"Siena merita di essere capoluogo"
SIENA. L’argomento dell’accorpamento delle province di Siena e Grosseto tiene banco e, come visto in questi giorni, spinge alla creazione di proposte talvolta provocatorie. Questo surriscaldamento degli animi giunge a scendere anche in piazza, come visto finalmente ieri in Piazza del Campo, e mi ha indotto a lanciare una provocazione a mia volta. Una provocazione da interpretare come un esercizio di analisi approssimativa, in quanto necessita di approfondimenti di natura tecnico-giuridica, ma dalla quale può scaturire un progetto organico.
Siena merita di essere il capoluogo della nuova provincia. Non si tratta di campanilismo, ma di secoli di storia e di cultura di questo territorio che, un tempo Repubblica di Siena, è ben noto anche nella maremma sviluppatasi più recentemente.
Anche i dati demografici, che oggi ci penalizzerebbero, possono essere analizzati ed utilizzati per affermare che la città più popolosa tra Siena e Grosseto è appunto Siena. Basti vedere la densità dei due Comuni ex capoluogo: 173 abitanti per Kmq. a Grosseto contro i 460 di Siena. Pochi hanno considerato infatti che il Comune di Grosseto, che conta circa 82.000 abitanti, ha un’estensione di 474 Kmq. Siena ne ha solo 119, un quarto di Grosseto.
Se dobbiamo veramente fare un raffronto tra le due città, dovremmo prendere un’area cittadina equivalente, per ricondurre il raffronto a grandezze comparabili. E ciò non sarebbe sbagliato dal momento che Siena, in passato, ha portato avanti una politica di maggiore decentramento rispetto a Grosseto. Un decentramento politico (più comuni) e demografico, accompagnato anche da un conseguente decentramento urbanistico. Basti pensare che, proprio in materia di pianificazione territoriale, nella città del Palio si ragiona da anni in termini di area metropolitana che unisce i cinque comuni contigui (Monteriggioni, Sovicille, Monteroni, Asciano e Castelnuovo Berardenga).
Se consideriamo solo l’unione di Siena con il trio Monteriggioni-Sovicille-Monteroni, giungiamo ad un ipotetico Comune che ha le dimensioni similari a Grosseto (467 kmq. contro i 474). La differenza proprio la popolazione, con 82.845 abitanti di Siena contro 81.928 di Grosseto.
Il Decreto Monti afferma il principio secondo il quale la riduzione delle province avverrà sulla base di due criteri: il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. E’ perciò evidente che, nel prevedere la nuova geografia amministrativa, non si possano non mettere in campo anche parametri valutativi sulla densità abitativa. Altrimenti si corre il rischio di confrontare entità disomogenee.
In questi giorni sono stati prodotti punti di vista e considerazioni tra cui alcuni anche condivisibili, come la proposta di una possibile consultazione democratica. Valutiamo quindi anche l’ipotesi di accorpamenti amministrativi che produrrebbero, come ci insegna la spending review del Presidente del Consiglio Monti, un dimagrimento degli apparati politici e risparmi per le tasche dei cittadini contribuenti.
Quindi la domanda: se servisse al raggiungimento dell’obiettivo, saremmo disponibili ad accorpare tre (o più) comuni confinanti con Siena in modo da dare vita ad un comune unico, che sarebbe il capoluogo della nuova provincia di Siena e Grosseto?
I cittadini hanno già chiaramente dimostrato di non accettare la sudditanza con Grosseto. Forse giustamente, criticano l’operato dei politici locali e nazionali. Non capitoliamo. La politica, se ancora esiste, utilizzi con umiltà le varie idee e provocazioni che giungono dalla piazza per difendere secoli di storia di questa città.
Luciano Cortonesi
Anche i dati demografici, che oggi ci penalizzerebbero, possono essere analizzati ed utilizzati per affermare che la città più popolosa tra Siena e Grosseto è appunto Siena. Basti vedere la densità dei due Comuni ex capoluogo: 173 abitanti per Kmq. a Grosseto contro i 460 di Siena. Pochi hanno considerato infatti che il Comune di Grosseto, che conta circa 82.000 abitanti, ha un’estensione di 474 Kmq. Siena ne ha solo 119, un quarto di Grosseto.
Se dobbiamo veramente fare un raffronto tra le due città, dovremmo prendere un’area cittadina equivalente, per ricondurre il raffronto a grandezze comparabili. E ciò non sarebbe sbagliato dal momento che Siena, in passato, ha portato avanti una politica di maggiore decentramento rispetto a Grosseto. Un decentramento politico (più comuni) e demografico, accompagnato anche da un conseguente decentramento urbanistico. Basti pensare che, proprio in materia di pianificazione territoriale, nella città del Palio si ragiona da anni in termini di area metropolitana che unisce i cinque comuni contigui (Monteriggioni, Sovicille, Monteroni, Asciano e Castelnuovo Berardenga).
Se consideriamo solo l’unione di Siena con il trio Monteriggioni-Sovicille-Monteroni, giungiamo ad un ipotetico Comune che ha le dimensioni similari a Grosseto (467 kmq. contro i 474). La differenza proprio la popolazione, con 82.845 abitanti di Siena contro 81.928 di Grosseto.
Il Decreto Monti afferma il principio secondo il quale la riduzione delle province avverrà sulla base di due criteri: il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. E’ perciò evidente che, nel prevedere la nuova geografia amministrativa, non si possano non mettere in campo anche parametri valutativi sulla densità abitativa. Altrimenti si corre il rischio di confrontare entità disomogenee.
In questi giorni sono stati prodotti punti di vista e considerazioni tra cui alcuni anche condivisibili, come la proposta di una possibile consultazione democratica. Valutiamo quindi anche l’ipotesi di accorpamenti amministrativi che produrrebbero, come ci insegna la spending review del Presidente del Consiglio Monti, un dimagrimento degli apparati politici e risparmi per le tasche dei cittadini contribuenti.
Quindi la domanda: se servisse al raggiungimento dell’obiettivo, saremmo disponibili ad accorpare tre (o più) comuni confinanti con Siena in modo da dare vita ad un comune unico, che sarebbe il capoluogo della nuova provincia di Siena e Grosseto?
I cittadini hanno già chiaramente dimostrato di non accettare la sudditanza con Grosseto. Forse giustamente, criticano l’operato dei politici locali e nazionali. Non capitoliamo. La politica, se ancora esiste, utilizzi con umiltà le varie idee e provocazioni che giungono dalla piazza per difendere secoli di storia di questa città.
Luciano Cortonesi
