Rete Toscana per la Tutela dei Beni Comuni chiede "coerenza tra le parole e gli atti"

FIRENZE. Da Rete Toscana per la Tutela dei Beni Comuni riceviamo e pubblichiamo.
“In vista delle elezioni regionali le forze politiche, che non vogliono rinunciare alla grande coalizione, tentano in ogni modo di legittimare la loro partecipazione al campo largo e, per renderla digeribile agli elettori, omettono parole di verità. Giani ha il coraggio di promettere future politiche volte alla pubblicizzazione dell’acqua e gli altri partiti fingono di non sapere che l’operazione posta in essere dal PD Toscano negli ultimi anni va in direzione opposta.
Quei partiti sembrano non considerare che la Multiutility (Plures) è nata grazie al PD e che si sta implementando un progetto che, nei suoi contenuti ed obiettivi, ha per scopo la finanziarizzazione dei servizi pubblici essenziali.
Le forze che si accingono a costruire questa grande alleanza non possono ignorare che la scelta del PD è già stata fatta ed è chiara: trattare i beni comuni (acqua, ambiente ed energia) come merci qualsiasi, accettando che vengano gestiti secondo logiche di profitto e regole speculative. Come si fa a non comprendere che su questi temi il partito di maggioranza non tornerà mai indietro?
La gestione in house cui si fa riferimento nell’accordo PD M5S non è compatibile con la Multiutility:
l’Autorità Idrica Toscana ha già deliberato che il futuro servizio idrico nella Conferenza Territoriale 3 (attualmente gestito da Publiacqua) verrà affidato con gara a una società mista secondo il modello privatistico.
Acqua pubblica non è uno slogan, acqua pubblica significa:
– gestione interamente pubblica;
– controllo diretto e “analogo” sulla società da parte dei Comuni soci;
– assenza di scopo di lucro (né per i gestori, né per i Comuni soci);
– servizio erogato nell’esclusivo interesse sociale;
– utilizzo integrale delle risorse a beneficio del servizio e dei cittadini e non per la produzione di utili da redistribuire come dividendi ai Comuni;
– governo democratico e partecipato (tutela delle minoranze con il voto capitario: ‘una testa, un voto’, non una quota di capitale, per evitare che i Comuni maggiori impongano le proprie scelte a discapito dei più piccoli e degli utenti);
– massima trasparenza e controllo sociale.
Allo stato attuale ci sono le condizioni affinché si possa attuare una vera gestione in house providing, Giani davvero riuscirà a mantenere l’impegno per l’acqua pubblica? I partiti della coalizione cosa scriveranno nel programma? Propositi ambigui e slogan privi di contenuto?
I numerosi cittadini, che hanno sostenuto la battaglia contro la Multiutility, meritano parole di verità che rispettino i temi di cui trattano perché certi valori non sono negoziabili e impongono una linea di piena coerenza”.