Trasposizione elegante del romanzo di Fitzgerald
di Paola Dei
SIENA. Trasposizione cinematografica del Romanzo di F. Scott Fitzgerald, il film scelto per la giornata di apertura alla 66a Edizione del Festival di Cannes, in questi giorni al Metropolitan di Siena, ci accompagna nella sontuosità di un’epoca intrisa di fascino e mistero.
Un sogno incorruttibile, una donna idealizzata e la penna di uno scrittore capace di raccontare la speranza attraverso le immagini.
Questi gli ingredienti de Il grande Gatsby di Baz Luhrmann con Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Elizabeth Debichy, Jason Clarcke, distributo da Warner Italia e rivisitato dal regista di Moulin Rouge e di Romeo e Juliet. Le versioni precedenti risalgono la prima, in muto, al 1926, andata perduta, la seconda al 1949 ed infine la terza del 1974 di Jack Clayton sceneggiata da F. Ford Coppola con Roberto Redford e Mia Farrow.
Nick Carraway, abbandona il Midwest per inseguire il sogno di diventare scrittore e nella primavera del 1922 approda a New York in una abitazione vicina alla sontuosa villa di un certo Gatsby, di cui tutti parlano ma che pochissimi conoscono.
Il mistero avvolge la vita di Jay Gatsby mentre fiumi di champagne vengono dispensati nelle feste che quasi ogni sera vengono offerte nella sua villa. Ricchezza e povertà si alternano attraverso le sequenze del Film, mentre Nick cerca l’ispirazione e osserva quanto accade intorno senza sapere di essere a sua volta osservato proprio dal suo elegante vicino che una sera inaspettatamente lo inviterà proprio ad una delle sue feste esplosive.
Primeggiano su tutto un paio di occhiali riprodotti in un cartellone pubblicitario e mostrati in più di una scena quasi a ricordarci che il film è fatto di sguardi, di persone che guardano l’un l’altro e a loro volta sono guardate, di visioni, di luci e colori, di costumi e sfarzosità che fanno da contrasto alla pochezza dei sentimenti fra i quali emerge e spicca il volo l’amore infelice di Gatsby per Daisy.
Daisy è la cugina di Nick e lo sfortunato Jay Gatsby confiderà proprio a lui quanto da cinque anni, momento in cui finì la sua storia con la donna, la sua vita non sia stata altro che un inutile tentativo di riconquistarla, pregandolo di invitarla per un tè e farglielo incontrare.
Nick conosce Gatsby durante la festa alla quale sembra essere l’unico realmente invitato e lo trova inaspettatamente sul pontile della Villa mentre con la mano tenta d afferrare una luce verde posta sulla sponda opposta della baia dove vive l’amata Daisy con il marito Tom Buchanan, ex giocatore di polo e amante della bella Myrtle Wilson, moglie di un povero negoziante che a malapena sbarca il lunario.
Gatsby finalmente incontra Daisy e quell’amore finito a causa della povertà di lui, sembra rinascere e rigenerarsi fin quando una sera in cui Daisy dovrebbe confessare il suo amore per Jay al marito, la situazione precipita per una serie di sfortunati eventi che metteranno in luce la vuotezza di lei, la superficialità e la cattiveria del marito e porteranno Gatsby alla morte.
Unico a partecipare al funerale di Gatsby sarà Nick che ha colto in lui una purezza di animo totalmente mancante in tutti coloro che hanno sfruttato le sue feste e goduto del suo lusso e che non hanno esitato a volatilizzarsi, rendendolo capro espiatorio di ogni male, alla sua morte.
La pellicola proiettata in 600 sale italiane con dati di incassi stupefacenti ha fatto discutere con opinioni discordanti, chi lo ha amato, chi disprezzato ma questo dimostra la validità dell’opera non passata certo inosservata. Magistrale l’interpretazione di Di Caprio. Del resto è inutile cercare in essa significati reconditi e trame artificiose, questo é solo il racconto di un sogno e della forza della speranza Qualche scena di troppo? Qualche occasione persa nel secondo tempo? Chi può dirlo con esattezza, ciò che resta è l’incanto e la fascinazione per un amore che spinge il protagonista a inventarsi un’altra vita ed a scorgere in una luce verde un amore imperturbabile.
