Salomé Haller interpreta alla Chigiana il capolavoro iconico di Pierre Boulez, la sua opera rivoluzionaria, ispirata alle poesie surrealiste di René Char

SIENA. Tra le 18 composizioni del focus dedicato a Pierre Boulez in programma al Chigiana International Festival “Derive”, spicca in questa prima settimana Le Marteau sans maître, la celebre composizione di Boulez per voce e sei strumenti, riconosciuta fin da subito come una delle sue opere più significative e ammirate, il brano che consacrò Boulez come pioniere di una nuova era musicale, accendendo su di lui i riflettori della scena musicale internazionale. Le Marteau sans maître, ispirato ai testi del poeta surrealista René Char, sarà eseguito venerdì 11 luglio alle 21.15 nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini dalla celebre cantante francese e collaboratrice di lungo corso di Boulez, Salomé Haller, assieme al Chigiana Chamber Ensemble, formato da Gabriele Mastrototaro, flauto, Ruben Mattia Santorsa, chitarra, Luca Sanzò, viola e dal Chigiana Percussion Ensemble, con i percussionisti Alessio Cavaliere, Francesco Conforti, Carol Di Vito, Davide Fabrizio, Giulia Lo Giudice, Davide Traina. La direzione dell’ensemble è di Andrea Molino, direttore d’orchestra e compositore più volte ospite dell’Accademia Chigiana, in ultimo in occasione della prima assoluta della sua composizione La vérité, pas toute, nell’ambito del Chigiana International Festival del 2023. Il programma è completato dalla prima esecuzione italiana della composizione Argumenta di Philippe Manoury, uno dei più importanti compositori francesi viventi, già stretto collaboratore di Pierre Boulez, oltre a essere un precursore e un ricercatore nel campo del live electronics, che sarà presente in sala e dal brano Dogma#4 di Filippo Del Corno, acclamato esponente dell’avanguardia italiana e fondatore dell’Ensemble Sentieri Selvaggi.
Pierre Boulez nacque il 26 marzo 1925 a Montbrison, in Francia, in una famiglia borghese e dimostrò già in giovane età mostrò talento sia per la matematica sia per la musica. Dopo gli studi matematici a Saint‑Étienne, si dedicò con passione al piano e alle composizioni, non senza destare un’iniziale disapprovazione famigliare. Nel 1943 entrò al Conservatorio di Parigi, dove ebbe due insegnanti fondamentali: Olivier Messiaen, con cui studiò armonia e analisi musicale, e Andrée Vaurabourg, da cui apprese il contrappunto. L’incontro con René Leibowitz tra il 1945 e il 1946 lo avvicinò alla tecnica dodecafonica, ereditata dalla Scuola di Vienna. Tuttavia, la rigorosa adesione di Leibowitz allo spirito di Schoenberg portò a una rottura: Boulez cercava un linguaggio più personale e flessibile.
Dopo le Notations per pianoforte (1945), una serie di brevi studi che già anticipavano la sua ricerca innovativa nel linguaggio musicale, Boulez negli anni immediatamente successivi compose importanti opere: la Sonatina per flauto e pianoforte (1946), la Seconda Sonata per pianoforte (1947–1948) e, tra il 1952 e il 1955, il celebre Le Marteau sans maître, ispirato ai testi di René Char, che scrisse nel tempo libero dai suoi impegni di organizzatore musicale del Domaine Musical – una stagione concertistica che divenne negli anni Cinquanta un importante appuntamento e occasione di incontri e di scambi culturali e di rinnovamento della cultura musicale – che nacque da necessità economiche sopravvenute con l’età adulta, a conseguenza della riprovazione famigliare per la scelta di vita effettuata, e dal pragmatico desiderio di coniugare alla sua ambiziosa ricerca estetica l’incontro con il pubblico, ancora abituato ai linguaggi musicali più convenzionali.
Con Le Marteau sans maître Boulez integrò influenze extraeuropee, soprattutto asiatiche e africane, creando una tavolozza sonora inedita e complessa che esprimeva il suo «artigianato furioso» — espressione tratta dal titolo di una poesia di René Char, la cui opera, insieme ad altre due poesie («Les bourreaux de solitude» e Le Bel Édifice et les pressentiments), fu musicata nel Marteau. Per la scrittura di quest’opera, Boulez ebbe come riferimento fondamentale il Pierrot Lunaire di Schönberg, da cui riprese l’idea di un ensemble cameristico e di una scrittura vocale innovativa.
Come ogni grande innovatore, Boulez trasse ispirazione dai compositori della generazione precedente – Schönberg, Webern, Debussy, Stravinskij, Messiaën – senza però mai lasciarsi vincolare da loro o prenderli a modello, ma guardando sempre oltre, verso orizzonti sonori inesplorati.
Boulez aveva già composto due lavori su testi di René Char (Le visage nuptial, nel 1946 e Le soleil des eaux, nel 1950). La scoperta delle sue opere poetiche fu per lui un vero e proprio choc. Ammirava soprattutto la capacità di Char di «radunare in un’espressione estremamente concisa, il suo universo, di lanciarlo e di spedirlo molto lontano…», come una “selce”, un’immagine che si addice particolarmente alle sonorità, appunto, “taglienti” del Marteau. Ma anche un altro tipo di ricerca di soluzione creativa è alla base della composizione del Marteau sans maître. In occasione di un’intervista allo studioso della musica Philippe Albéra (anche lui presente a Siena per il concerto) Pierre Boulez stesso ne parla, come di una liberazione dall’obbligo di srotolare i diversi suoni del totale cromatico in modo rigido; ovvero di “un modo di ritrovare la libertà che Schönberg aveva al momento di Pierrot Lunaire, ma che aveva perso in seguito, irrigidito dal sistema”.
Biglietteria e informazioni – I biglietti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org
Programma
11 luglio 2025, Palazzo Chigi Saracini Siena ore 21.15
LE MARTEAU SANS MAÎTRE
SALOMÉ HALLER mezzosoprano
CHIGIANA CHAMBER ENSEMBLE
Gabriele Mastrototaro flauto
Ruben Mattia Santorsa chitarra
Luca Sanzò viola
CHIGIANA PERCUSSION ENSEMBLE
Alessio Cavaliere – Francesco Conforti – Carol Di Vito
Davide Fabrizio – Giulia Lo Giudice – Davide Traina
ANDREA MOLINO direttore
Philippe Manoury Argumenta (prima italiana)
Filippo Del Corno Dogma#4
Pierre Boulez Le Marteau sans maître
testo: René Char
I Avant « L’Artisanat furieux »
II Commentaire I de « bourreaux de solitude »
III « L’Artisanat furieux »
IV Commentaire II de « Bourreaux de solitude »
V « Bel édifice et les pressentiments » – version première
VI « Bourreaux de solitude »
VII Après « L’Artisanat furieux »
VIII Commentaire III de « Bourreaux de solitude »
IX « Bel édifice et les pressentiments » – double