Marrucci: "La Manovra 2026 rischia di snaturare la finalità dell’imposta"

FIRENZE. “L’imposta di soggiorno deve continuare ad essere una risorsa per i Comuni, non può trasformarsi in uno strumento di prelievo statale”.
A dirlo è Andrea Marrucci, presidente di Ali Toscana e sindaco di San Gimignano, commentando le novità contenute nella Manovra 2026, che prevede l’aumento dell’imposta e anche la destinazione di una quota del gettito – fino al 30 per cento – al bilancio dello Stato.
“Questa impostazione – spiega Marrucci – rischia di togliere autonomia finanziaria agli enti locali e di indebolire la loro capacità di gestire i servizi legati ai flussi turistici. L’imposta di soggiorno era nata con un obiettivo preciso: far sì che chi visita un territorio contribuisca alla manutenzione, al decoro urbano, alla mobilità, alla sicurezza e alla tutela del patrimonio culturale. Spostarne parte verso finalità che sono di chiara competenza statale significa tradire quello spirito”.
“Non siamo contrari a una revisione dell’imposta – continua il presidente toscano di Autonomie locali italiane – ma occorre che resti ancorata al principio di territorialità. Anzi chiediamo che diventi per i Comuni un’entrata libera e non vincolata come oggi, lasciando alle amministrazioni di poter decidere in modo autonomo come utilizzare le risorse, perché sono le prime a sostenere i costi e a raccogliere gli effetti del turismo, sia in termini economici che ambientali. Ogni euro versato dai turisti deve tornare in servizi e qualità dell’accoglienza”.
“Il rischio concreto – sottolinea il presidente di Ali Toscana – è che l’imposta di soggiorno diventi una tassa a perdere per i Comuni, costretti a fare da esattori per lo Stato. Non si possono scaricare sui bilanci dei comuni spese che sono per loro natura di competenza statale, come il sostegno ai minori non accompagnati e l’assistenza agli alunni disabili. Lo Stato non può venire meno ai propri doveri, scaricandoli sulle autonomie locali e distogliendo risorse dei Comuni per le politiche turistiche locali, per gestire in modo sostenibile i flussi turistici e per mantenere in equilibrio il rapporto tra residenti e visitatori”.
“Serve – prosegue Marrucci – un confronto vero e costruttivo con il Governo e le autonomie locali. Per questo invitiamo l’esecutivo a riaprire la discussione. L’obiettivo dev’essere una disciplina chiara, che garantisca trasparenza, semplicità di gestione, certezza del gettito per i comuni, rispetto dell’autonomia comunale per il suo utilizzo a vantaggio dei territori e delle comunità ospitanti. I sindaci non chiedono nuovi tributi, ma solo di poter gestire al meglio quelli esistenti, nell’interesse dei cittadini e dei propri territori”.