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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Orizzonti Verticali “Non in mio nome”: gli appuntamenti del 1° agosto

SAN GIMIGNANO. La XIII edizione di Orizzonti Verticali  Arti sceniche in cantiere, con il sottotitolo di Non in mio nome, si snoda dal 31 luglio al 5 agosto a San Gimignano (Siena), Patrimonio dell’Unesco dal 1990. Il festival include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali e si avvale della direzione artistica di Patrizia de Bari Tuccio Guicciardini.

Ecco gli appuntamenti di venerdì 01 Agosto 2025.

Dal 1 al 4 agosto, all’interno dell’ex rifugio antiaereo di San Gimignano, oggi sede dell’Associazione Sottomondo, la Compagnia Giardino Chiuso propone un allestimento site specific di Biancaneve, in doppia replica alle ore 18 e alle ore 20. Lo spazio verrà abitato dal testo, tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm e adattata dal regista Tuccio Guicciardini, con l’interpretazione magistrale di Carla Tatò, che ne evidenzia gli aspetti sia crudi che nostalgici, con alcuni inserti in lingua tedesca che sottolineano l’origine nordica del racconto. Un’installazione sonora e visiva, in prima nazionale, agita solo in alcuni momenti dalla giovanissima interprete Laudomia Delli Guicciardini; i movimenti coreografici sono curati da Patrizia de Bari.

Alle ore 19 il festival ospita un’altra produzione di EgriBianco Danza: Sonichops con l’interpretazione di Vincenzo Criniti. Sonichops è una performance interattiva di danza e “suoni di birra” a cura di METS-Conservatorio di Cuneo e Compagnia EgriBiancoDanza, nata da un’idea del compositore Gianluca Verlingieri sviluppata insieme al coreografo Raphael Bianco. Punto di partenza dello spettacolo è il libro L’Inevitabile di Kevin Kelly, firma di autorevoli riviste dal New York Times a Wired, dove il futuro che ci attende viene descritto come plasmato da dodici “forze” o tendenze tecnologiche inevitabili: visualizzare, condividere, interagire, tracciare, interrogare, fluire, cognitivizzare, filtrare … Ciascuna si porta dietro concetti quali la smaterializzazione, la decentralizzazione, il fluire da apparati fissi e solidi verso realtà più eteree e intangibili, virtuali, aumentate.

Tantissimi i suoni registrati nelle fasi produttive e di consumo di una birra artigianale: dalla fermentazione – la vera “voce” della birra – fino al momento del bere, da cui il musicista ha creato dodici mini-composizioni sulle quali il danzatore improvvisa, disegnando altrettante coreografie “istantanee”, caratterizzate da task specifiche immaginate da Raphael Bianco. I gesti di Criniti sono inoltre tracciati da sensori programmati da Cristina Mercuri, i quali interagiscono in tempo reale modificando, filtrando e rimescolando i suoni stessi, richiamando.

metaforicamente, ancora una volta, sia le tendenze tecnologiche che il processo produttivo della birra.

Dalla Puglia arriva ad Orizzonti Verticali per la prima volta Teatro Koreja e presenta alla Rocca di Montestaffoli alle ore 21.30 in prima nazionale Come amore, canta, regia Salvatore Tramacere, cura del progetto Emanuela Pisicchio, con Eleonora Lezzi, Enrico Stefanelli, Luna Maggio, Marcos Koslowski Rangel e Emanuela Pisicchio, autrice anche delle musiche e canti insieme a Enrico Stefanelli. Attraverso il mito e la poesia, le figure di questa ballata cercano nuove parole per cantare l’amore, per smascherare antiche gabbie che sottraggono forza alla donna e la privano della scelta. Riprendiamo – dichiarano gli artisti della compagnia– la ricerca su alcuni dei testi di Ovidio per cercare di parlare con un linguaggio che arrivi in profondità. La musica e il canto non sono colonna sonora o commento alle parole ma sono esse stesse parole e corpo di un linguaggio teatrale che Koreja da molto tempo insegue.

Orizzonti Verticali è un progetto di compagnia Giardino Chiuso, con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa nell’ambito del progetto regionale Ente di rilevanza dello spettacolo dal vivo della Regione Toscana, Regione Toscana, Amministrazione Comunale Città di San Gimignano_Assessorato alla Cultura e Banca Cambiano, in collaborazione con Fondazione Accademia Musicale Chigiana, Galleria Continua, Fondazione Musei Senesi/Opera Laboratori.

“La tredicesima edizione di Orizzonti Verticali – dichiarano i direttori artistici Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari – apre nuovamente gli spazi della città di San Gimignano al teatro, danza, musica e performance, che diventano palcoscenici naturali, peculiari e creativi, rivolgendo lo sguardo alle nuove forme d’arte in dialogo con la propria genesi, la propria storia. Purtroppo, dopo 13 anni di vita, “OV” potrebbe non proseguire il suo cammino in futuro. Come molti sapranno il Ministero della Cultura ha stravolto il sistema dello spettacolo dal vivo, cancellando o diminuendo drasticamente i contributi a molte realtà, anche storiche del panorama nazionale, tra le quali anche il nostro festival. Le operazioni culturali non possono prescindere dal sostegno degli enti pubblici, per rendere accessibile la cultura a tutti i cittadini e per sostenere le nuove generazioni di artisti. La ricerca teatrale è indispensabile per formare nuove idee e alimentare la creazione artistica e per plasmare il futuro dell’arte, fondamentale e necessaria per la crescita civile di un paese. Virare esclusivamente su finanziamenti privati o a un autosostentamento economico è del tutto impossibile per come è strutturato adesso il sistema dello spettacolo dal vivo. Depauperare realtà, come la nostra, che operano da anni sul territorio, farà sì che molte voci resteranno mute.    

La vicinanza dell’Amministrazione Comunale di San Gimignano e della Regione Toscana diventano quindi fondamentali in questo momento difficile, nella speranza di poter “salvare” Orizzonti Verticali, anche per i prossimi anni. Un progetto nato in un luogo lontano dai grandi centri cittadini nei quali la cultura è sicuramente più avvicinabile e fruibile. Fin dalla sua nascita il festival ha come obiettivo quello di avvicinare i vari linguaggi scenici e generazionali dello spettacolo, creando un caos ordinato e producendo incontri, collaborazioni, visioni. Un fermento essenziale nei nostri tempi contemporanei, così difficili nel rapporto umano e nel saper ascoltare l’altro. La conformazione urbanistica di San Gimignano permette a tutti i partecipanti del festival una vicinanza “costretta” a un dialogo inevitabile tra artisti, critici e pubblico. La città si anima di un vento nuovo, spazzando via le nuvole su un orizzonte sempre più visibile del nostro vivere civile. Nonostante i tagli che abbiamo dovuto attuare su un programma iniziale ben più ampio, l’edizione di quest’anno sarà comunque ben nutrita di appuntamenti spalmati su ben 6 giorni. Il nostro campo di azione quest’anno sarà incentrato alla Rocca di Montestaffoli, come segno di “difesa delle nostre idee”, anche se non mancheranno alcune incursioni in altri luoghi della città. Un “arroccamento” intenzionale, una scelta artistica esplicita per riordinare le fila di pensiero e rilanciare gli orizzonti. Per questo motivo l’immagine del festival quest’anno è un Crisantemo, dal greco antico “chrysos” (oro) e “anthemon” (fiore), quindi letteralmente “fiore d’oro”, portatore di molteplici significati. Quello più conosciuto in Italia è spesso associato al lutto e alla commemorazione dei defunti, ma solo ed esclusivamente per la coincidenza della sua fioritura autunnale, mentre nel mondo e soprattutto in Oriente, è simbolo di gioia, felicità, longevità e buona fortuna. Il sottotitolo scelto rafforza e amplifica il significato dell’immagine nella nostra contemporaneità. “Non in mio nome” la guerra, il genocidio, la violenza in tutte le sue declinazioni, il sopruso alla dignità umana. E “non in mio nome” l’uccisione, perpetuata lentamente e scientemente, della cultura nella nostra povera Italia. Avvertiamo il dovere di dissentire, replicare, sussultare. Non rimanere inermi, succubi e vinti. Non sappiamo se il destino ci porterà nelle catacombe e nell’oblio, ma noi siamo speranzosi di rivedere un orizzonte che sia il più verticale possibile. E proprio da questa immagine che vogliamo ripartire per i “nostri” nuovi orizzonti! Un sentito ringraziamento a tutto lo staff, ai volontari e ai sostenitori di Orizzonti Verticali che contribuiscono alla realizzazione del festival.”