Un sogno incorruttibile, una donna idealizzata e la penna di uno scrittore capace di raccontare la speranza attraverso le immagini.
Questi gli ingredienti de Il grande Gatsby di Baz Luhrmann con Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Elizabeth Debichy, Jason Clarcke, distributo da Warner Italia e rivisitato dal regista di Moulin Rouge e di Romeo e Juliet. Le versioni precedenti risalgono la prima, in muto, al 1926, andata perduta, la seconda al 1949 ed infine la terza del 1974 di Jack Clayton sceneggiata da F. Ford Coppola con Roberto Redford e Mia Farrow.
Nick Carraway, abbandona il Midwest per inseguire il sogno di diventare scrittore e nella primavera del 1922 approda a New York in una abitazione vicina alla sontuosa villa di un certo Gatsby, di cui tutti parlano ma che pochissimi conoscono.
Il mistero avvolge la vita di Jay Gatsby mentre fiumi di champagne vengono dispensati nelle feste che quasi ogni sera vengono offerte nella sua villa. Ricchezza e povertà si alternano attraverso le sequenze del Film, mentre Nick cerca l’ispirazione e osserva quanto accade intorno senza sapere di essere a sua volta osservato proprio dal suo elegante vicino che una sera inaspettatamente lo inviterà proprio ad una delle sue feste esplosive.
Primeggiano su tutto un paio di occhiali riprodotti in un cartellone pubblicitario e mostrati in più di una scena quasi a ricordarci che il film è fatto di sguardi, di persone che guardano l’un l’altro e a loro volta sono guardate, di visioni, di luci e colori, di costumi e sfarzosità che fanno da contrasto alla pochezza dei sentimenti fra i quali emerge e spicca il volo l’amore infelice di Gatsby per Daisy.
Daisy è la cugina di Nick e lo sfortunato Jay Gatsby confiderà proprio a lui quanto da cinque anni, momento in cui finì la sua storia con la donna, la sua vita non sia stata altro che un inutile tentativo di riconquistarla, pregandolo di invitarla per un tè e farglielo incontrare.
Nick conosce Gatsby durante la festa alla quale sembra essere l’unico realmente invitato e lo trova inaspettatamente sul pontile della Villa mentre con la mano tenta d afferrare una luce verde posta sulla sponda opposta della baia dove vive l’amata Daisy con il marito Tom Buchanan, ex giocatore di polo e amante della bella Myrtle Wilson, moglie di un povero negoziante che a malapena sbarca il lunario.
Gatsby finalmente incontra Daisy e quell’amore finito a causa della povertà di lui, sembra rinascere e rigenerarsi fin quando una sera in cui Daisy dovrebbe confessare il suo amore per Jay al marito, la situazione precipita per una serie di sfortunati eventi che metteranno in luce la vuotezza di lei, la superficialità e la cattiveria del marito e porteranno Gatsby alla morte.
Unico a partecipare al funerale di Gatsby sarà Nick che ha colto in lui una purezza di animo totalmente mancante in tutti coloro che hanno sfruttato le sue feste e goduto del suo lusso e che non hanno esitato a volatilizzarsi, rendendolo capro espiatorio di ogni male, alla sua morte.
La pellicola proiettata in 600 sale italiane con dati di incassi stupefacenti ha fatto discutere con opinioni discordanti, chi lo ha amato, chi disprezzato ma questo dimostra la validità dell’opera non passata certo inosservata. Magistrale l’interpretazione di Di Caprio. Del resto è inutile cercare in essa significati reconditi e trame artificiose, questo é solo il racconto di un sogno e della forza della speranza Qualche scena di troppo? Qualche occasione persa nel secondo tempo? Chi può dirlo con esattezza, ciò che resta è l’incanto e la fascinazione per un amore che spinge il protagonista a inventarsi un’altra vita ed a scorgere in una luce verde un amore imperturbabile.
