Il 24 e 25 luglio un nuovo allestimento de Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola e de La Voix Humaine di Francis Poulenc

SIENA. Due serate imperdibili per gli appassionati di musica e teatro, che offrono un’occasione unica per riflettere attraverso l’arte su temi universali e sempre attuali attendono il pubblico del Chigiana International Festival 2025, “Derive”, giovedì 24 e venerdì 25 luglio al Teatro dei Rozzi di Siena, storico gioiello architettonico disegnato dall’architetto Alessandro Doveri e inaugurato nel 1817, che ospita una messa in scena di grande intensità emotiva con il nuovo allestimento di due capolavori del teatro musicale del Novecento, nella versione per canto e pianoforte: La Voix Humaine di Francis Poulenc e Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola, nel 50° dalla scomparsa del compositore e nell’anno delle celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione dei campi di prigionia.
La regia del dittico, realizzato nell’ambito del Chigiana Opera Lab, il progetto dell’Accademia Chigiana incentrato sulla formazione vocale e sui mestieri del teatro musicale è affidata a Davide Garattini, con la collaborazione di Beatrice Castellini e Serena Sannino. Le scene e i costumi sono di Domenico Franchi, con il supporto di Debora Del Rio e Alessandro Folli. Il disegno luci è di Manfredi Michelazzi, con Luca Bronzo come lighting designer e tutor per GuidoLeviLab. L’esecuzione musicale vede la partecipazione degli allievi del corso di canto della Summer Academy Chigiana sotto la guida di William Matteuzzi, del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” diretto da Lorenzo Donati e dei pianisti Francesco De Poli, ne La Voix Humaine e Luigi Pecchia, ne Il Prigioniero.
La direzione musicale è affidata a Mario Ruffini, Presidente del Centro Studi Luigi Dallapiccola e massimo esperto musicale del compositore, che spiega: “Le leggi razziali segnano profondamente, infatti, la vita di Luigi Dallapiccola, perché colpiscono direttamente sua moglie Laura Coen Luzzatto, costringendola a lasciare il suo incarico di Vice Direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e a nascondersi per alcuni anni in case di fortuna messe a disposizione dagli amici fiorentini. Ma sono soltanto l’ultimo di tanti drammi vissuti in prima persona: le foibe e le tensioni etniche dell’infanzia, l’esilio dell’adolescenza a Graz in occasione della Prima guerra mondiale, le leggi razziali che colpiscono Laura nel corso della Seconda guerra mondiale. Dallapiccola reagisce fermamente alle violenze della storia: tutto diventa materiale della sua produzione musicale, che è completamente autobiografica, grazie alla sua capacità di trasformare in opera d’arte le vicende tragiche della vita. Nascono così Tre Laudi (fra le più belle preghiere in musica del Novecento, reazione all’uccisione a Parigi dei fratelli Rosselli, già suoi allievi), e subito dopo Canti di prigionia, Il Prigioniero. Passata la guerra, superati i pericoli, arrivano i Canti di liberazione. Una vera trilogia dei “prigioni” dunque, che unisce in modo inscindibile arte e vita”.
Sul palco del 24 luglio, la protagonista di La Voix Humaine è interpretata da Zuzanna Klemańska con Francesco De Poli al pianoforte, coadiuvati da un gruppo di comparse – Joseph Alexander Allmark, Martina Barbaliscia, Tamon Inoue, Angelica Lapadula, Annapaola Trevenzuoli, Laurynas Viliušis e Congao Wang. Uno sguardo collettivo che aggiunge profondità alla solitudine di Cocteau: un’unica voce che fluttua tra tenerezza e dolore, tratteggiata con raffinata intensità.
A seguire, ne Il Prigioniero, opera in un prologo e un atto di Dallapiccola, con libretto tratto da Villiers de l’Isle-Adam e Coster, gli interpreti sono Aya Soeno, nel ruolo della Madre, e Tamon Inoue, nel ruolo del Prigioniero, affiancati da Enrico Basso (Carceriere/Grande Inquisitore), Laurynas Viliušis (Primo Sacerdote) e Congao Wang (Secondo Sacerdote). I ruoli minori e le comparse – Marianna Acito, Allmark, Lapadula, Morgunov, Paoli, Trevenzuoli – rafforzano lo spessore drammatico di questa partitura-testo, simbolo della ribellione contro l’oppressione.
Il 25 luglio, la veste artistica si rinnova: La Voix Humaine vede Annapaola Trevenzuoli nel ruolo di Elle accompagnata da Luigi Pecchia al pianoforte, con un ensemble di comparse parzialmente rinnovato (Martina Barbaliscia, Enrico Basso, Pavel Morgunov, Aya Soeno, Zuzanna Klemańska, Laurynas Viliušis, Congao Wang). La successiva replica de Il Prigioniero conferma la potenza emotiva e simbolica dell’opera, con Angelica Lapadula nel ruolo della Madre e Pavel Morgunov nel ruolo del Prigioniero – mentre Enrico Basso, Joseph Alexander Allmark, Viliušis e Wang completano il cast vocale, assistiti dalle comparse rinnovate: Acito, Basso, Inoue, Klemańska, Paoli e Soeno.
L’evento è realizzato in co-produzione con il Piccolo Opera Festival e in collaborazione con il Centro Studi Luigi Dallapiccola, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Associazione Guido Levi Lighting Lab, Verona Accademia per l’Opera e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Con il patrocinio di ANED-Sezione di Firenze, Memoriale delle Deportazioni e Accademia delle Arti del Disegno.
La Voix Humaine, composta nel 1958 da Francis Poulenc su libretto di Jean Cocteau, è una tragédie lyrique in un atto che esplora la solitudine e il dolore di una donna durante una telefonata con l’amante che l’ha abbandonata. L’opera, concepita come monodramma per soprano e orchestra, utilizza una scrittura musicale coloristica e raffinata per esprimere le sfumature emotive del personaggio.
Il Prigioniero, opera in un prologo e un atto composta da Luigi Dallapiccola tra il 1944 e il 1948, affronta temi di speranza, libertà e oppressione. Basata su racconti di Villiers de l’Isle-Adam e Charles de Coster, l’opera è una potente denuncia contro i totalitarismi, in particolare il fascismo, e rappresenta una delle più significative espressioni musicali del Novecento italiano.
La regia di Davide Garattini si fonda su un filo conduttore tematico profondo: la sottrazione dell’identità e l’emarginazione dell’individuo. Attraverso un sapiente accostamento tra La Voix Humaine di Poulenc/Cocteau e Il Prigioniero di Dallapiccola, il regista mette in dialogo due opere cardine del Novecento, accomunate da una riflessione intensa sul senso della prigionia. Da un lato, l’oppressione interiore e psicologica della protagonista femminile di La Voix Humaine, prigioniera di un amore ormai perduto e del suo stesso silenzio, dall’altro la claustrofobia politica e spirituale dell’anonimo protagonista de Il Prigioniero, simbolo universale dell’individuo schiacciato dalla macchina totalitaria. Il dittico, così concepito, diventa un viaggio attraverso due forme complementari di alienazione e perdita di sé, che si rispecchiano e si amplificano a vicenda nel linguaggio scenico e musicale.
Biglietteria e informazioni – I biglietti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org.