 

Programma prosegue:

Il 2 agosto alla Rocca di Montestaffoli in programma figurano Cappuccetto Rosso nel bosco della compagnia Zaches teatro e La guerra svelata di Cassandra, Aletheia della compagnia Nutrimenti terrestri. Alle ore 19 è la volta di Cappuccetto rosso nel bosco, con la regia, drammaturgia, coreografia di Luana Gramegna; le maschere, i costumi e gli oggetti di scena sono di Francesco Givone per uno spettacolo immersivo pensato per parchi, giardini, boschi e dedicato a famiglie e bambini dai 4 anni.

Tra il reale e l’onirico, grazie alla forza immaginifica del teatro di figura, della danza e della musica dal vivo e il paesaggio sonoro di Cristina Petitti, il giardino della Rocca si trasforma in uno spazio teatrale liminale. Attorno al pubblico si muovono, appaiono e scompaiono i personaggi della fiaba di Cappuccetto Rosso dando vita alla famosa storia della bambina e del lupo.

Alle 21.30 nello spettacolo La guerra svelata di Cassandra, Aletheia, testo di Salvatore Ventura, con la regia di Alessio Pizzech, rivive il mito di Cassandra, a cui dà voce e corpo Gaia Aprea. La guerra svelata di Cassandra descrive la guerra e i suoi orrori, attraverso gli occhi di una donna e racconta così le motivazioni tutte maschili, le menzogne e le falsità che intorno ad essa si costruiscono come giustificazioni, ieri come oggi. Il mito di Cassandra continua a essere uno strumento di rilettura delle contraddizioni della storia, ed ha rappresentato una lente d’ingrandimento per cercare un senso, una luce per i tempi bui. Dopo tanti omaggi letterari a questo straordinario personaggio, il giovane drammaturgo Salvatore Ventura si cimenta nella stesura di un pezzo di teatro denso di emozioni. La sua Cassandra, la profetessa di Apollo, figlia di Priamo, è una creatura dell’oggi in un monologo teatrale originale nella forma della scrittura e carico di rimandi alla cronaca quotidiana.

 

Il 3 agosto alle ore 18 la Galleria Continua accoglie la performance di danza Lete_dell’oblio e altre vanità, dell’associazione Atopos, con la regia e la coreografia di Irene Stracciati. In scena Barbara Pucci, Eleonora Bocci, Violante Peccianti, Arianna Brizzi, Antonietta Russo, Marta Carapelli, Chloe Frusciante, Virginia Guerrini, Samuel Pifferi, Eleonora Magnani, Fabrizio Colao, Cristian Sapienza.

La ballerina e coreografa senese Irene Stracciati, attiva nel campo della danza contemporanea, rivolge particolare attenzione all’integrazione sociale e alla formazione professionale di persone con disturbi psichiatrici. Si occupa dal 2020 del progetto “Atopos” presso la Corte dei Miracoli di Siena, un ex ospedale psichiatrico trasformato in centro culturale e artistico. Il laboratorio Atopos permette ai ragazzi con disturbi mentali di avviare una professione all’interno del mondo del teatro e della danza ed è rivolto a un gruppo composto da otto persone con differenti patologie psichiatriche, che ad oggi si possono definire danzatori, a cui si aggiungono giovanissimi danzatori e danzatrici che stanno facendo un percorso di preparazione professionale. “Atopos” significa fuori luogo, fuori posto, strano, inusuale. Il danzatore Atopos è un sovvertitore delle regole suo malgrado: senza luogo, inattuale, strano, solitamente non approvato e non accettato dalla società. Nello spettacolo Lete il tema centrale è la memoria, – afferma la coreografa – quello in cui ci riconosciamo, quello che conserviamo, ma anche quello che decidiamo di dimenticare. Oltre a questa visione proponiamo anche un’analisi dell’individuo e dei suoi turbamenti, in relazione a dimenticare e ad essere dimenticato.

 

Il 4 agosto alle 21.30 alla Rocca di Montestaffoli Clemente Tafuri, scrittore, regista e direttore artistico di Teatro Akropolis, è in scena con la conferenza-spettacolo Il mondo come arabesco. L’incontro è incentrato sulla figura emblematica di uno dei più grandi maestri del 900, Carmelo Bene. A seguire si tiene la proiezione del film La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carmelo Bene diretto da Tafuri (durata 53 minuti, anno di produzione 2024) che fa parte di un ciclo di film-documentari dedicati a protagonisti dell’arte e della cultura che nel loro lavoro hanno messo in crisi il sistema delle distinzioni specialistiche delle varie discipline. Tra le figure più controverse del Novecento teatrale, Carmelo Bene racconta i fondamenti della sua arte e il conflitto irrisolvibile col sistema del teatro e della cultura. La sua parte maledetta riguarda il paradosso della creazione nel teatro come nel cinema, nella musica e nella poesia, ovvero l’inevitabile incompiutezza dell’opera rispetto a quanto si può intuire e vivere oltre la letteratura, il linguaggio e la rappresentazione.

