Lo spettacolo inedito dedicato alle nuove generazioni ha colpito nel segno

di Giulia Tacchetti
SIENA. Difficile compito quello di aprire il cartellone “Extra Sipario”, dedicato alle nuove generazioni con uno spettacolo inedito, affidato a giovani artisti, con una novella del Boccaccio dal contenuto leggero ed
allegro come solo le beffe riescono con la risata. Ieri, 14 ottobre, la considerevole affluenza di giovani alla prima di “Calandrino e la pietra magica” ha dimostrato che il progetto “Regeneration Opera” – a cui hanno
collaborato Amat, il Comune di Siena, i Teatri di Siena e la Fondazione dell’Antico Ospedale di Santa Maria
della Scala – ha centrato in modo soddisfacente l’obiettivo di avvicinare il pubblico di tutte le età all’opera
lirica.
Giovani cantanti, che frequentano la classe di canto del Conservatorio “Rinaldo Franci”, guidati da Laura Polverelli, ballerini del Balletto di Siena, le coreografie di Marco Batti, si sono impegnati a tal punto da realizzare uno spettacolo piacevole e raffinato, grazie anche alla messa in scena dell’attore e regista Sergio Basile; suo il libretto, la drammaturgia e l’interpretazione. Di effetto la scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze: il rosso del fondale, i neri delle pareti del palcoscenico, il fumo bianco sul pavimento, la morte che scende dall’alto.
Questo spettacolo ha avuto il pregio di
mettere insieme tutte le espressioni artistiche del teatro: la letteratura, la danza, la musica, la recitazione.
La musica di Concetta Anastasi ha ottenuto un forte consenso del pubblico, anche tra quello più critico,
richiamando a momenti i quadri di Prokof’ev. Piacevoli i riferimenti alla musica medievale e interessanti le
dissonanze della musica del Novecento. Ci ha particolarmente colpito un giovane cantante, che
rappresenta Calandrino, dalla voce modulata, senza sbavature sia nei toni alti che in quelli bassi (il cast
lirico e l’orchestra sono di Amat).
Ci ha lasciati un po’ perplessi la conclusione della rappresentazione: un po’ troppo tenebrosa, perché
muiono tutti i dieci giovani e per le espressioni che accompagnano la discesa della morte dall’alto, che
“cammina piano, piano, ma poi ci raggiunge” .
Amat ha potuto realizzare uno spettacolo inedito grazie alla volontà del direttore artistico Vincenzo
Bocciarelli, per celebrare il 650esimo anniversario della morte di Giovanni Boccaccio ed al supporto della
Fondazione Monte Dei Paschi di Siena.