SIENA. A poco più di seicento anni dalla nascita di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (Siena, 1410 – 1480), il Complesso museale di Santa Maria della Scala decide di riordinare le proprie sale a partire dalla figura dell’artista che più profondamente vi ha operato.
Il nuovo allestimento, visitabile per il pubblico a partire dal 25 ottobre 2025 al 29 marzo 2026, non solo mette in luce l’importanza storica del Vecchietta, ma restituisce anche un contesto coerente e significativo all’Istituzione – all’epoca Antico Ospedale Santa Maria della Scala – che ha rappresentato il suo principale committente lungo tutto il corso della sua vita.
Promosso dal Comune di Siena, il progetto nasce da un’idea di Cristiano Leone Presidente della Fondazione con la curatela di Giulio Dalvit Associate Curator alla Frick Collection di New York, e comprende anche la pubblicazione della prima monografia critica dedicata all’artista dal 1937, dal titolo Vecchietta, sempre a cura di Giulio Dalvit, disponibile sia in inglese che in italiano, che ripercorre l’intera sua opera, restituendone il profilo in una prospettiva storiografica aggiornata e internazionale.
Il volume è edito da Paul Holberton Publishing di Londra ed è stato pubblicato in collaborazione con la Frick Collection di New York e vede – per l’edizione in italiano – il contributo della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala.
“Il nuovo allestimento del Santa Maria della Scala dedicato al Vecchietta rappresenta un momento di grande orgoglio per la nostra città e per la sua comunità – dichiara il sindaco Nicoletta Fabio –, con questa operazione restituiamo a Siena un capitolo fondamentale della sua storia artistica e civile, riaffermando il ruolo del complesso museale come cuore pulsante della nostra identità. Le opere del Vecchietta raccontano una città che, già nel Quattrocento, poneva la cura della persona e la bellezza al centro della vita pubblica. Questo progetto, reso possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni, studiosi e realtà internazionali, mostra come Siena sappia guardare al proprio patrimonio con spirito innovativo, costruendo ponti tra passato e futuro. Il Santa Maria della Scala, grazie al lavoro di Cristiano Leone, Presidente Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, di tutti membri della Fondazione, della Direttrice del Santa Maria Chiara Valdambrini e dell’intero staff del complesso museale che ogni giorno si mette a disposizione per la crescita di questo enorme patrimonio cittadino, torna a essere non solo un luogo di memoria, ma uno spazio vivo di conoscenza, dialogo e responsabilità civica, capace di parlare al mondo con la forza della sua storia e con la visione di una città che continua a credere nella cultura come motore di coesione e di sviluppo.”
“Il riallestimento del piano monumentale del Santa Maria della Scala rappresenta un momento storico per il complesso museale: ne restituiamo al pubblico la parte maggiormente identitaria, il cuore originario della sua visione – afferma il presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, Cristiano Leone –, al centro di questa operazione c’è il Vecchietta, figura cardine della Siena rinascimentale, il cui lavoro per l’antico ospedale definì un modello unico di dialogo tra arte, architettura e cura. Attraverso un rigoroso ripensamento, abbiamo riportato ordine e senso al complesso, rendendo leggibili e armoniche le relazioni tra gli affreschi, le sculture e le architetture che li accolgono. La grande monografia bilingue dedicata all’artista, curata da Giulio Dalvit, e realizzata in collaborazione con la Frick Collection di New York, non è solo un risultato editoriale, ma l’emblema di un metodo: quello di un museo che guarda al proprio patrimonio con la profondità della ricerca e con una visione internazionale. Questo progetto segna il primo passo concreto che porterà al dispiegamento del masterplan del Santa Maria della Scala: questa prima fase, sviluppata dallo Studio Librizzi sotto la guida del professor Luca Molinari, restituisce al complesso la sua integrità storica e la sua forza simbolica, quella di un luogo capace di unire conoscenza e responsabilità civile.”
Oggetto dell’intervento permanente, che costituisce la nuova visione del Santa Maria della Scala, sono: il Pellegrinaio che torna al centro della visita del museo, sgombrato da allestimenti invadenti, con il suo monumentale ciclo di affreschi che narrano la storia dell’ente, dove, sulla parete di sinistra, la Visione del beato Sorore (1441) del Vecchietta, sua prima opera firmata, racconta la fondazione dell’Antico Ospedale; la Sagrestia Vecchia che ritrova la sua funzione di reliquiario architettonico – proprio come l’artista l’aveva pensata tra il 1445 e il 1449 – affrescata come una camera-codex con il Credo apostolico lungo le lunette della sala, di nuovo leggibili senza ostacoli visivi; l’Arliquiera – l’armadio ligneo dipinto dal Vecchietta nel 1445 per custodire le reliquie – che ritrova la sua collocazione all’interno della Sagrestia Vecchia, in prossimità dell’area dove era originariamente; e infine il Cristo bronzeo (1476) realizzato dall’artista per la propria cappella funebre, oggi sull’altare maggiore della Santissima Annunziata, che grazie a una nuova struttura architettonica sarà per la prima volta osservabile da vicino.
La nuova visione delle sale del Santa Maria sarà fruibile insieme a un fitto programma di eventi (fino al 29 marzo 2026) che avranno tutti come focus la figura del Vecchietta: un’occasione unica per riscoprire un artista la cui opera ha contribuito a definire l’identità culturale di Siena. Il progetto nella sua interezza intreccia identità civica, patrimonio storico e un’esplorazione contemporanea delle opere d’arte del Vecchietta custodite al Santa Maria della Scala e non solo, invitando il pubblico a esplorare la città alla ricerca delle opere dell’artista.
La nuova visione per il Complesso museale
Vecchietta lavora per oltre cinquant’anni per l’Ospedale, che nel Quattrocento è molto più di un luogo di cura. È un’istituzione che gestisce patrimoni, organizza l’assistenza pubblica, commissiona cicli pittorici, custodisce reliquie, amministra la memoria collettiva. In questo contesto, l’artista non è solo un esecutore, ma un interlocutore. Le sue opere – dall’affresco del Pellegrinaio, agli affreschi della Sagrestia Vecchia, fino al ciborio bronzeo oggi in Cattedrale – non si limitano a decorare: costruiscono una visione e danno forma a un’identità.
È da questa consapevolezza di un rapporto unico e fondativo che muove il nuovo allestimento delle sale monumentali del Complesso museale. Il progetto non si limita a mostrare, ma interroga gli spazi; restituisce coerenza narrativa al percorso; riattiva nessi perduti tra architettura, funzione e immagine; ripensa il ruolo dell’opera nel luogo che la custodisce.
BIGLIETTI E PRENOTAZIONI
L’ingresso al percorso è incluso nel biglietto di ingresso al museo. Per info sugli orari di apertura e la prenotazione di visite guidate: https://www.santamariadellascala.com/organizza-la-tua-visita






