
SIENA. Si conclude l'appuntamento annuale con finoallafinedelmondo, il festival di culture cdontemporanee organizzato dalla Corte dei Miracoli con il Contributo dell'Assessorato alla Cultura e della Banca Monte dei Paschi di Siena.
La quarta edizione si è chiusa con le performance di due compagnie tedesche: Hausgemacht da Monaco e il Jet ensemble da Dussendolf. Due esibizioni che rivelano il talento e la preparazione di danzatrici giovanissime, ma già proiettate nel mondo della danza professionale.
Il gruppo Jet in Tanzhaus, fondato nel 2002 dalla danzatrice e coreografa Ulla Geiges, nasce dall'esigenza di fornire a bambini e giovani l'opportunità di potersi confrontare con il mondo del teatro e della danza. Offre ai ragazzi 5 anni di formazione gratuita selezionando i suoi elementi sulla base del talento e dell'interesse. Un lavoro di formazione per gli artisti, ma anche per il pubblico, la compagnia porta infatti i suoi spettacoli anche nelle scuole, per rendere sempre più vicino ai non addetti ai lavori il linguaggio della danza. Per finoallafinedelmondo hanno presentato LageralleI con la coreografia Ulla Geiges, estratti da Finale con coreografia di Henry Oguike e Feels good con coreografia di Paolo Fossa. Con le coreografie di Minka-Marie Heiß , la diciottenne Ivonne Kalter porta sul palco the question of the unknown, un lavoro enigmatico sulle emozioni, un gioco tra quello che accade all'esterno e dentro il nostro animo. Strutturato come una science-fiction-fantasy, accompagnati da sonorità elettroniche, una performance che si muove tra il balletto classico, i movimenti delle arti marziali e quelli robotici.
La giornata conclusiva ha visto anche l'improvvisazione dei partecipanti al laboratorio E-motion condotto da Rossella Canciello con Paolo Fossa. Danzatori, attori o semplicemente persone interessate al lavoro sul corpo in movimento si sono messi in gioco con una performance estemporanea estremamente coinvolgente. Finoallafinedelmondo 2010 chiude con alcune valutazioni e riflessioni importanti nate dal confronto degli approcci diversi tra l'Italia e l'estero per lo sviluppo della cultura, dello spettacolo e degli investimenti pubblici per la promozione dei giovani talenti e delle sperimentazioni artistiche. Un'attenzione che porta ad un panorama culturale variegato e ad un pubblico più consapevole e ricettivo nei confronti delle proposte artistico-culturali. Investire nelle nuove generazioni, puntare sulla formazione è forse una delle chiavi per un panorama culturale che esca rafforzato più che indebolito dalla crisi.
La quarta edizione si è chiusa con le performance di due compagnie tedesche: Hausgemacht da Monaco e il Jet ensemble da Dussendolf. Due esibizioni che rivelano il talento e la preparazione di danzatrici giovanissime, ma già proiettate nel mondo della danza professionale.
Il gruppo Jet in Tanzhaus, fondato nel 2002 dalla danzatrice e coreografa Ulla Geiges, nasce dall'esigenza di fornire a bambini e giovani l'opportunità di potersi confrontare con il mondo del teatro e della danza. Offre ai ragazzi 5 anni di formazione gratuita selezionando i suoi elementi sulla base del talento e dell'interesse. Un lavoro di formazione per gli artisti, ma anche per il pubblico, la compagnia porta infatti i suoi spettacoli anche nelle scuole, per rendere sempre più vicino ai non addetti ai lavori il linguaggio della danza. Per finoallafinedelmondo hanno presentato LageralleI con la coreografia Ulla Geiges, estratti da Finale con coreografia di Henry Oguike e Feels good con coreografia di Paolo Fossa. Con le coreografie di Minka-Marie Heiß , la diciottenne Ivonne Kalter porta sul palco the question of the unknown, un lavoro enigmatico sulle emozioni, un gioco tra quello che accade all'esterno e dentro il nostro animo. Strutturato come una science-fiction-fantasy, accompagnati da sonorità elettroniche, una performance che si muove tra il balletto classico, i movimenti delle arti marziali e quelli robotici.
La giornata conclusiva ha visto anche l'improvvisazione dei partecipanti al laboratorio E-motion condotto da Rossella Canciello con Paolo Fossa. Danzatori, attori o semplicemente persone interessate al lavoro sul corpo in movimento si sono messi in gioco con una performance estemporanea estremamente coinvolgente. Finoallafinedelmondo 2010 chiude con alcune valutazioni e riflessioni importanti nate dal confronto degli approcci diversi tra l'Italia e l'estero per lo sviluppo della cultura, dello spettacolo e degli investimenti pubblici per la promozione dei giovani talenti e delle sperimentazioni artistiche. Un'attenzione che porta ad un panorama culturale variegato e ad un pubblico più consapevole e ricettivo nei confronti delle proposte artistico-culturali. Investire nelle nuove generazioni, puntare sulla formazione è forse una delle chiavi per un panorama culturale che esca rafforzato più che indebolito dalla crisi.