Ciclo di incontri che prende avvio il 13 novembre con la proiezione del film Vakhim, alla presenza della regista Francesca Pirani
SIENA. Giovedì 13 novembre prenderà il via all’Università per Stranieri di Siena il ciclo di incontri “Presenza e inclusione per il Benessere Psichico”, tre appuntamenti volti ad arricchire le esperienze e le capacità professionali di insegnanti, operatori e volontari per lavorare con studenti con background migratorio, attraverso approcci innovativi per promuovere benessere psichico, autonomia, partecipazione e inclusione.
Gli incontri fanno parte del progetto Erasmus+ URGE, di cui l’Università per Stranieri di Siena è partner insieme ad altre 5 istituzioni europee.
Il primo incontro si terrà il 13 novembre alle ore 15 nella sede didattica di piazza Carlo Rosselli, in aula magna Virginia Woolf, con la visione e dibattito sul film Vakhim di Francesca Pirani, alla presenza della regista.
Il film ha avuto la sua prima a Venezia Giornate autori/Notti veneziane edizione 2024, ha ricevuto il premio del pubblico al Salina Doc Fest e al Rome International Documentary Festival e la menzione della giuria al Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina.
Oltre ai temi della separazione, memoria e ricreazione, nel film si indaga sull’appartenenza a un paese e sul senso di universalità dell’identità umana senza confini di sorta, una prospettiva ideale per comprendere le esperienze di appartenenza frammentata degli alunni con background migratorio.
Gli incontri successivi sono previsti il 20 e il 27 novembre. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di ateneo: https://www.unistrasi.it/1/10/1112001/Presenza_e_inclusione_per_il_benessere_psichico.htm
“Come responsabile scientifica di URGE e coordinatrice per l’Università per Stranieri di Siena della formazione”, sottolinea la professoressa Sabrina Machetti, “mi auguro che questo percorso contribuirà ad arricchire le esperienze e le capacità professionali di insegnanti, operatori e volontari impegnati nel lavoro quotidiano con alunne e alunni con background migratorio. Più in generale, credo che il percorso costituisca un’occasione di riflessione importante per la nostra comunità, e per l’impegno, oggi più che mai attuale, nella promozione dell’autonomia, della partecipazione, dell’inclusione scolastica e sociale”.






