Concerto e apericena a Piancastagnaio

di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. Da non perdere sabato (24 agosto) il concerto del 4tet Raf Ferrari nel suggestivo scenario della Rocca Aldobrandesca (Apericena ore 19.30, concerto ore 21.00, ingresso tutto compreso € 7). Si tratta di un gruppo formatosi otto anni fa, che ha inciso due dischi (o due album o LP se si preferisce), e che attualmente sta lavorando alla terza incisione, di cui è prevista l’uscita nel 2014. La formazione Raf Ferrari 4tet nasce dall’idea del pianista e compositore lucano Raffaele Ferrari che dopo un lungo sodalizio artistico con Vito Stano (violoncello) decide di estendere il progetto alla forma quartetto iniziando a collaborare stabilmente col contrabbassista Guerino Rondolone e il batterista Claudio Sbrolli, originario di Piancastagnaio e ora insegnante presso l’Accademia Musicale Europea. Il quartetto comincia la propria attività concertistica nell’agosto del 2005 sul palco di Villa Celimontana Jazz in occasione del Premio Palazzo Valentini (2° classificato), proseguendo poi la serie di concerti nei jazz club della capitale (Be Bop, Dune Club, Ventotto de Vino, Lord Lichfield, Beba do Samba), ancora a Villa Celimontana 2006 per la rassegna Giovani in Porgress, e poi al Terni Jazz Festival, alla Waltex Jazz Competition di Perugia, e in quintetto – con la partecipazione del sassofonista e direttore della PMJO Maurizio Giammarco – alla rassegna Roma Giovane Jazz presso il Teatro della Filarmonica. Nell’agosto 2008 il gruppo partecipa al festival di jazz contemporaneo Roma Jazz’ School tenutosi presso la Casa del Jazz come uno dei gruppi rivelazione dell’anno. Nel dicembre 2008 esce il primo lavoro discografico “Pauper” per l’etichetta Dodicilune. il disco riceve ottime recensioni sulle riviste specializzate e sul web. Nel 2009, dopo una serie di concerti promozionali in tutta Italia, il quartetto approda alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma dove si esibisce insieme al clarinettista Gabriele Mirabassi. Nel 2010 si classifica come migliore formazione della sezione Jazz negli Hyunday Musica Awards. Nel 2011 il Raf Ferrari 4tet è in studio per incidere il suo secondo lavoro discografico, il concept album “Venere e Marte”, uscito a febbraio 2012 (ancora per la Dodicilune e con la partecipazione di Gabriele Mirabassi) e promosso con un nuovo Tour in tutta Italia,ottenendo unanime consenso di pubblico e ottime recensioni nelle riviste specializzate. Nel gennaio del 2013 in occasione dei JAZZIT AWARDS il quartetto viene premiato dalla redazione della rivista JAZZIT, che include “Venere e Marte” fra i 100 migliori dischi del 2012, inoltre il gruppo si piazza al nono posto anche nella classifica degli album più votati dai lettori. “Venere e Marte”, è un concept album costruito attorno al dualismo amore/guerra che mescola insieme le varie influenze di Ferrari, dal jazz alla musica classica, e che trova naturale espressione nell’originale formula del piano trio con l’aggiunta della voce lirica del violoncello e dei preziosi inserti del clarinetto di Gabriele Mirabassi. Ha una struttura a “scatola cinese”, fatto da piccole suite che citano mondi musicali apparentemente distanti, che vanno dal jazz alla musica classica e contemporanea.
“L’idea che la musica possa essere un mezzo speciale ma al tempo stesso immediato, senza mezzi termini, nell’esprimere se stessi, costituisce il motore pulsante per il pianista lucano che interpreta i suoi brani come racconti dell’anima resi attraverso una sapiente fusione di melodia, ritmo e improvvisazione. Il lirismo del pianoforte, il fascino del violoncello, l’apporto essenziale e prezioso del clarinetto conducono l’ascoltatore in un viaggio nella follia dell’amore, nel conflitto rabbia/dolcezza, nella contrapposizione quiete/tempesta, trascinandolo in continui e repentini cambi di tempo che sottolineano la tensione e poi la stemperano con finali aperti, ironici, pieni di possibilità. Il concept è tutto racchiuso nelle poche parole scelte come note di copertina del disco: “I veri amanti sono sempre dei veri combattenti”.
È in questo dualismo apparente che ruota il senso della narrazione musicale, sintesi di tutto ciò che Ferrari ha voluto racchiudere in questo disco: racconti d’amore e guerra sapientemente nascosti nelle trame delle composizioni originali.