Salluce: ""L’impegno della comunità politica, sindacale e cittadina, deve proseguire per trovare quella soluzione industriale che permetterebbe un vero futuro per i nostri lavoratori"

SIENA. «Non è davvero tempo di improbabili rivendicazioni e di trionfalismi: l’impegno della comunità politica, sindacale e cittadina, deve proseguire per trovare quella soluzione industriale che, unica, permetterebbe un vero futuro per i nostri lavoratori. Una strada ancora molto lunga, in cui serve la massima responsabilità da parte di tutti».
È quanto sottolinea la Segretaria dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Siena, Rossana Salluce, a proposito dell’accordo preliminare di vendita dello stabilimento Beko di viale Toselli.
«Dobbiamo però, ancora una volta, prendere atto che siamo in attesa di poter leggere il contenuto dell’accordo e quindi comprendere le modalità con cui l’operazione dovrà perfezionarsi, visto che al momento l’Amministrazione Comunale si è limitata al solito nuntio vobis.
Detto questo, da parte nostra, non può che esserci un grande sollievo per questo primo, importante tassello aggiunto nella costruzione di un grande progetto, importantissimo per i lavoratori che tanto hanno lottato e per la Città intera.»
«Dispiace, tuttavia, che salire il primo gradino di una scala ancora molto ripida abbia scatenato il megafono della maggioranza, dando luogo a una strumentalizzazione politica decisamente fuori luogo. Una maggioranza evidentemente immemore delle rabberciate soluzioni che, da sola, aveva partorito all’inizio. Ricordiamo tutti, fra le tante, l’improbabile vendita del sito al Train, perché fosse utilizzato come rimessa degli autobus!
Dai sommari contorni che vengono riferiti in merito all’operazione, risulta evidente che il coinvolgimento di attori come Invitalia sia stato possibile soltanto per l’intervento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Bene: sottolineiamo a questo proposito che, se il Governo ha finito con l’impegnarsi in maniera decisa nella questione, con il peso degli strumenti che gli sono propri, è avvenuto solo grazie alle fortissime sollecitazioni operate per settimane dai lavoratori, dalle istituzioni territoriali, comunali, provinciali e regionali, se non da tutta la comunità cittadina e provinciale; con l’impegno in prima persona dei Sindaci del territorio, che ha saputo esprimere un sentimento di comune indignazione e di lotta.»