripagare una parte dei debiti contratti e di spostare il saldo a tempi migliori. Tempi in cui – nel 2013 – lui e Pieri non ci saranno e di cui probabilmente riusciranno a non dare conto a nessuno.
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