
Al senese Umberto Trezzi il primo premio al IX concorso letterario internazionale Castrovillari Città Cultura con il suo romanzo storico IL CAPOSTIPITE,, con prefazione di Gabriella Piccinni
Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il romanzo Il Capostipite di Umberto Trezzi ha ricevuto il primo premio nella nona edizione del Concorso letterario internazionale Castrovillari Città Cultura.
Umberto Trezzi, senese di adozione da quasi 40 anni, è stato manager per lungo tempo alla RCR di Colle Val d’Elsa, presidente per 18 anni di Federmanager Siena, oltre ad essere il promotore della mostra Artisti in Blu della Associazione Autismo Siena, giunta quest’anno alla sua sesta edizione.
Con i suoi racconti per ragazzi, La trilogia delle avventure della Gatta Vittoria, gatta partigiana, ha ottenuto svariati riconoscimenti e premi, ora con il suo primo romanzo “Il Capostipite” ha ottenuto il primo premio al Concorso Internazionale Castrovillari Città Cultura.
Nella motivazione del premio si legge: “L’autore, mosso da una testarda volontà di indagine conoscenza ha abilmente esplorato fonti archivistiche e documenti parrocchiali, arrivando al lontano XVIII secolo e riscoprendo non soltanto le le proprie origini e la propria discendenza, ma rielaborando, anche con la fantasia, la situazione economica, politica e sociale di quei tempi in Lombardia e, in particolare, la vita rurale del protagonista, un uomo tenace, desideroso anch’egli di conoscenza, di emancipazione, ma al contempo incapace di rompere con le tradizioni, sullo sfondo complesso delle invasioni napoleoniche e della diffusione di quegli ideali di libertà e uguaglianza che avrebbero poi determinato una nuova coscienza di classe”.
Del resto, nella prefazione al libro Gabriella Piccinni aveva scritto tra l’altro: “Ciò che il narratore ricostruisce è storia o è finzione? Mi pare che Il capostipite intenda in buona misura corrispondere a una realtà storica, o almeno a una possibilità della storia: nel senso che ci mette in contatto con una vicenda forse non vera in ogni dettaglio, ma comunque del tutto verosimile, poiché il narratore vuole essere un testimone attento e scrupoloso… Il racconto, però, si sviluppa ‘dal di dentro’, non in forma di saggio, ma come un vero romanzo. Gli abiti, le abitudini alimentari. Le cose minuscole della quotidianità, come un paio di scarpe, un camino, un piatto caldo, una camicia priva di qualche bottone, o quelle più grandi, come gli eventi vissuti insieme, la nascita dei figli, una prospettiva, un fallimento sono le istantanee di un mondo segnato dalle vite di miseria e malattie, dai sogni e dalle siccità, accompagnate dai volti e delle speranze della gente comune, in un tempo lontano, ma che si vuole tenere vicino”, concludendo:”Perché, alla fine la memoria a cosa servirebbe, se non ci servisse ad andare avanti? “E’ una memoria di scarso valore quella che lavora solo per il passato! — osservò la Regina” (Lewis Carroll, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò).”
Il premio è stato consegnato ad Umberto Trezzi, dal presidente della giuria Lucio Rende, dalla organizzatrice della manifestazione Angela Micieli e dal sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito.