Di fronte al SMS l'opera dell
Massimo Lippi, da vero messaggero di pace e cultura, ha teso a sottolineare come “in questo magistrale bronzo si riconoscono tutti i popoli della terra che amano la libertà e la verità della vita, perché affrontano il destino dell’uomo con responsabilità e generosa partecipazione alla poesia del vivere e del morire per i grandi e nobili ideali comuni a tutti i popoli che l’universale abbraccio di questa Madre offre a ciascuno di noi”. Ne è una dimostrazione la delicata citazione degli antichi Monasteri eseguita sul dorso della scultura.
E Siena ha accolto Vighen Avetis come un figlio che viene a riabbracciare antiche favole e nuovi ponti tra il suo indomito popolo martire e la nostra più fulgente tradizione. L’augurio è che sia un incontro destinato a durare nel tempo, perché la città chiama i cavalli del Palio “barberi” e tra le regioni dell’antica Armenia figura la terra dei Berberian. Non è poco che già nel VII secolo a.C. gli Etruschi rappresentassero in scultura, proprio nei dintorni di Siena, questo magnifico incontro tra due civiltà, significato nella corsa di cavalli, nel cibo, nelle arti e nella scienza del vivere lieto e armonioso in un ambiente di pacifica convivenza.
Vighen Avetis è nato a Yerevan nel 1968 da un’antica famiglia che ha sempre coltivato l’amore per le più alte tradizioni culturali della sua terra. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti della sua città e nello studio di un grande artista, ma non ha ricevuto nessuna influenza esterna perché ha un forte carattere che lo porta spontaneamente al confronto con i Maestri della tradizione italiana. Ha completato i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze e, fin da giovane, ha eseguito importanti opere in bronzo e marmo. Vince alcuni concorsi nazionali di scultura; primeggia a Carrara nei prestigiosi laboratori del marmo dove si distingue per la sua indomita energia creativa e per la tecnica raffinata che lo segnala tra i migliori scultori del marmo degli anni Novanta. Realizza importanti opere in Armenia: fontane, monumenti ed è l’inventore e il Direttore di vari edizioni del Simposio di scultura internazionale di Shushi in Karabakh. Impegnato attivamente per elevare le sorti culturali della sua patria è ritenuto, per unanime consenso, uno dei maggiori artisti del suo popolo, capace di dialogare con i più importanti movimenti culturali del nostro.