
di Mario Ascheri
SIENA. Il comunicato congiunto di Insieme per Siena-L’Alternativa-Uniti per Siena con l’identikit del sindaco da loro auspicato, quasi contemporaneo al rinnovato impegno della Unione popolare senese, non nasce dal nulla, naturalmente.
Da un lato c’è l’aperto e autorevole dissenso in seno al PD sulla ricandidatura del dottor Valentini, che ha reagito in modo del tutto abnorme a una critica totalmente negativa sul suo mandato. Scaramelli sente debole, e non è il solo, la riproposizione di un sindaco che ha chiacchierato tanto ma operato poco: il bilancio doveva risanarlo chiunque con la Corte dei conti alle costole, mentre problemi decisivi come mobilità, urbanistica, manutenzione e vivibilità del Centro storico sono stati al palo per troppo tempo. Benemerito quindi il dissenso esplicito e speriamo che il dibattito si sviluppi in modo da far emergere in modo netto i motivi del dissenso. Così ne verranno fuori anche elementi di discontinuità per il candidato alternativo. Lo stesso si desidererebbe da parte di Siena Cambia/Attiva, il cui nervosismo non ha mai preso contorni netti per l’opinione pubblica: perciò ha innervosito meno il dottor Valentini?
Per un governo di orientamento politico nuovo della città il percorso è ugualmente accidentato e lungo, ma almeno iniziato.
A parte i due raggruppamenti con i quali abbiamo aperto, Sena Civitas e Siena Futura hanno iniziato un percorso concreto sul programma, sottoponendo punti concreti del loro impegno alla cittadinanza. Bene: bisogna che anche gli altri gruppi proseguano su questa linea, mentre Nero su Bianco sembra più propensa a concentrarsi da settembre.
I 5 stelle intanto sono irremovibili? L’intervista di Michele Pinassi non sembra rigida come poteva pensarsi. Addirittura dichiara che ci sarebbe stata disponibilità a colloquiare al passato ballottaggio. Questa storia non passa mai?
Certo, proprio per questo da parte mia si era proposto, un sei mesi fa e proprio da queste colonne, che i protagonisti di quella vicenda facessero un passo indietro. Il che naturalmente non è avvenuto, ma l’Unione popolare – comprendendo sia Eugenio Neri che Laura Vigni – è la dimostrazione che i lavori di consiglio comunale di questi anni a fronte della provata inidoneità della Giunta Valentini hanno giovato.
Allora, tenuto conto di tanti altri momenti di operosità comune anche con altri consiglieri di minoranza, c’è veramente da chiedersi se non si possa pervenire presto a una bella federazione quando meno inizialmente dall’Unione popolare a Impegno per Siena ecc.?
Sarebbe un segnale importante: di proiezione verso un chiarimento che gioverebbe molto ai rapporti con la cittadinanza, fortemente perplessa da tante divisioni di scarsa intelleggibilità. E non potrebbe essere motivo di altre convergenze?
Ma allora torniamo a un altro mio auspicio rimasto tale: le convergenze si trovano su punti programmatici chiari e qualificanti, precisi al contrario di tanti programmi elettorali del passato…
Qui c’è da fare un contratto preciso con gli elettori demotivati ormai, proprio quello che il dottor Valentini, il fedifrago sul problema massimo MPS, non può fare per evidente inaffidabilità – evidente non solo agli scaramelliani, ovviamente.
Ma è chiaro che non si può procedere per generose (?) incorporazioni: che un gruppo vada con il cappello in mano a chiedere all’altro di ‘accoglierlo’ benevolmente sotto la sua poderosa ala è chiaramente illusorio.
I gruppi vogliono pari dignità, naturalmente. E allora? Dallo stallo si esce solo venendo ‘costretti’ politicamente al confronto paritario pubblico. Se si percepiscono elementi di discontinuità comuni, perché non rispondere positivamente, ad esempio, all’invito di un giornalista affidabile come imparzialità?
Un bel dibattito seriamente amministrato potrebbe far emergere le priorità dei gruppi e la loro (ci auguriamo) compatibilità.
Si va verso il palio dell’Assunta, ma sotto l’ombrellone e con il cellulare: non è tempo adatto per trovare nei rispettivi gruppi elementi positivi nel senso sopraindicato?
I cittadini vedrebbero l’incontro come un evento: anche perché non è detto che debbano essere solo due i gruppi… L’unica cosa impossibile è una sola: che venga ospitato dalla Festa dell’Unità!