Dal 7 al 9 Febbraio a Palazzo Patrizi i progetti degli studenti di architettura di Innsbruck ed Augsburg
di Diego Fionda
SIENA. Un progetto nato quasi per caso. Galeotto fu l’incontro, risalente agli ’90, fra due studiosi che partecipavano ad un progetto dell’Istituto Germanico di Firenze incentrato sulle chiese presenti nella città di Siena. I due studiosi sono il professor Klaus Tragbar, attuale docente della Facoltà di Architettura dell’Università di Innsbruck, ed il dottor Matthias Quast, storico dell’arte ed attuale presidente dell’associazione culturale Amphiteatrum. Da quell’incontro, l’interesse dei due verso l’architettura e l’urbanistica che caratterizza il centro storico senese è andato crescendo, fino ad arrivare alla mostra “Progettare nel contesto storico” inaugurata questa mattina (7 Febbraio) presso gli spazi della Casa della Città a Palazzo Patrizi.
A fare gli onori di casa è stato lo stesso Quast, che ormai si definisce “mezzo italiano e mezzo tedesco”. Lo storico d’arte ed appassionato conoscitore della città di Siena ha spiegato come questo progetto sia nato grazie alla collaborazione fra tre enti: la facoltà austriaca di architettura e la sua associazione culturale, con l’aggiunta della Facoltà di Architettura dell’Università Politecnica di Augsburg, in Germania. Da questa collaborazione nasce l’idea di organizzare annualmente un workshop estivo in città italiane per studenti dei master in architettura che hanno la necessità di esercitarsi nella progettazione in contesti storici. Il progetto è stato inizialmente ospitato dal comune di Spoleto, sede dell’associazione culturale e attuale casa del dottor Quast, per poi approdare a Siena negli ultimi due anni. Il lavoro di quest’ultima estate prevedeva la progettazione di nuovi borghi per l’immediata periferia del centro storico ed è iniziato con il primo soggiorno senese per i circa trenta ragazzi delle due Università: dal 16 al 26 Marzo 2013. In questa prima fase, gli studenti hanno cominciato a conoscere le caratteristiche urbanistiche ed architettoniche del centro storico senese. Per molti di loro, infatti, si trattava della prima volta a Siena e forse la prima in Italia; ma sicuramente per tutti era la prima esperienza lavorativa in un contesto del genere. Alla fase iniziale di studio è seguita, poi, una seconda fase all’esterno delle mura cittadine e la verifica delle caratteristiche dei territori interessati dal progetto. I ragazzi hanno fatto tesoro di questo soggiorno ed hanno cominciato a lavorare sulle proprie idee una volta tornati a casa. Il progetto si è poi chiuso con un secondo soggiorno a Siena, avvenuto dal 2 al 9 Giugno 2013, in cui gli studenti hanno potuto confrontare i loro lavori con la realtà in loco ed hanno avuto la possibilità di modificare, correggere ed apportare le ultime modifiche ai loro progetti prima della consegna finale. Fra tutti questi lavori sono stati selezionati i migliori dai professori Marcus Rommel ed Herbert Joetten della Facoltà di Augsburg; dai professori Klaus Tragbar ed Ekkehard Drach della Facoltà di Innsbruck; e dallo stesso Matthias Quast. E ad essere presentati al pubblico senese, attraverso la mostra “Progettare nel contesto storico” che rimarrà a Palazzo Patrizi fino alle ore 13 di Domenica 9 Febbraio, sono proprio questi progetti.
“Spero – ha sottolineato Quast – che questo bel progetto possa continuare negli anni, nonostante le difficoltà (soprattutto economiche) ne rendano l’organizzazione ogni anno più difficile. Questa esperienza è altamente formativa per gli studenti di architettura, come dimostra la decisione presa dalla Facoltà di Augsburg di rendere obbligatorio almeno un lavoro di progettazione all’estero durante gli studi, a cui presto seguirà anche la Facoltà di Innsbruck. Infine – conclude il presidente dell’associazione culturale Amphiteatrum – permettetemi di ringraziare il comune di Siena per la grande disponibilità e per il sostegno ricevuto. Le possibilità che ci sono state concesse a livello logistico ed infrastrutturale sono state un aiuto prezioso, soprattutto per l’ispirazione dei nostri ragazzi. Vorrei ringraziare in particolar modo Paola d’Orsi, capo di gabinetto del sindaco Valentini, e Massimo Betti, dirigente della pianificazione territoriale, per esser stati presenti a questa inaugurazione.