CHIUSDINO. Torna il 23 luglio alle 21,00 un appuntamento classico con la programmazione di OperaFestival all’Abbazia di San Galgano: l’esecuzione en plein air dei Carmina Burana di C. Orff, appuntamento amatissimo dal pubblico.
La potenza evocativa del suono è la caratteristica principale di questo immortale concerto, ancor più se vissuto nell’incanto dell’Abbazia in una sera di mezza estate. Forse più di ogni altro concerto o spettacolo, i Carmina Burana si adattano perfettamente alla scenografia naturale ed alla perfetta acustica dell’Abbazia
Carl Orff compose le celebri “cantiones profanae” nel 1937 traendo spunto dai testi medievali. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse già contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani. La prima rappresentazione avvenne l'8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno. La prima esecuzione italiana invece si tenne al Teatro alla Scala in Milano il 10 ottobre 1942.
Orff si ispirò alle parole dei clerici vagantes che inneggiano al vino, alla natura, alla gioia di vivere, ai canti studenteschi e a quelli carnascialeschi, generati – come ben si può immaginare – dalle abbondanti e gaie libagioni alcoliche ma che, allo stesso tempo, non distolgono lo sguardo dai colori più tetri della morte. Il compositore tedesco trasse linfa creativa anche dalla ricchezza linguistica generata dalla mescolanza del latino con il tedesco medievale, un latino che sfumava verso la parlata del volgo, più colorita e ricca. Per le sue caratteristiche può essere definita anche "cantata scenica" ed ha il sottotitolo Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis.
In scena il Coro di voci bianche OperaFestival (oltre 100 elementi) diretto dal M° Maurizio Preziosi, nella particolare e coinvolgente versione a due pianoforti (Claudia Gori e Viviana Apicella) e percussioni (Vittorio Ferrari ai timpani, quindi Luca Marino, Federico Poli, Giorgio Ribechini, Fabio Rogai) con il baritono Nicolò Ayroldi, il soprano Scilla Cristiano e il controtenore Nicola Marchesini.
La matrice musicale è regolata da melodie ben squadrate e da ritmi regolari, da cori che cantano all’unisono e con le percussioni che sottolineano la “cantata scenica”. Dopo il prologo, un’iniziale invocazione alla dea Fortuna (O Fortuna), il brano più famoso dell’intero concerto, si susseguono tre parti: la prima celebra, nella primavera, l’aspetto terreno della natura, descritto con accenti di malinconica commozione (Veris laeta facies). Nella seconda (In taberna), sono protagoniste canzoni goliardiche. La terza sezione è un’apoteosi dell’amore (Cour d’amours) che culmina in un’invocazione a Venere per precipitare, senza soluzione di continuità, nella ripresa del coro iniziale O Fortuna, che conclude ciclicamente il lavoro sottolineando l’immagine dell’enorme ruota simbolica.
Il concerto sarà replicato all’Abbazia di San Galgano il 6 agosto.
Biglietteria on line www.festivalopera.it; APT Siena: Tel. 0577/280551; Abbazia San Galgano: Tel. 057/756738. Prevendite: Multipromo OperaFestival – Fiesole, via San Francesco 3 – Tel. 055/5978309. Biglietteria Firenze, Porta Romana (ingresso Giardino di Boboli) Tel. 055/229370 dal martedì alla domenica h. 11:00-14:00 e 16:00-19:00. Box Office: Firenze, via Alamanni 39 – Tel. 055.210804, Ticket One, VivaTicket.
La potenza evocativa del suono è la caratteristica principale di questo immortale concerto, ancor più se vissuto nell’incanto dell’Abbazia in una sera di mezza estate. Forse più di ogni altro concerto o spettacolo, i Carmina Burana si adattano perfettamente alla scenografia naturale ed alla perfetta acustica dell’Abbazia
Carl Orff compose le celebri “cantiones profanae” nel 1937 traendo spunto dai testi medievali. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse già contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani. La prima rappresentazione avvenne l'8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno. La prima esecuzione italiana invece si tenne al Teatro alla Scala in Milano il 10 ottobre 1942.
Orff si ispirò alle parole dei clerici vagantes che inneggiano al vino, alla natura, alla gioia di vivere, ai canti studenteschi e a quelli carnascialeschi, generati – come ben si può immaginare – dalle abbondanti e gaie libagioni alcoliche ma che, allo stesso tempo, non distolgono lo sguardo dai colori più tetri della morte. Il compositore tedesco trasse linfa creativa anche dalla ricchezza linguistica generata dalla mescolanza del latino con il tedesco medievale, un latino che sfumava verso la parlata del volgo, più colorita e ricca. Per le sue caratteristiche può essere definita anche "cantata scenica" ed ha il sottotitolo Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis.
In scena il Coro di voci bianche OperaFestival (oltre 100 elementi) diretto dal M° Maurizio Preziosi, nella particolare e coinvolgente versione a due pianoforti (Claudia Gori e Viviana Apicella) e percussioni (Vittorio Ferrari ai timpani, quindi Luca Marino, Federico Poli, Giorgio Ribechini, Fabio Rogai) con il baritono Nicolò Ayroldi, il soprano Scilla Cristiano e il controtenore Nicola Marchesini.
La matrice musicale è regolata da melodie ben squadrate e da ritmi regolari, da cori che cantano all’unisono e con le percussioni che sottolineano la “cantata scenica”. Dopo il prologo, un’iniziale invocazione alla dea Fortuna (O Fortuna), il brano più famoso dell’intero concerto, si susseguono tre parti: la prima celebra, nella primavera, l’aspetto terreno della natura, descritto con accenti di malinconica commozione (Veris laeta facies). Nella seconda (In taberna), sono protagoniste canzoni goliardiche. La terza sezione è un’apoteosi dell’amore (Cour d’amours) che culmina in un’invocazione a Venere per precipitare, senza soluzione di continuità, nella ripresa del coro iniziale O Fortuna, che conclude ciclicamente il lavoro sottolineando l’immagine dell’enorme ruota simbolica.
Il concerto sarà replicato all’Abbazia di San Galgano il 6 agosto.
Biglietteria on line www.festivalopera.it; APT Siena: Tel. 0577/280551; Abbazia San Galgano: Tel. 057/756738. Prevendite: Multipromo OperaFestival – Fiesole, via San Francesco 3 – Tel. 055/5978309. Biglietteria Firenze, Porta Romana (ingresso Giardino di Boboli) Tel. 055/229370 dal martedì alla domenica h. 11:00-14:00 e 16:00-19:00. Box Office: Firenze, via Alamanni 39 – Tel. 055.210804, Ticket One, VivaTicket.