Fino al 17 maggio a San Gimignano

di Jacopo Figura
SAN GIMIGNANO. Sabato scorso, primo marzo, è stata inaugurata la nuova esposizione di galleria Continua a San Gimignano. Marcelo Cidade (San Paolo, 1979), Jonathas de Andrade (Maceiò, 1982) e André Komatsu (San Paolo, 1978), rappresentanti delle nuove tendenze creative del Brasile, sono stati invitati a realizzare opere site-specific e lavori inediti per gli spazi di una delle gallerie più importanti al mondo. L’eterogeneità delle opere, sia dal punto di vista realizzativo che dell’uso dei materiali, lascia comunque intuire un certo back-grownd comune che ogni artista declina in modo personale. Come anche non può sfuggire il portato antropologico che sta dietro alla produzione dei lavori, in particolare per l’opera di de Andrade che documenta in maniera traversale gli effetti di una legge che proibisce il trasporto pubblico a mezzo animale nel paese latino-americano, ma anche per la ricorrenza di oggetti d’uso, materiali da costruzione, utensili, composti antropici di materia e cultura che compongono l’impasto e la forma di una contemporaneità conflittuale e non ancora digerita. Pur nel rifluire di un certo ricorrente poverismo, o dei suoi effetti, si deve riconoscere la qualità non solo concettuale ma anche puramente estetica di alcune opere, come quelle di Cidade e Komatsu presenti nel teatro.
Nello spazio dell’arco de Becci è ospitato il progetto “Familiare” di Valentina Ornaghi (Milano 1986) e Claudio Prestinari (Milano 1984) pensato appositamente per gli ambienti più intimi della originaria sede della galleria. Il duo artistico Ornaghi&Prestinari, attivo dal 2009, ha realizzato quattro opere in unità fra di loro, trasformando lo spazio espositivo in un laboratorio, un’opera totale dove l’elaborazione di oggetti e concetti riflette l’idea stessa dell’arte e dell’artista, segnandone le tappe più significative, dall’abito da lavoro al riscontro economico, raffinando e impreziosendo unicamente ogni aspetto della (loro) vita.
La serata si è conclusa, come al solito, con una cena per tutti i convenuti e una festa con musica brasiliana nella quale artisti, collezionisti e ospiti vari si sono mescolati nelle danze e nelle conversazioni a conclusione di un evento in “stile Continua”. La mostra, meritevole, resterà visibile fino al 17 maggio.