 

Per il pomeriggio del 5 agosto Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari hanno ideato Non in mio nome, Azione scenica di resistenza civile con la partecipazione di alcuni performer e di tutto lo staff di Orizzonti Verticali, per dissentire da guerre, violenze e genocidi, –dichiarano i direttori artistici -per non restare succubi e vinti di fronte all’uccisione della cultura in Italia.

L’azione si snoda da Piazza del Duomo a Piazza Sant’Agostino. A partire dal primo pomeriggio viene composto al centro della piazza con dei fiori bianchi un disegno del Crisantemo, immagine scelta per OV 25. Centinaia di fiori, raccolti e donati, deposti uno accanto all’altro a formare un disegno gigante che, dopo il suo completamento, viene smembrato e poi raccolto dalle persone presenti invitate a partecipare all’evento. Parte così una processione laica e solenne alla volta di Piazza Sant’Agostino, luogo dove OV 25 si avvia verso il suo epilogo.

La sera, rinnovando la collaborazione tra Orizzonti Verticali e l’Accademia Chigiana, va in scena l’attesissimo appuntamento in prima nazionale alle ore 21.30 nella Chiesa di Sant’Agostino: il Concerto Sinfonico per San Gimignano che vede protagonista l’Orchestra della Fondazione Luciano Pavarotti, diretta dal M° Luciano Acocella, una nuova formazione di 54 elementi composta da giovani provenienti dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna.

Il programma comprende due capolavori di composizione sinfonica di Paul Hindemith e Johannes Brahms. Apre Nobilissima visione di Hindemith, una suite per orchestra tratta dal balletto omonimo, che esplora una ricca tavolozza sonora, dalle atmosfere pastorali e marziali alla delicatezza della passacaglia. Il concerto prosegue con una delle sinfonie più celebri di Johannes Brahms, la Sinfonia n. 4 in mi minore op.98. Con la sua intensità emotiva e la maestosità delle sue partiture, questa sinfonia rappresenta uno dei punti culminanti della musica romantica, con il suo andamento vibrante e passionale. Alle ore 19 è prevista una prova aperta.

 

Dal 1 al 5 agosto dalle ore 18:00 alle 20:00 presso gli info point del festival situati sotto la Loggia del Comune in Piazza Duomo e alla Rocca di Montestaffoli è possibile per il pubblico sperimentare attraverso dispositivi VR la visione dell’opera Abbraccia un borgo/Embracing places.

 

Il video d’arte in VR a 360° è stato girato a San Gimignano nella prima tappa e ha coinvolto come protagonisti i cittadini del borgo. Questo progetto di Giardino Chiuso ha vinto il bando PNRR – TOCC del MiC (Ministero della Cultura – Direzione Generale Creatività Contemporanea) ed è risultato anche vincitore della Menzione Onoraria al CultTech per ArsElectronica Award 2024 – Vienna e finalista al Fedora Prize | Digital. Dopo San Gimignano il viaggio di Abbraccia un borgo è continuato toccando in altre due tappe Colle di Val d’Elsa e Calenzano. L’ideazione dell’opera è di Margherita Landi e Agnese Lanza, la co-progettazione di Massimo Bevilacqua e la regia VR Margherita Landi. Abbraccia un borgo/Embracing places utilizza tecnologie immersive e pratiche corporee per favorire la connessione, la solidarietà e l’apprezzamento del patrimonio artistico e culturale. Il progetto rende partecipi i residenti ed esalta i paesaggi unici dei piccoli paesi, creando opere site-specific basate sulla comunità, che risuonano del significato emotivo di ogni luogo. Ne scaturisce un archivio di abbracci diversi e una rete di borghi.

Dal 31 luglio al 5 agosto dalle ore 11:00 alle ore 2:00 presso la Rocca di Montestaffoli apre RISTOV, punto ristoro del festival, che da quest’anno inanella un ricco calendario di eventi musicali.

In allegato calendario del festival

Biglietti  – Intero € 12,00   Ridotto € 8,00    Ingresso Biancaneve biglietto unico € 2,00

Info su www.giardinochiuso.com  Prenotazioni a prenotazioniov@gmail.com

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