
BRAULIO MUÑOZ, Quaderni peruviani
Traduzione di Claudia Menichella
Braulio Muñoz è nato nella regione di Chimbote, in Perù, nel 1946. Attualmente risiede negli Stati Uniti dove insegna Sociologia presso lo Swarthmore College, in Pennsylvania. È autore di diversi studi di psicologia, sociologia, filosofia, e letteratura. Perfetto esempio di “scrittore tra due lingue”, Braulio Muñoz ha infatti utilizzato l’inglese per i suoi lavori scientifici, scegliendo invece lo spagnolo per la produzione narrativa: Alejandro e i pescatori di Tancay (Gorée, 2007) e l’inedito El Misha di prossima pubblicazione presso Gorée
Fa eccezione il suo secondo romanzo, The Peruvian Notebooks, scritto in inglese e adesso disponibile per il lettore italiano.
Il libro:
Il romanzo Quaderni peruviani narra la storia di Antonio Alday Gutiérrez che, dopo aver attraversato il Rio Grande, il fiume-frontiera con gli Stati Uniti, tenta di costruirsi una nuova vita come Anthony Allday. La narrazione si svolge su due linee principali: da una parte la giovinezza di Alday nella Lima degli anni ’70, dall’altra la vita di Allday negli Stati Uniti, dove lavora come guardiano di un centro commerciale in una cittadina della Pennsylvania che, non a caso, si chiama Lima (leggi Laima). Il protagonista, al suo arrivo negli Stati Uniti, nel tentativo di eliminare ogni traccia delle proprie origini, inventa due vite parallele: per la famiglia è un imprenditore di successo, per gli amici statunitensi è un ragazzo di buona famiglia emigrato dal Perù in cerca di fortuna. La lotta tra le due identità fittizie si rivela in tutta la sua drammaticità nei frammenti del diario che il protagonista scrive tra il 1983 e il 1994, nei quali emergono la solitudine dell’emigrato e l’evocazione di un passato difficile da eliminare e che si ripresenta nel personaggio del dittatore Azar (caso, in spagnolo) che sembra voler a tutti i costi far convergere le due vite di Alday-Allday.
Braulio Muñoz, nel narrare la vita di un immigrato di origini peruviane negli Stati Uniti, sceglie l’inglese, lingua d’adozione del protagonista e dello scrittore stesso, e in questo modo sembra voler condividere con il lettore l’esperienza lacerante, comune a molti immigrati, della rimozione della propria identità.