
ROMA. Dal Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche riceviamo e pubblichiamo.”
“Concluso il sit-in di protesta sotto il Mef tenutosi durante l’incontro con Baretta e la delegazione del Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche che aveva chiesto di incontrare il sottosegretario per chiarire alcuni questioni importanti in sospeso, tra le tante che ancora lasciano l’amaro in bocca dei risparmiatori che sono rimasti esclusi dai rimborsi forfettari, di quelli che aspettano l’emanazione dei decreti attuativi degli arbitrati e di quelli che pretendono giustamente un rimborso totale.
COLPEVOLE RITARDO DEL GOVERNO
Il colpevole ritardo del Governo nell’emanazione degli arbitrati ha privato di fatto i risparmiatori coinvolti nella risoluzione delle 4 banche della possibilità di scegliere consapevolmente tra il rimborso forfettario e l’arbitrato, sede nella quale dimostrare di aver acquistato in mancanza di trasparenza e in violazione degli obblighi bancari di corretta informazione (misselling).
Baretta consapevole del problema, ha promesso che i decreti attuativi degli arbitrati verranno emanati entro metà aprile e rassicurato che le richieste di modifica presentate dal Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche durante l’audizione in Commissione Finanze Senato a febbraio, sono state recepite. Tale recepimento e modifica, permetterà anche ai risparmiatori che non hanno acquistato in un rapporto negoziale diretto con la banca di accedere all’arbitrato, possibilità preclusa dalla bozza iniziale dei decreti attuativi approdati in parlamento a gennaio.
Relativamente ai significativi ritardi sulle tempistiche delle liquidazioni dei rimborsi forfettari, il sottosegretario, ammessa l’impossibilità di rientrare nei termini dei 60 giorni di legge, si è impegnato coi risparmiatori a sollecitare il Fitd, l’ente preposto alla gestione e alla liquidazione delle richieste di rimborso, affinché per ogni pratica venga comunicata almeno la data limite e certa della liquidazione.
POSIZIONE DI DISPARITA’
Il Governo mantiene la sua posizione nella disparità di trattamento tra i risparmiatori di MPS e quelli delle 4 banche, continuando a farsi scudo con l’argomentazione che gli strumenti legislativi applicati siano differenti e, quindi, tali da giustificare l’utilizzo di “paletti” diversi (data di acquisto e limite di reddito) nelle misure adottate a ristorare gli obbligazionisti retail.
Ultimo punto rimasto in sospeso riguarda la proposta già presentata in Banca d’Italia dal Comitato Risparmiatori Azzerati dal Salva-Banche, relativa all’utilizzo degli eventuali utili derivati dalla gestione delle sofferenze che dovrebbero essere distribuiti proquota al Fondo di Risoluzione e ai risparmiatori esclusi dai rimborsi. Baretta si impegnato ad approfondire l’argomento e ad aprire un canale diretto di dialogo e confronto con con il Dott. Serata, direttore della Unità di Risoluzione e gestione delle crisi di Banca d’Italia”.