Ha curato i costumi di Adriana Lecouvreur all'opera di Nizza

SIENA. Regista, scenografo e costumista senese, Alessio Rosati si è dedicato allo studio del teatro musicale barocco, approfondendo attraverso ricerche storiografiche e documentarie gli aspetti artistici, visuali e tecnici delle prassi allestimentarie barocche. Un percorso che l’ha portato a collaborare con alcuni tra i più prestigiosi teatri e istituzioni culturali italiani e stranieri e che, di recente, l’ha visto curare i costumi di Adriana Lecouvreur, opera di Francesco Cilea andata in scena lo scorso marzo all’Opéra de Nice per la regia di Francesco Micheli e la direzione di Roland Boër.
Sarà lui, con un approfondimento sulla sua ricerca artistica che fonde ispirazioni barocche e sperimentazioni sui materiali, il protagonista dell’appuntamento di martedì 6 maggio alle 18 (ingresso libero) con “StARTers”. Per l’ultima volta in questa stagione primaverile, il calendario di assaggi d’arte del Siena Art Institute esce dalle aule di via Tommaso Pendola per andare ad incontrare la città in uno dei luoghi simbolo della sua identità: le contrade.
Dopo la Giraffa con Antonio Catelani e la Tartuca con Francesco Carone, sarà il Bruco ad aprire le porte del proprio museo, in via del Comune, per accogliere uno straordinario artista senese che, con il proprio lavoro, sta collezionando successi a livello internazionale.
Rosati racconterà, attraverso la sua attività di costumista, la sua personale ricerca artistica, sintesi dello studio delle forme e delle strutture antiche e della sperimentazione con materiali contemporanei.
Ad interessarlo è, in particolare, il linguaggio estetico del costume teatrale barocco, del quale raccoglie le sollecitazioni alle alchimie materiche e all’interazione con la luce. Proprio il desiderio di catturare la luminositànella superficie tessile lo ha portato, nei suoi ultimi lavori, a sperimentare l’utilizzo di materie plastiche riflettenti (Opéra de Nice) e di circuiti elettrici luminosi (Bremen Musikfest).
Un percorso tra tradizione e modernità, tra omaggio al teatro barocco e innovazione che Rosati condividerà con il pubblico di “STARTers” in quest’ultimo appuntamento in contrada.
“Ringrazio le contrade – dice Miriam Grottanelli de Santi, direttore del Siena Art Institute – per la generosità con cui hanno accolto il nostro invito ad ospitare nei propri spazi le nostre chiacchierate d’arte e tutti i senesi per l’entusiasmo e la curiosità con cui hanno preso parte a queste serate. L’idea degli “StARTers” in contrada risponde al desiderio del Siena Art Institute di essere una risorsa per la città, che proprio per questo abbiamo voluto provare ad incontrare nei luoghi che più la rappresentano. Siamo felici che questa formula abbia suscitato interesse e che la comunità cittadina abbia partecipato numerosa. Speriamo che questo sia l’inizio di un percorso che ci porterà ad intrecciare con le società di contrada collaborazioni sempre più costruttive nel segno dell’arte, che rappresenta un elemento cruciale della loro storia e delle loro tradizioni e che mi auguro possa essere, anche per il futuro, la chiave di nuovi progetti e nuove iniziative da realizzare insieme al Siena Art Institute”.
Come per tutte le presentazioni in italiano di “StARTers”, per garantire l’accessibilità alle persone sorde anche per l’incontro con Alessio Rosati sarà garantito un servizio di interpretariato in Lis (Lingua dei Segni Italiana) in collaborazione con Mason Perkins Deafness Fund.
(Foto Jaussein)