La mostra, inaugurata oggi, 8 novembre, sarà visitabile fino al 29 novembre
SIENA. Sabato 8 novembre, presso la galleria MOHSEN in via Pantaneto 128/130 Siena, è stata inaugurata la nuova mostra fotografica di Vanessa Rusci intitolata ” Trasmutazioni d’Oro – Secessione III “. Sarà possibile vederla fino a sabato 29 novembre 2025.
Introduzione alla mostra:
Nella serie Trasmutazioni d’Oro, Varu Vanessa Rusci porta avanti una pratica artistica che intreccia fotografia, psiche e metamorfosi visiva. L’artista applica sottili interventi in oro zecchino sulle immagini, un gesto che definisce psicomagico: un modo per riconoscere la ferita, non per nasconderla. Il trauma è materia viva, stratificata nelle persone e nei territori. Ciò che non viene elaborato o curato trova sempre il modo di riaffacciarsi.
La ricerca alla base del progetto nasce da una consapevolezza universale: ogni essere umano porta dentro una frattura. Siamo eredi di guerre e perdite, discendenti di separazioni e violenze sedimentate nel corpo sociale. La storia dell’umanità è una storia di cicatrici, personali e collettive. Un tempo, figure sciamaniche si prendevano cura delle lacerazioni dell’anima; oggi quel compito è affidato a psicologi, terapeuti, psicodrammatisti. Eppure, chi custodisce le ferite di un intero Paese? Chi cura ciò che resta di un genocidio, o le macerie di un terremoto, o una memoria che non riesce a farsi parola?
Le fotografie che compongono questa mostra sono state realizzate in Molise, tra i resti di edifici colpiti dal sisma che cancellò interi paesi. Non si tratta di un’operazione documentaria. Queste immagini osservano il dialogo tra la rovina e il ritorno della vita, tra lo spazio devastato e la lenta riappropriazione della natura. Dove una crepa ha aperto un varco, cresce un arbusto. Dove la casa è crollata, il cielo entra.
L’intervento in oro sui ruderi non vuole idealizzare né redimere ciò che è accaduto. L’oro illumina ciò che resta, riconosce la dignità della ferita, suggerisce un possibile inizio. È una forma di attenzione verso la materia lacerata, un invito a prendersi carico della fragilità comune. Come un ex voto laico, indica la possibilità di un passaggio dalla sofferenza alla trasformazione.
Trasmutazioni d’Oro – Secessione III è un gesto simbolico e politico: la guarigione non appartiene mai solo all’individuo. È un processo collettivo, un lavoro di cura condiviso. Cercare di abbellire lo strazio della distruzione significa scommettere sul futuro. Riconoscere la vulnerabilità può diventare un atto di forza.
Perché la vita, nonostante tutto, continua a ricostruire.






