Tante iniziative per ricordare la vita nel XVIII secolo nella città colligiana
COLLE VAL D’ELSA. La cittadina colligiana riscopre la sua vita sociale, artistica, politica, religiosa e giuridica nel Settecento, un’epoca che presenta lati poco conosciuti ma degni di nota per il contributo che hanno portato allo sviluppo della società colligiana. L’occasione sarà “Il Settecento a Colle”, iniziativa articolata su più giorni che animerà la parte alta della città valdelsana dal 2 al 17 aprile, con tre fine settimana di appuntamenti tra cui spiccano un convegno composto da quattro sessioni – venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 aprile – concerti e mostre dedicate alla cultura e alla vita settecentesca colligiana.
Il programma. “Il Settecento a Colle” si aprirà sabato 2 aprile alle ore 9.30 con il saluto delle autorità e una lezione su “La Merope” di Voltaire, che coinvolgerà le classi quarte delle scuole superiori colligiane. Seguirà, alle ore 11.30, l’inaugurazione del fondale del palcoscenico per il Teatro dei Varii, realizzato sulla base dei bozzetti degli studenti del liceo pedagogico e linguistico “San Giovanni Bosco”. Tutti i bozzetti pervenuti saranno esposti al Palazzo dei Priori fino al 17 aprile, insieme alla mostra “Rappresentazione grafica di Colle nel Settecento”, realizzata dagli studenti del liceo scientifico “A. Volta” e a quella sui costumi del Settecento, disegnati, tagliati e cuciti a mano dagli studenti della sezione moda dell’Istituto professionale “Cennino Cennini”. Le mostre saranno aperte nei fine settimana, in occasione delle iniziative del convegno. Tre gli appuntamenti salienti di questa iniziativa, che coinvolgerà critici, docenti universitari e membri della Società degli Amici dell’Arte. Venerdì 8 aprile la prima sessione del convegno, coordinata da Achille Mirizio, dell’Istituto Storico Diocesano, si aprirà alle ore 16 e sarà dedicata al ruolo della Chiesa a Colle nel Settecento. Sabato 9 aprile è in programma la seconda sessione, alle ore 9.30, presieduta da Giuliano Catoni, docente dell’Università degli studi di Siena, che affronterà il tema della cultura dell’epoca. La terza sessione si aprirà alle ore 15.30, sotto il coordinamento di Mario Cappelli, della Società degli Amici dell’Arte, per parlare di arti e mestieri a Colle del Settecento. La quarta e ultima sessione è fissata per domenica 10 aprile, alle ore 9.30, presieduta da Gianni Resti, presidente della Fondazione Musei Senesi, sul tema dell’amministrazione di Colle nel XVIII secolo.
Il programma di “Il Settecento a Colle” prevede anche, sabato 16 aprile, alle ore 17 al Teatro dei Varii, la presentazione del volume “Studi e memorie per Lovanio Rossi”, dedicato a una delle figure di spicco del panorama culturale colligiano degli ultimi decenni, deceduto pochi anni fa. Rossi fu anche un emerito studioso di Vittorio Alfieri, vissuto per molti anni, nel Settecento, a Siena, con alcune visite anche a Colle di Val d’Elsa e qui nasce l’idea di presentare il testo a lui dedicato nell’ambito di questa iniziativa.
“Come amministrazione comunale – spiega Federica Casprini, assessore alla cultura – abbiamo sostenuto in maniera convinta questo appuntamento, collaborando attivamente e coinvolgendo anche altre istituzioni del territorio. Ne è nata un’iniziativa di grande rilievo, in controtendenza rispetto ai tagli alla cultura imposti agli enti locali, che vuole dimostrare quanto sia importante riscoprire e mantenere viva la storia delle comunità locali, per contribuire anche allo sviluppo del suo presente, rivolgendosi, in particolare alle scuole, che formano i cittadini del futuro”.
“L’idea di un convegno dedicato alla realtà colligiana nel Settecento – spiega Alessandro Malandrini, presidente della Società degli Amici dell’Arte – è nata per offrire un’occasione di riflessione su un periodo storico rimasto oscuro, a livello locale, rispetto ad altre epoche. L’iniziativa tocca, in maniera organica, aspetti diversi, da quello religioso a quello sociale, da quello politico a quello giuridico, passando per l’analisi di personaggi illustri che ebbero rapporti con Firenze e la famiglia granducale, opere d’arte e componimenti musicali. Nel corso del convegno ci sarà spazio per studiosi locali, molti dei quali giovani, e per i lavori dei ragazzi delle scuole superiori colligiane, che hanno aderito con entusiasmo insieme a dirigenti scolastici e insegnanti. Accanto al convegno tradizionale – aggiunge Malandrini – proporremo appuntamenti musicali con repertorio settecentesco e ricorderemo momenti importanti del Settecento a Colle, riproponendo, ad esempio, ‘La Merope’ di Voltaire e la commedia ‘La vedova scaltra’ di Carlo Goldoni che, nel 1762, inaugurarono il Teatro e l’Accademia dei Varii, e l’Oratorio ‘L’Isacco figura del Redentore’, rappresentato nel 1745 nella Cattedrale di Colle, nel corso dei festeggiamenti per il Sacro Chiodo”.
Il convegno “Il Settecento a Colle” è promosso dalla Società degli Amici dell’Arte con il patrocinio di Ministero per i beni e le attività culturali; Regione Toscana; Provincia di Siena; Comune di Colle di Val d’Elsa e Fondazione Musei Senesi. L’iniziativa, inoltre, conta sul contributo della Fondazione Mps e la collaborazione dell’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino.
La Società degli Amici dell’Arte è nata nel 1921 a Colle di Val d’Elsa dalla collaborazione fra il pittore colligiano, Antonio Salvetti, due storici locali, Don Rovigo Marzini ed Ernesto Mattone Bezzi e la Soprintendenza di Siena. Le sue finalità principali sono lo studio e la valorizzazione della storia, dell’arte, della cultura e delle tradizioni di Colle di Val d’Elsa attraverso epoche diverse. L’associazione pubblica periodicamente anche una propria rivista, il Bollettino della Società degli Amici dell’Arte.






