Nuova monografia e nuovo sito per la sede della Fondazione Mps
SIENA. “Il Palazzo Sansedoni a Siena – Storia, arte, architettura” è il titolo della nuova monografia che a distanza di oltre vent’anni approfondisce e aggiorna la precedente pubblicazione del 2004, mantenendo l’importante componente storiografica, con contenuti rielaborati e integrati. In particolare, è stato rivisto e ampliato il saggio dedicato al percorso museale arricchito dalla collezione di Opere d’Arte di Fondazione Mps, allestito all’interno del palazzo a partire dal 2015.
Il volume, edito da Sillabe, curato da Fabio Gabbrielli con foto di Andrea e Fabio Lensini e introdotto da un saggio di Gabriella Piccinni, presenta 9 saggi dedicati alla storia del Palazzo e della famiglia Sansedoni fino all’attuale assetto.
Palazzo Sansedoni rappresenta un episodio di eccezionale rilievo nel contesto artistico e architettonico della città. Se la facciata su Piazza del Campo si qualifica come la più rappresentativa espressione di quella corrente gotica dell’età barocca, che non poco peso ha avuto nel formulare l’immagine medievale della Siena di oggi, gli ambienti interni, dopo il totale rinnovamento del XVII-XVIII secolo, per il quale furono chiamati a raccolta alcuni dei maggiori scultori e pittori del tempo, sfoggiano una magnificenza che ha pochi riscontri nella città, dalle sculture dei Mazzuoli ai bronzi del Soldani e del Foggini, dagli affreschi dei Melani e del Ferretti alle finte architetture dell’Anderlini.
Il libro si apre con un saggio di Odile Redon, dedicato alla famiglia Sansedoni nel Medioevo e in particolare alle due figure chiave, sotto molti aspetti, del domenicano beato Ambrogio e di suo padre Buonatacca, personalità di spicco nel contesto sociale e politico della Siena del Duecento. Segue un intervento sulle vicende della famiglia in età moderna, di Laura Vigni, incentrato sulle politiche matrimoniali e patrimoniali, che con il tempo si rivelarono efficaci per l’incremento e la concentrazione della ricchezza ma del tutto fallimentari sul piano dinastico.
Con il saggio di Duccio Balestracci vengono introdotti alcuni temi fondamentali sull’assetto urbanistico due-trecentesco dell’area dove si eleva il Palazzo e sul significato che questo assunse come elemento simbolico della coesione di lignaggio, anche in relazione alle altre famiglie aristocratiche della città. L’intervento di Fabio Gabbrielli ripercorre, accompagnato dalle efficaci tavole ricostruttive dello studio Inklink, le vicende architettoniche del complesso dalla metà del Duecento alla fine del Settecento: dalla casa torre al palazzo trecentesco e da questo al generale riassetto del XVIII secolo.
Un approfondimento di indubbio interesse è il saggio di Franklin Toker dedicato al famoso contratto del 1340, relativo alla ricostruzione di un’ampia porzione del Palazzo, documento di straordinaria portata per la conoscenza, a livello europeo, tanto delle modalità di progettazione di un edificio del Trecento quanto dei rapporti tra maestranze e committenza.
Ampio spazio viene quindi riservato agli interventi decorativi sei-settecenteschi degli ambienti interni, tra i quali la splendida cappella dedicata al beato Ambrogio, in assoluto tra gli episodi barocchi di maggior rilievo nella Siena del tempo. Ai loro contenuti architettonici, iconografici e storico-artistici sono dedicati i saggi di Fabio Sottili e di Piergiacomo Petrioli.
I rilievi delle facciate sul Campo e su Banchi di sotto sono realizzati da Flavio Collini e da Francesca Casacci, mentre i saggi sulla Collezione Opere d’Arte e il percorso museale della Fondazione Mps sono curati da Laura Bonelli.
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