Dal 5 luglio al 2 novembre al Museo Civico Archeologico di Sarteano, una mostra sul ritorno del prezioso reperto della ceramica attica

SARTEANO. Dal 5 luglio al 2 novembre al Museo Civico Archeologico di Sarteano, una mostra sul ritorno di un prezioso reperto della ceramica attica: la kylix di Klephrades, portata alla luce durante gli scavi nella necropoli etrusca di Solaia. L’iniziativa è parte del progetto “Etruschi 85/25”, promosso da Regione Toscana, in collaborazione con Fondazione Musei Senesi e AMAT.
Sabato 5 luglio alle ore 11:00, presso il Museo Civico Archeologico di Sarteano, si inaugura la mostra “La kylix di Kleophrades torna a Sarteano”, un evento dal forte valore simbolico che celebra il ritorno temporaneo nel proprio territorio di uno dei reperti più significativi della ceramica attica a figure rosse.
La mostra, visitabile fino al 2 novembre, segna anche la riapertura del museo dopo due mesi di chiusura per interventi di adeguamento alle normative antincendio, e si inserisce all’interno del progetto regionale “Etruschi 85/25”, promosso da Regione Toscana in collaborazione con Fondazione Musei Senesi e AMAT – Associazione Musei Archeologici della Toscana. Il progetto, avviato nel quarantennale dell’“Anno degli Etruschi”, intende rilanciare l’interesse verso questa civiltà millenaria attraverso una serie di mostre, ritorni simbolici di reperti, riletture critiche e conferenze diffuse su tutto il territorio regionale.
Dopo l’apertura del 3 luglio della mostra documentaria a San Gimignano, quella di Sarteano rappresenta la seconda tappa del progetto e inaugura il primo dei “ritorni simbolici”, con un reperto di grande rilievo che aveva lasciato Bologna solo in una precedente occasione: una grande mostra al Museo del Louvre.
La kylix, una coppa da vino utilizzata nei simposi, è attribuita a Kleophrades, uno dei maggiori ceramografi dell’antica Atene a cavallo tra VI e V secolo a.C., ed è decorata con scene mitologiche che raccontano le imprese di Teseo, tra cui l’uccisione del Minotauro. Fu rinvenuta nel 1827 nella necropoli etrusca di Solaia, durante gli scavi condotti da Ettore Borselli, e successivamente entrò a far parte della collezione di Pelagio Palagi, oggi custodita al Museo Civico Archeologico di Bologna. È proprio grazie alla collaborazione tra istituzioni museali che il reperto rientra temporaneamente nel suo luogo d’origine.
“Questo importante ritorno a Sarteano di uno splendido esemplare di ceramica attica, non vale soltanto per l’importanza del reperto, ma costituisce un simbolo del grande patrimonio che purtroppo nel corso del XIX e della prima metà del XX secolo è stato disperso dalle ricchissime necropoli di Sarteano. Esso è conservato in musei di tutto il mondo ed il Museo di Sarteano ne accoglie solo una minima parte, pur molto ricca” spiega Alessandra Minetti, Direttrice del Museo Civico di Sarteano.
“È una grande emozione accogliere il ritorno a Sarteano di un pezzo così bello e dalla valenza artistica importantissima come la kylix di Klephrades- dichiara Francesco Landi, Sindaco del Comune di Sarteano – Ringrazio la Regione Toscana , Fondazione Musei Senesi e la nostra direttrice del museo Alessandra Minetti per aver reso possibile questo evento insieme a tutta la struttura comunale per essere riusciti ad ultimare i lavori di adeguamento impiantistico del museo in tempi record e reso così possibile l’inaugurazione della mostra nei tempi previsti”.
In un viaggio alla riscoperta dell’antica civiltà etrusca nei musei senesi, la mostra rappresenta un’occasione unica per riflettere sulla storia archeologica del territorio e sulla necessità di ricomporre una memoria frammentata. La kylix, simbolo di questa diaspora culturale, apparteneva originariamente alla collezione Borselli, una delle tante raccolte private ottocentesche nate a seguito di scavi mirati alla vendita dei reperti.
La mostra permette di riscoprire anche il contesto più ampio di questa dispersione, come la collezione Bargagli, oggi al Museo Archeologico di Siena, o quella Fanelli, in parte confluita a Firenze. La presenza temporanea della kylix a Sarteano vuole dunque essere un’occasione per riflettere non solo sulle “città dei morti”, le necropoli etrusche che punteggiano il paesaggio senese, ma anche sulle “città dei vivi”, ovvero sugli insediamenti, le attività quotidiane e le espressioni di vita comunitaria che hanno caratterizzato la presenza etrusca in questo territorio.
L’esposizione è promossa dal Comune di Sarteano e da SarteanoLiving, organizzata dal Museo Civico Archeologico di Sarteano in collaborazione con Intrepido Servizi, e si colloca nell’ambito del progetto Valdichiana2025 Capitale Toscana della Cultura.