
Dagli speculatori che ridono ai messaggi fuorvianti della Commissione Grandi Rischi, dal dolore individuale al popolo delle carriole, fino agli ultimi, contestati commenti del presidente del consiglio, non passa giorno che non si parli del sisma e delle sue domande irrisolte.
Ma il cammino tortuoso della verità, ormai inesorabile, percorre anche strade alternative alle aule giudiziarie e alle beghe dei Palazzi: quelle dell’arte. Sono ormai numerosi i contributi artistici – libri, canzoni, quadri, installazioni, fotografie -dedicati al terremoto e ai terremotati. Resta tuttavia un caso unico quello dello spettacolo teatrale firmato, diretto e interpretato da Silvio Sarta (in foto), con la consulenza scientifica della sismologa Mirta Morrone.
“Radon 222 – La storia che non si deve raccontare” pensato, scritto e rappresentato ad appena un mese dal sisma, ha debuttato con successo a Milano, nel prestigioso Teatro Franco Parenti, il 28 maggio del 2009. Rappresentato successivamente in Sicilia, nel territorio siracusano, e in Abruzzo, ora lo spettacolo viene proposto al pubblico di Siena, dove sarà in scena sabato (12 giugno), alle ore 21.15, negli spazi del TeatrO2, in via Fontebranda 95.
Il 31 marzo dell’anno scorso, dopo mesi di scosse telluriche registrate nel territorio, si riuniva a L’Aquila la Commissione Grandi Rischi. Il report di quell’incontro, al quale parteciparono gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e i massimi responsabili della Protezione Civile, fu contraddittorio: se da una parte si ribadiva l’impossibilità di prevedere un terremoto, dall’altra si offriva agli aquilani un messaggio rassicurante, oggi al centro della cronaca anche giudiziaria. Secondo l'INGV, ente preposto alla sorveglianza della sismicità del territorio nazionale, le scosse avvertite dalla popolazione facevano parte di una tipica sequenza di terremoti, del tutto normale in aree sismiche come quella abruzzese. Appena sei giorni dopo, la scossa delle 3.32 poneva L’Aquila e il Paese tutto di fronte alla tragedia, simbolizzata dal calvario delle giovani vittime della Casa dello Studente.
Quel terremoto ha sfigurato L’Aquila e cambiato per sempre parte del territorio dell’Abruzzo. L’Italia intera si è mobilitata, manifestando solidarietà con aiuti generosi. Faticosamente, ma con determinazione, le persone colpite dal sisma lottano ancora oggi per recuperare la volontà di rinascere, di ricostruire le loro vite e le loro città. Si combatte ogni giorno contro le difficoltà oggettive dello sradicamento forzato e contro i silenzi, il pressapochismo, gli errori di edificazione, i crolli inauditi di edifici che avrebbero dovuto essere sicuri.
E’ certo che un terremoto non si possa prevedere in assoluto; ma è altrettanto certo che qualcosa sia possibile fare. Nei mesi precedenti il sisma, il radon, gas nobile ritenuto possibile precursore di un terremoto, collezionava picchi di emissione. Anche poco prima della mezzanotte di quel 6 aprile la terra aveva tremato violentemente, un allarme che rimase inascoltato. In tanti, confusi e frettolosamente rassicurati, rientrarono a casa. Poi, la scossa mortale delle 3 e 32.
“Radon 222” racconta l’interminabile attesa di quelle poche, misteriose ore, e consegna alla Storia, attraverso il linguaggio e la suggestione del teatro, la domanda che molti abruzzesi ancora oggi si pongono: cosa si sarebbe potuto ragionevolmente fare, prima?
Allarmi inascoltati, allarmi procurati, segnali attendibili o visioni profetiche: all’epoca, sul radon e su Giampaolo Giuliani è stato detto di tutto, ma soltanto oggi l’argomento sembra aver maturato la necessaria obiettività. Recentemente anche l’INGV ha riconosciuto una certa attendibilità agli studi sul radon. Dunque il testo firmato da Sarta risulta ancora sorprendentemente attuale e significativo, in grado di proporre riflessioni più intime e libere da condizionamenti..
“Radon 222 – La storia che non si deve raccontare” è un racconto notturno, che si snoda nell’arco di oltre quattro ore, quelle intercorse tra la prima, fortissima scossa e l’ultima, catastrofica, delle 3 e 32. In questo lasso di tempo si susseguono in scena sensazioni, atmosfere, emozioni, ricordi e pensieri, spesso dolorosi, ma sempre lucidi e supportati da una seria base scientifica.
Di particolare impatto emotivo le musiche scelte per punteggiare la narrazione: dai King Crimson ai Gentle Giant, da De André a Sibelius, passando per i Massive Attack, Bjork, Einaudi e i Queen; le note sostengono il testo in un’atmosfera fortemente evocativa.
Dell’opera di Silvio Sarta, premiata sempre con lunghi applausi, sono stati apprezzati l’approccio e il rigore narrativo, estranei ad ogni tentazione ideologica o strumentale. Il radon è un gas nobile, la censura no: dare spazio agli interrogativi consente di aprirsi al valore autentico della scienza, che è sempre e comunque mossa dalla voglia di conoscere.
Promo “Radon 222” http://www.youtube.com/watch?v=5nTL8ycgcjk
SILVIO SARTA
Agli oltre 30 anni dedicati al giornalismo, come corrispondente Rai e per le principali testate televisive e radiofoniche, Silvio Sarta affianca spesso la passione per il teatro, firmando testi di impegno sociale e civile, dalla morte di Marco Pantani all’omicidio, in Somalia, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, fino agli spettacoli allestiti con i ragazzi diversamente abili o con gli ospiti della casa famiglia Il Samaritano.
TeatrO2, via Fontebranda 95 int.2, Siena – tel 0577.271470 www.teatro2.org
Biglietti: interi € 10 – ridotti € 5;
Si ricorda inoltre che prosegue con grande partecipazione la raccolta di firme promossa da TeatrO2 per conservare gli spazi dell’associazione, unica scuola annuale di teatro presente a Siena, che da anni svolge un prezioso lavoro culturale e sociale, grazie alle rassegne teatrali, ai corsi di teatro e ai laboratori per bambini e ragazzi, anche diversamente abili. A causa del contenzioso con la società che gestisce l'affitto dei locali per conto del Comune di Siena, TeatrO2 rischia di vedere interrotta la propria attività, mentre la città si candida a Capitale Europea della Cultura 2019.