Marrucci ai parlamentari toscani: “Sostenete la richiesta di correggere questa impostazione"
FIRENZE. “Condividiamo la battaglia della Regione Toscana contro un provvedimento che non tiene conto della realtà dei nostri territori. Gli accorpamenti scolastici imposti dal Ministero rischiano di colpire ancora una volta i Comuni più piccoli e le aree interne, dove la scuola rappresenta un presidio sociale e culturale insostituibile. Gli accorpamenti sono sbagliati in sé e c’è ancora più ingiustizia nell’accorpare all’interno di grandi città e tra comuni distanti decine di chilometri tra di loro”.
A dirlo è Andrea Marrucci, presidente di Ali Toscana – Autonomie Locali Italiane e sindaco di San Gimignano, commentando la decisione della Regione di ricorrere al Presidente della Repubblica contro il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico che prevede 16 accorpamenti in Toscana a partire dal 2026/2027.
“È inaccettabile – spiega Marrucci – anche che un calcolo ministeriale errato, basato su una sottostima di migliaia di studenti, determini scelte che avranno effetti profondi sulla vita delle nostre comunità. Non si può parlare di efficienza riducendo la scuola a una questione di numeri o di spesa: la scuola è il cuore delle comunità locali, è garanzia di uguaglianza, di opportunità e di futuro”.
“Chiediamo ai parlamentari toscani, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, di sostenere la richiesta di correggere questa impostazione. Serve una visione che riconosca le specificità dei territori e non li penalizzi in nome di criteri astratti”, sottolinea il presidente di Ali Toscana.
“Ogni accorpamento – conclude Marrucci – rappresenta una perdita di presidio e di coesione sociale. I Comuni, soprattutto quelli più piccoli e lontani dai grandi centri, hanno bisogno di politiche scolastiche che rafforzino la presenza educativa, non che la riducano. Difendere la scuola significa difendere la vita stessa dei territori toscani”.






