In Comune la presentazione del libro di Alessio Varisco docente e direttore della rivista "Antropologia di arte sacra"

RADICOFANI –L’area absidale della chiesa di Radicofani è un preciso richiamo al santo Sepolcro, e anche il fatto che sia dedicata a San Pietro sembra un altro fatto indubitabile su questo rapporto con la Terra Santa. Lo fa osservare Alessio Varisco, docente e direttore della rivista “Antropologia di arte sacra”, che proprio a Radicofani lunedì prossimo (13 agosto) alle 18, nella sala consiliare del Comune, presenterà il suo volume: “Borgo Sanseplocro: città di cavalieri e pellegrini”, edito da Mipep-Docete. Sono 350 pagine, di cui 16 con illustrazioni a colori (il libro è stato di recente donato al papa), che servono a mettere in luce l’importanza della Toscana come epicentro della riproduzione dei “santi sepolcri”.
A partire da una città che deve il nome al suo legame con la terra proveniente dai luoghi sacri della Palestina, sulla quale fu costruita più di mille anni fa. Ci sono poi tanti esempi di ricostruzioni o citazioni del Santo Sepolcro, e due in particolare: uno nella cripta della basilica del Santo Sepolcro ad Acquapendente, l’altro sul lungarno a Pisa. Una leggenda dice addirittura che un Granduca di Toscana chiese di andare a prendere l’edicola del Santo Sepolcro, per poi inserirla nella chiesa di San Lorenzo, dove ci sono le tombe dei Medici. A Siena, oltre a Radicofani, ci sono evidenti citazioni nelle chiese di San Quirico d’Orcia, nella campagna tra Chiusi e Sarteano e tra Pienza e Radicofani, evidentemente nei punti di congiunzione della via Teutonica, o Alemanna, e la Francigena. Alessio Varisco sta studiando le ricostruzioni del Santo Sepolcro anche nel Senese, per una prossima pubblicazione.
A partire da una città che deve il nome al suo legame con la terra proveniente dai luoghi sacri della Palestina, sulla quale fu costruita più di mille anni fa. Ci sono poi tanti esempi di ricostruzioni o citazioni del Santo Sepolcro, e due in particolare: uno nella cripta della basilica del Santo Sepolcro ad Acquapendente, l’altro sul lungarno a Pisa. Una leggenda dice addirittura che un Granduca di Toscana chiese di andare a prendere l’edicola del Santo Sepolcro, per poi inserirla nella chiesa di San Lorenzo, dove ci sono le tombe dei Medici. A Siena, oltre a Radicofani, ci sono evidenti citazioni nelle chiese di San Quirico d’Orcia, nella campagna tra Chiusi e Sarteano e tra Pienza e Radicofani, evidentemente nei punti di congiunzione della via Teutonica, o Alemanna, e la Francigena. Alessio Varisco sta studiando le ricostruzioni del Santo Sepolcro anche nel Senese, per una prossima pubblicazione.