Cosa accadrebbe se usassimo il 100% della nostra mente?

di Paola Dei
SIENA.Al Cinema Metropolitan di Siena, un film di Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman e Min-sik Choi.
SIENA.Al Cinema Metropolitan di Siena, un film di Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman e Min-sik Choi.
Una Nikita sui generis che si sacrifica per la scienza e ci racconta incredibilmente cosa accadrebbe se usassimo il 100% della nostra mente. A Lucy, studentessa che vive a Taiwan, viene consegnata, suo malgrado, una valigetta dal ragazzo con cui ha una storia, che a sua volta deve consegnare ad un criminale coreano: Mr. Kang Costui. La consegna riesce ma la ragazza viene sequestrata e sottoposta ad una operazione per mezzo della quale le vengono inseriti dei pacchetti di pietrucce azzurre nel corpo affinché lei li traghetti altrove. Uno dei pacchetti però viene rotto da un pugno inferto alla ragazza e da quel momento sembra che le capacità intellettive della ragazza si amplifichino a dismisura di attimo in attimo, come sostiene il Prof. Norman, un neuro ricercatore che avrà in seguito contatti con la ragazza.
Il cervello umano può espandersi generando energie inarrestabili e incommensurabili, tanto da compiere azioni sconvolgenti soprattutto per un corpo femminile. Tema caro a Besson che sulle orme di Nikita e The Lady, pur mostrandoci donne diverse anche temporalmente, sembre mettere insieme i pezzi di un puzzle composto da figure femminili con grande capacità di resistenza e forza d’animo. Lucy è un’altra di loro e porta il nome forgiato dall’antropoarcheologia alla prima donna di cui si ha conoscenza.
Momenti adrenalinici che mescolano la scienza agli effetti speciali ma che vanno guardati con un occhio più profondo oltrepassando le contraddizioni per arrivare a scoprire un trattato sul Tao che si scorge in momenti del Film attraverso gli occhi e il pensiero di Lucy: “Vuota la tua mente di tutti i pensieri; lascia che il tuo cuore trovi la pace. Studia la complessità del mondo, ma contemplane il ritorno. Il ritorno alla sorgente è la serenità. Se non realizzi la fonte finirai con il confonderti e il dispiacerti. Quando comprenderai da dove provieni, diventerai naturalmente tollerante, comprensivo, multiforme”. Questo è quanto si legge nel Daodejing e il regista interpellato sull’argomento, né conferma né disapprova.