Oltre alla Mazzucco, riconoscimenti agli studenti

VIAREGGIO. Il sole rinato del nuovo anno illuminava il mare della cittadina versiliese sabato 15 gennaio, giorno di nascita dello scrittore viareggino Mario Tobino, nel cui nome da alcuni anni è stato istituito il premio Viareggio-Tobino all’”Autore dell’anno”. Quest’anno per la prima volta il riconoscimento è andato ad una donna, per di più ancor giovane, ma già assurta ad esiti di grandissimo livello, la quarantacinquenne romana Melania Mazzucco. Già presente nella terna della saggistica al premio Viareggio-Repaci 2010 con “Jacopo Tintoretto e i suoi figli”, la Mazzucco fin dal primo romanzo, “Il bacio della Medusa”, 1996, era rientrata tra i finalisti, suscitando allora la meraviglia di un illustre giurato, Piero Gelli che, dopo averne letto e apprezzato l’opera, non si aspettava che l’ autrice fosse appena ventinovenne … E’ stato dunque lo stesso Piero Gelli a illustrare dopo tanti anni, nell’occasione del premio, l’opera della affermata scrittrice, che, confermando il promettente inizio, ha proseguito con una serie di libri dedicate a tematiche diverse e spesso ispirati a storie vere, da “Un giorno perfetto”(2005), romanzo corale e sociale (da cui il regista Ferzan Ozpetek ha tratto l’omonimo film) a “Vita” (Premio Strega 2003), storia picaresca e tenera sul tema dell’emigrazione negli Usa dei nostri connazionali, tra cui il nonno Diamante. E ancora “Lei così amata”, 2000, omaggio alla figura misteriosa e anticonformista della scrittrice e viaggiatrice svizzera Annemarie Scharwzenbach, nonchè altre numerose opere e l’attività di sceneggiatrice, giornalista di ‘terza pagina’ e saggista, portata avanti con grande impegno e scrupolo critico: una carriera già ampia e poliedrica che le ha infine valso, oltre ad altri premi, l’ambitissimo riconoscimento della giuria del Premio Viareggio, presieduta da Rosanna Bettarini, che ha letto la lusinghiera motivazione, in cui, tra l’altro, si rileva ‘’la padronanza nel destreggiarsi nel flusso inestinguibile della narrazione’’ tenendo uniti più fili legati a vicende complesse nonchè la capacità di tenere accesa per chi legge “la fascinazione della parola”.
Non a caso Gelli ha sottolineato il legame stilistico della Mazzucco con i grandi romanzieri dell’800, quasi che, ‘saltando’ a pie’ pari lo sperimentalismo novecentesco, la scrittrice romana abbia recuperato e rivitalizzato moduli narrativi di ampio respiro storico, catturata dalla bellezza magicamente ‘medusea’ dell’’ars scribendi’, ma, anzichè restarne pietrificata, l’ha espansa in infiniti rivoli creativi (quasi simboleggiati dai suoi riccioli, guardandone la bella capigliatura…). L’autrice, felice per il premio, si è rivolta alla giuria e al gremitissimo pubblico che affollava l’Aula Consiliare del Municipio, con grande garbo e spontaneità, dichiarando di accettare il premio come spinta a continuare nella sua attività inventiva e di ricostruzione di vicende, tesa a nuove mete espressive.
Nel Municipio la cerimonia era iniziata, dopo i saluti del Sindaco Luca Lunardini, del Presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, del Vicesindaco e Assessore alla Cultura Ciro Costagliola e di Andrea Tagliasacchi, Presidente della Fondazione Tobino, con l’annuncio, da parte di Isabella Tobino, nipote dello scrittore, della prossima pubblicazione a marzo di un inedito “Il libro della Libia’’, insieme alla nuova edizione del famoso romanzo “Il deserto della Libia”. Ufficiale medico per diciotto mesi durante la seconda guerra mondiale, Tobino trasse dall’esperienza in Africa pagine di un diario bellico sferzante verso gli alti comandi militari e reale resoconto dei gravi disagi dell’esercito italiano nelle lande monocromatiche della sabbia africana. Dall’opera furono tratti due film, tra cui, oltre a “Scemo di guerra”(1985) di Dino Risi, “Le rose del deserto”(2006), con regia di un altro grande viareggino, Mario Monicelli. E del regista recentemente scomparso è stata Simona Costa, membro della giuria del ‘Viareggio’, a tessere un ricordo affettuoso : nel 2008 gli era stato conferito il Premio “Autore dell’anno” e lei stessa ne aveva allora ripercorso la grandissima carriera.
A conclusione della mattinata un significativo momento dedicato alle nuove generazioni, con il Premio agli studenti delle scuole superiori di Viareggio cimentatisi con la lettura e rielaborazione delle opere di Mario Tobino: un altro tassello importante che si aggiunge alla manifestazione letteraria del ‘Premio Viareggio’ e scaturita dal tragico evento ferroviario che colpì la cittadina nel giugno 2009.
Un modo per ricordare e insieme per invitare i giovani a riflettere sulla sofferenza, quella stessa che anche Tobino, in qualità di medico, conobbe, cercò di alleviare e più volte ritrasse nei suoi romanzi ( dalle ‘Libere donne di Magliano’ a ‘Per le antiche scale’). Una strategia, quella innescata dall’iniziativa del Premio Letterario “Viareggio Scuola”, anche a forte valenza didattica e formativa, che porta gli studenti a confrontarsi direttamente con il testo e la tematica dell’autore, rielaborandola in forma personale nella veste, richiesta dal bando, di articolo giornalistico. La giuria, presieduta da Marcello Ciccuto, ha assegnato il primo premio (600,00 euro) a sei studenti della IV G del Liceo Scientifico “Barzanti e Matteuecci” per aver “sapientemente tradotto in forma di intervista “possibile” “lo spessore etico e artistico di Tobino”. Gli allievi, felici per essersi messi in gioco e giustamente grati alla loro insegnante, la Prof.ssa Costanza Benvenuti che li ha motivati e guidati in questo impegno extrascolastico, l’hanno omaggiata di un grande mazzo di fiori. Seconda e terza posizione e premio per la sezione Biennio agli articoli di tre alunne del Liceo Classico “G.Carducci”, rispettivamente Elena Christou, Giada Bastanzi, Eleonora Bascherini.
E a cerimonia conclusa, tutti fuori, sotto il cielo terso della rinata luce di gennaio, per il consueto pellegrinaggio alla farmacia del Dott. Tobino, padre dello scrittore, la cui significativa presenza è ricordata da una lapide. Nel 2008, quando venne dato il premio a Monicelli, era una giornata di acqua e vento, ma neanche allora si fermò la camminata di quello ‘spiritaccio’ toscano… Grazie, Viareggio, grazie, giuria e scrittori, per il regalo di queste giornate così ricche di vera cultura.
(Nella foto, gli allievi primi classificati della IV G del Liceo scientifico “Barzanti e Matteucci” con Costanza Benvenuti)