Nuovo percorso nei cunicoli dello spedale di Siena
SIENA. Sarà inaugurato il 25 marzo, alle ore 16, un nuovo percorso all’interno dei cunicoli del S. Maria della Scala, denominato “Siena. Racconto dalle origini al Medioevo”. Una progettazione che si è avvalsa del contributo del Comitato scientifico costituito dai professori: Fabio Gabrielli, Daniele Manacorda, Alessandra Molinari, Gabriella Piccinni e Marco Valenti.
Come ha detto questa mattina (24 febbraio) in conferenza stampa il sindaco Bruno Valentini: “con la riapertura di uno spazio espositivo che racconta la storia della città rilanciamo il S. Maria. Una riflessione sulla Siena nella storia e sulla Siena proiettata nel futuro e lo facciamo a partire da una data carica di simbolismo: quella del Capodanno senese”. Per Valentini è proprio il settore della cultura quello su cui puntare e investire maggiormente: “il nostro obiettivo non è distribuire cultura, bensì produrla. Oggi, con una piccola, ma preziosa azione, annunciamo la ri-partenza del S. Maria della Scala, perché vogliamo essere il governo del fare”.
Per l’inaugurazione di questa sezione sarà, infatti, riaperto l’ingresso storico dell’antico ospedale, appositamente restaurato, e completamente rinnovata e implementata la segnaletica interna al Complesso, così da valorizzare i sette percorsi museali esistenti: Pellegrinaio (I luoghi dell’accoglienza e della cura); Jacopo della Quercia (La Fonte Gaia); Museo Archeologico Nazionale; Gli emblemi delle Contrade di Siena nell’800; Siena, Racconto della città (Dalle origini al medioevo); Il tesoro (Le reliquie e gli ori) e il Museo d’Arte per bambini. Nel frattempo anche l’ufficio di informazioni turistiche ha trovato la sua sede all’interno di Palazzo Squarcialupi, in modo da convogliare i visitatori all’interno del Complesso museale, ma troppo spesso escluso dai tradizionali tour.
“Il nuovo percorso – ha evidenziato Gabriella Piccinni, direttrice del dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali -, frutto della collaborazione tra Comune e l’Università di Siena, e risultato delle ricerche condotte da ricercatori dall’Ateneo, da quasi 20 anni sulla storia della città e, più in particolare dell’ospedale, illustra attraverso materiali archeologici, fonti documentarie e un ricco apparato di fotografie e tavole ricostruttive lo sviluppo storico urbano, dai primi rinvenimenti della fine dell’età del Bronzo fino agli assetti del XV secolo”. “E’ un racconto – ha proseguito la studiosa – che viene restituito alla città e non in maniera immaginifica, ma documentata. In più alcune esperienze virtuali e interattive per tablet e smartphone con animazioni tridimensionali per la parte dedicata all’acqua della città: le sue Fonti storiche”. Una realtà ‘aumentata’, quindi, ben ancorata alla ricerca svolta negli anni dal nostro Ateneo e mai interrotta, dato che proprio il giorno precedente l’inaugurazione (il 24 marzo) verrà presentata una pubblicazione dedicata interamente al Pellegrinaio.
Le prime frequentazioni nell’area di Siena, l’individuazione della viabilità di crinale, la presenza dei primi nuclei insediativi, lo sviluppo dell’abitato etrusco di Saina sui due colli di Castelvecchio e del Duomo e quello della successiva colonia romana di Saena Iulia costituiscono la prima sezione. Qui i materiali archeologici rinvenuti negli scavi condotti dall’Università sul colle del Duomo e dentro l’ospedale contribuiscono a ridefinire il quadro storico restituitoci dai rinvenimenti Otto-Novecenteschi.
La città tra età tardoantica e IX secolo, lo sviluppo del Castellum Sanctae Mariae, la presenza del nucleo vescovile costituiscono l’oggetto della seconda sezione. I materiali archeologici esposti arricchiscono la ricostruzione storica di riferimenti all’economia cittadina e alle sue trasformazioni.
La città medievale, il suo rapporto con la strada, l’espansione tra fine XI e XIII secolo, il governo dei Nove, lo sviluppo urbano, politico ed economico, le trasformazioni del colle del Duomo, i cantieri della cattedrale, lo sviluppo dell’ospedale dal primo nucleo ai progressivi ampliamenti, fino alla contrazione urbana causata dalla peste e le conseguenti modifiche del colle del Duomo, proseguono il racconto e costituiscono l’ampia parte centrale del percorso, in cui trovano spazio anche una selezione del vasellame di reimpiego rinvenuto nelle volte del Carmine e i materiali provenienti dallo scavo del Duomo.
L’ultima sezione accompagna alla scoperta della ‘città nella città’, l’ospedale di Santa Maria della Scala, di cui vengono illustrati gli ambienti, la struttura organizzativa, l’amministrazione, la ‘famiglia’ ospedaliera e le funzioni assistenziali. Numerose le suppellettili, gli oggetti personali e di uso quotidiano, rinvenuti negli scavi dell’ospedale esposti a corredo della sezione.
Il percorso si sviluppa attraverso i cunicoli dell’ospedale e conduce alla scoperta di alcuni degli spazi illustrati nel racconto: il lavatoio, la voragine del carnaio e la strada interna, inglobata dall’ospedale nella sua progressiva espansione verso Vallepiatta.
In sintesi: la storia di una città dentro la città. Un Complesso museale vero e proprio che, nell’etimologia dei termini richiede, indubbiamente, una comunicazione efficace e tecnologicamente avanzata, come ha sottolineato l’assessore alla cultura Massimo Vedovelli “capace di raggiungere le persone. In grado di saper raccontare, per far emergere la memoria, e, al contempo, stimolare prospettive. I musei delle città nascono, proprio, per ‘raccontarsi’, così facendo rafforzano il carattere identitario della collettività che, attraverso la storia trova l’input per ricominciare una nuova vita”.
L’esposizione, curata da Silvia Pallecchi, Federico Cantini, Marie-Ange Causarano e Beatrice Sordini, è arricchita da proiezioni di tavole ricostruttive, realizzate dallo studio InkLink e da monitor touch screen in cui è possibile approfondire molti degli aspetti del racconto, con l’ausilio di testi e di un’ampia documentazione fotografica. Tra questi, la cospicua parte dedicata allo scavo del Carmine. Il percorso usufruisce anche di un sistema di realtà aumentata per smartphone e tablet dedicata alle fonti di Siena.