di Giulia Tacchetti
CHIUSDINO. La pioggia, incombente per tutto il tempo dell’esecuzione, non ha scoraggiato né i musicisti, né i cantanti, sostenuti dall’entusiasmo del pubblico.
San Galgano sabato (27 giugno), ha aperto la stagione 2009 di OperaFestival, ricca di interessanti e vari appuntamenti ( dall’opera al balletto alla musica moderna ), con la magia del Flauto Magico di W. A. Mozart, opera in due atti. La vicenda racconta la storia d’amore tra Tamino, giovane principe e Pamina, figlia della Regina della Notte, Astrifiammante ed il percorso di maturazione del principe Tamino che, superando varie prove, diventa più forte e saggio. La forma dell’opera è quella del “Singspiel”, ossia di un’azione non completamente musicale, ma comprensiva di parti parlate e di canto (le prime in Italiano consentono anche ad uno spettatore poco esperto di seguire lo svolgersi della storia) , lo stile quello della “Zauberoper”, l’opera di argomento tragico, comico, dove elementi fiabeschi si uniscono a caratteri allegorici. Gli elementi fiabeschi, come il flauto d’oro dai poteri magici e le apparizioni dei genietti, s’intrecciano con l’apparato scenico: quello vero dell’abbazia, con le sue monofore, le colonne e le fughe di luce e quello “finto” teatrale, curato da Nicola Visibelli, artista fiorentino. Il regista Aldo Taraballa, partendo dalla convinzione che l’apparato scenico dovesse “cercare di ripescare , attraverso una macchina teatrale di stampo barocco, atmosfere arcaiche del fantastico, come se fossero già esistite all’interno dell’abbazia”, ha ottenuto risultati di grande effetto, realizzando un clima non solo da favola, ma anche misterioso, dove il “bene”ed il “male” si scontrano. I costumi, attraverso l’uso sapiente delle stoffe dai colori polverosi, rimandano ad un vissuto lontano nel tempo, come le architetture dell’abbazia.
Un merito particolare va al direttore d’orchestra Gianluca Marcianò, che ha dimostrato una profonda conoscenza della partitura operistica mozartiana, facendo apprezzare al pubblico presente la varietà dei suoni, le armonie. Ad un cast di fama internazionale sono affidati i ruoli principali: la regina della Notte è interpretata dal soprano Natalia Lemercier , Pamina dal soprano Scilla Cristiano. Il basso Abramo Rosalen è Sarastro, il tenore Luca Canonici interpreta Tamino ed il basso Francesco Facini Papageno, convincente anche nelle parti parlate grazie ad una simpatica presenza scenica.
Gli altri appuntamenti a S. Galgano sono: “ Il Barbiere di Siviglia” di Rossini ( 4, 11 luglio; 1 Agosto); “ Messa da Requiem” di Verdi ( 7 luglio ); “ Carmina Burana “ di Orff e “ Bolero “ di Ravel (17 luglio); “Il Flauto Magico” di Mozart ( 18, 25 luglio); Paolo Poli ( 30 giugno); Ornella Vanoni ( 24 luglio); “Finalmente Anbeta” ( 28 luglio); Ivano Fossati ( 7 agosto ).
CHIUSDINO. La pioggia, incombente per tutto il tempo dell’esecuzione, non ha scoraggiato né i musicisti, né i cantanti, sostenuti dall’entusiasmo del pubblico.
San Galgano sabato (27 giugno), ha aperto la stagione 2009 di OperaFestival, ricca di interessanti e vari appuntamenti ( dall’opera al balletto alla musica moderna ), con la magia del Flauto Magico di W. A. Mozart, opera in due atti. La vicenda racconta la storia d’amore tra Tamino, giovane principe e Pamina, figlia della Regina della Notte, Astrifiammante ed il percorso di maturazione del principe Tamino che, superando varie prove, diventa più forte e saggio. La forma dell’opera è quella del “Singspiel”, ossia di un’azione non completamente musicale, ma comprensiva di parti parlate e di canto (le prime in Italiano consentono anche ad uno spettatore poco esperto di seguire lo svolgersi della storia) , lo stile quello della “Zauberoper”, l’opera di argomento tragico, comico, dove elementi fiabeschi si uniscono a caratteri allegorici. Gli elementi fiabeschi, come il flauto d’oro dai poteri magici e le apparizioni dei genietti, s’intrecciano con l’apparato scenico: quello vero dell’abbazia, con le sue monofore, le colonne e le fughe di luce e quello “finto” teatrale, curato da Nicola Visibelli, artista fiorentino. Il regista Aldo Taraballa, partendo dalla convinzione che l’apparato scenico dovesse “cercare di ripescare , attraverso una macchina teatrale di stampo barocco, atmosfere arcaiche del fantastico, come se fossero già esistite all’interno dell’abbazia”, ha ottenuto risultati di grande effetto, realizzando un clima non solo da favola, ma anche misterioso, dove il “bene”ed il “male” si scontrano. I costumi, attraverso l’uso sapiente delle stoffe dai colori polverosi, rimandano ad un vissuto lontano nel tempo, come le architetture dell’abbazia.
Un merito particolare va al direttore d’orchestra Gianluca Marcianò, che ha dimostrato una profonda conoscenza della partitura operistica mozartiana, facendo apprezzare al pubblico presente la varietà dei suoni, le armonie. Ad un cast di fama internazionale sono affidati i ruoli principali: la regina della Notte è interpretata dal soprano Natalia Lemercier , Pamina dal soprano Scilla Cristiano. Il basso Abramo Rosalen è Sarastro, il tenore Luca Canonici interpreta Tamino ed il basso Francesco Facini Papageno, convincente anche nelle parti parlate grazie ad una simpatica presenza scenica.
Gli altri appuntamenti a S. Galgano sono: “ Il Barbiere di Siviglia” di Rossini ( 4, 11 luglio; 1 Agosto); “ Messa da Requiem” di Verdi ( 7 luglio ); “ Carmina Burana “ di Orff e “ Bolero “ di Ravel (17 luglio); “Il Flauto Magico” di Mozart ( 18, 25 luglio); Paolo Poli ( 30 giugno); Ornella Vanoni ( 24 luglio); “Finalmente Anbeta” ( 28 luglio); Ivano Fossati ( 7 agosto ).