Il commento del segretario provinciale del PD, Niccolò Guicciardini
 
																		                                                                                            SIENA. “L’aumento di capitale messo in atto da parte della  Banca Monte dei Paschi è andato a buon fine e lo Stato ci ha guadagnato  oltre 450 milioni. E’ un risultato positivo che non era affatto  scontato. I sacrifici fatti in questi anni dalla Banca e dai suoi  dipendenti sono stati determinanti per raggiungere questo obiettivo. Non  possiamo perdere tempo in trionfalismi, ma dobbiamo guardare subito ai  prossimi passaggi. La Fondazione è riuscita a conservare un ruolo  importante, seppur totalmente diverso, nella Banca e, in tal senso,  dovrà impegnarsi insieme a tutto il sistema istituzionale senese nel  mantenimento della direzione generale di Mps a Siena, che rappresenta un  valore aggiunto per l’azienda. Ora la priorità assoluta è quella della  ripresa dei ricavi e il ritorno alla redditività, fattore fondamentale  per tutelare l’indipendenza della Banca. Dobbiamo inoltre stimolare le  condizioni per le quali Banca Mps rafforzi l’indotto sulle nostre terre  in termini di acquisiti di beni e servizi e di occupazione”. Con queste  parole Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Partito  democratico senese commenta l’operazione della Banca Mps, che ha portato  all’un aumento di capitale di 5 miliardi.
Guardare al futuro con più fiducia. “Il  percorso di fuoriuscita dalla crisi di Banca Mps – afferma Guicciardini –  è un caso storico e che fa scuola a livello internazionale. Questa  operazione, infatti,  non è stata una spesa per lo Stato, ma un  beneficio, visto che al sostegno pubblico sono corrisposti il pagamento  di interessi molto alti. Ad inizio dicembre nessuno avrebbe scommesso un  centesimo su questo risultato. Il lavoro determinante, ora, sarà quello  di rafforzare il ruolo di Mps come banca commerciale. Un lavoro che  sostenga e incentivi l’economia nazionale e locale mediante la capacità  di scommettere su chi investe, sulle imprese e sulle famiglie. La  Fondazione è stata in grado di mettere in sicurezza il proprio  patrimonio. Di tutto questo va dato atto e merito a chi sta guidando i  due enti. Non è il momento dei trionfalismi, ma è indubbio che questo  aumento di capitale ci permette di guardare al futuro con tutt’altro  spirito. In questo quadro, ha giocato un ruolo positivo anche il Pd che  ha rotto fortemente con il passato, ispirando scelte che vedessero  arrivare a Siena professionalità e competenze di alto livello”.
Dal Pd linee di indirizzo chiare senza interferenze. “Il Pd ha saputo sostenere scelte difficili e importanti con chiarezza,  anche quando il vento populista soffiava in altre direzioni, come ad  esempio sul tema dell’abolizione del tetto del 4 per cento. Rivendico  con forza il ruolo del Pd perché troppo veleno e troppe false accuse si  sono riversate su un partito che, invece, ha la schiena dritta e ha  avuto il coraggio di innovarsi e anticipare in modo lungimirante le  scelte. Un Pd che ha saputo dare linee di indirizzo chiare, ma che non  fa più nomine in base all’appartenenza o agli equilibri delle correnti  interne. Un Pd che cerca di agevolare il merito e di trovare soluzioni  che rappresentino al meglio queste terre.  Continueremo su questa strada  e i risultati positivi ottenuti dalla Banca e dalla Fondazione, di cui  va dato merito ai rispettivi board, devono segnare un punto di non  ritorno sulla fase politica aperta dal Pd. Anche sulle nomine della  nuova deputazione amministratrice della Fondazione, servirà autonomia,  competenza e la capacità di una virtuosa coabitazione tra il legame con  il territorio e profili di esperienza nazionale o internazionale. Il  Partito Democratico dirà la sua sulla fase che si apre con un nuovo  ruolo della Fondazione, ma chi avesse da segnalare nomi per equilibri  interni al Pd o al sistema dei partiti, sa che può risparmiarsi la  fatica di bussare alla mia porta e a quella del Pd. Il Pd attuale ha  aperto una nuova stagione dalla quale non si torna indietro e il  coordinamento provinciale reciterà, in ogni ambito, il ruolo di guida  riformista e di innovazione”.
Chi voleva la statalizzazione dovrebbe scusarsi. “Chi  chiedeva a gran voce la statalizzazione della Banca o proponeva altre  deliranti soluzioni, che per altro denotano come le questioni andrebbero  studiate prima di aprire bocca alla ricerca di un facile consenso,  dovrebbe chiedere scusa. Mps ora, sembra che possa affrontare gli stress  test e l’asset quality review dell’autorità bancaria europea con  ottimismo. Il management della Banca ha prodotto una riduzione dei costi  consistente con un meno 14 per cento nel 2013 e con un 5,2 per cento  nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2013.  Abbiamo ancora ben impressi nella mente tutti gli avvoltoi che hanno  sorvolato Siena negli ultimi mesi e che hanno aspettato con trepidazione  qualsiasi notizia negativa con l’auspicio che da Siena venisse anche  l’ecatombe per le Fondazioni. E’ avvenuto il contrario. In tanti, da  Siena e da fuori, hanno sentenziato a ruota libera, mentre il Pd ha  tenuto la barra dritta con uno stile determinato ma che ha rifuggito la  bagarre quotidiana. Anche Beppe Grillo dovrebbe chiedere scusa a Siena e  alla sua gente, gente per bene e che lavora, che adesso ha l’occasione a  maggior ragione di ripartire. Le sue parole sui soldi dello Stato  ‘regalati’ a Mps hanno rappresentato non solo falsità rese evidenti dai  fatti, ma un lucrare senza scrupoli su una vicenda molto delicata legata  alla tenuta del sistema bancario italiano e al destino di decine di  migliaia di lavoratori e famiglie. Le centinaia di esternazioni che  hanno lucrato su Siena e la Banca hanno anche prodotto chiari danni  reputazionali. Anche per questo, servono le scuse”.
                                        		
					                                            
                                     


 
		
 
 
                                                                
                                



