Appuntamento domenica, 5 ottobre, a Palazzo Piccolomini, per un dialogo con storici e giornalisti

PIENZA. In occasione dell’Anno Giubilare indetto da Papa Francesco con la bolla Spes non confundit (“La speranza non delude”), Opera Laboratori in collaborazione con la Società di Esecutori di Pie Disposizioni, organizza un incontro di approfondimento storico e culturale dedicato al tema del Giubileo, momento di perdono e riconciliazione per la Chiesa cattolica.
Domenica 5 ottobre alle ore 15,30 il cortile del Palazzo Piccolomini accoglierà gli interventi di due storici, specialisti della materia: Mario Prignano, professore di Storia medievale e Storia religiosa del Medioevo presso l’Università di Siena e Michele Pellegrini giornalista, caporedattore centrale del Tg1 e saggista. I due saranno coordinati dallo storico e professore di storia del diritto nelle università di Roma 3 e di Siena, Mario Ascheri con la storica dell’arte di Opera Laboratori, Costanza Contu.
Mario Prignano – I giubilei al tempo dello Scisma e fino al 1475
Autore di numerosi saggi, tra cui l’ultima pubblicazione Antipapi. Una storia della Chiesa (Laterza, 2024), Prignano approfondirà la nascita e l’evoluzione del Giubileo in età medievale, dai tempi dello Scisma d’Occidente fino alla fine del Quattrocento che, come afferma: “mandò in crisi il mondo della cristianità medievale ma risparmiò il giovane istituto dell’Anno santo, che, seppure in maniera molto caotica, da rifugio per i credenti in cerca di sicurezze (anche economiche) e impauriti da ciò che accadeva al vertice della Chiesa, divenne poi strumento missionario e di affermazione del potere papale”. Nel suo intervento ripercorrerà la vicenda dell’Anno Santo, istituito per la prima volta da Bonifacio VIII nel 1300 con la bolla Antiquorum habet fida relatio, e le trasformazioni che lo resero, nel corso del XV secolo, non solo strumento spirituale ma anche occasione politica, missionaria e di rinnovamento urbano per Roma. La creatura di Bonifacio VIII, continua Prignano “aveva però già subìto un primo scossone nel 1350 quando Clemente VI aveva deciso, su impulso dei romani, di dimezzare l’intervallo tra un Giubileo e l’altro. Lo scisma scoppiato con la doppia elezione del 1378 suggerì al papa che allora sedeva a Roma, Urbano VI, di cambiare ancora le cose indicendone uno nel 1390 che non rispondeva ad alcuna periodizzazione e che da allora avrebbe dovuto ripetersi ogni trentatré anni. Questo significava che il successivo sarebbe stato nel 1423, ma nel 1400, senza che l’Anno santo fosse stato indetto, frotte di pellegrini si riversarono su Roma in cerca di indulgenze. Nonostante tutto fu un successo, al punto che i romani, senza alcuna plausibilità, ne chiesero un altro nel 1410, ma i papi erano troppo impegnati a combattersi tra loro (dal 1409 si era giunti ad averne tre contemporaneamente) per porre mente a qualcosa che non fosse la vittoria sui propri rivali. Il concilio di Costanza (1414-1418) risolse finalmente lo scisma e stabilì anche che il nuovo Anno santo sarebbe stato nel 1450. Ma nel 1423, ancora una volta senza alcuna indizione, fedeli dotati di buona memoria assalirono pacificamente Roma inducendo Martino V a concedere indulgenze che non avrebbe voluto e dovuto concedere, stando al dettato conciliare. Con il 1450 cambiò tutto. In quell’anno Niccolò V fece del Giubileo la vetrina per mostrare al mondo la grandezza di Roma, tornata finalmente centrale, e del suo signore e guida. Più ancora, nel 1475 il Giubileo assunse la fisionomia che conosciamo oggi non solo quanto alla periodizzazione ma anche come occasione speciale in cui abbellire l’Urbe e ammodernare le sue infrastrutture, rendendola logisticamente ed esteticamente pronta ad accogliere pellegrini provenienti da ogni dove. Il Medioevo era finito ma il papato e una delle sue invenzioni più geniali avevano trovato il loro posto nella storia”.
Michele Pellegrini – Pellegrinaggio e invenzione del Giubileo
Pellegrini proporrà un viaggio nella storia del pellegrinaggio medievale, analizzando le grandi vie di transito che attraversavano il territorio senese e il ruolo che esse ebbero nello sviluppo della spiritualità e della mobilità europea. Il suo intervento metterà in luce come il pellegrinaggio, unito all’istituto dell’indulgenza e all’esperienza della Crociata, abbia condotto alla nascita del Giubileo romano, vero e proprio punto di convergenza della cristianità latina e simbolo dell’autorità universale del papato. Pellegrini afferma: “Strata peregrinorum: così nei documenti ancora nei primi anni del XII viene designata, almeno nel tratto che attraversa la città, la principale arteria del sistema stradale che attraversava Siena e il senese. Nel contesto dell’Occidente inquieto che esce dalla riforma gregoriana, investito dalla sua prima grande espansione demografica ed economica, la ripresa della pratica del pellegrinaggio appare il tracciante di una dilatazione degli orizzonti e di una nuova mobilità che, insieme e a partire dall’esperienza religiosa, coinvolge tutte le dimensioni della vita di individui, gruppi sociali e comunità. Si innesta in questo contesto la storia che porta, nel corso di due secoli, alla nascita del Giubileo romano in cui si combinano in modo inedito due ingredienti definitisi nel periodo precedente: da un lato la nozione dell’indulgenza, cioè della remissione della pena conseguente al peccato accordata a certe condizioni al penitente dalla Chiesa, custode del tesoro della salvezza, dall’altro l’esperienza e l’idea della Crociata, cui sin dal principio la nozione di indulgenza era legata e che non a caso papa Onorio III avrebbe qualificato come nuovo giubileo”.
Evento ad ingresso gratuito
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