
"State sereni” come da più di 14 mesi ci viene ripetuto da parte dell’Amministrazione. La verità è che sereni non lo siamo più! Piombati all’improvviso in questa incertezza causata dai “falsi in bilancio”(?), “cattive gestioni”(?) o chissà cos’altro. Ancora non lo sappiamo. Questo crescente stato di totale insicurezza e precarietà lo percepiamo e viviamo tutti i giorni. Quando riceviamo i reclami dei fornitori non pagati, quando mancano i reagenti necessari per le nostre ricerche, quando la carenza di fondi nei nostri uffici e dipartimenti ci lascia senza soldi, quando la mancanza di materiali e strumentazioni necessarie per svolgere al meglio il nostro lavoro non ce li possiamo più permettere, quando le nostre colleghe e colleghi precari vanno a casa. Non sono soltanto i messaggi, oggi di rassicurazione, ieri di allarme, a tenerci in questo “stato di agitazione”!
Quali sono le garanzie per il nostro futuro e qual è il futuro di queste garanzie?
Chiediamo alle Istituzioni territoriali, al Governo e alla nostra Amministrazione chiarezza e trasparenza a partire dal piano di risanamento e dalle modalità della sua applicazione. Chiediamo garanzie per il domani e il domani del nostro Ateneo, che non è soltanto il nostro posto di lavoro, ma una delle fonti di maggiore ricchezza, pregio e Storia per questa città ed il territorio in cui viviamo. Non possiamo pensare alla città di Siena senza la sua Grande Università degli Studi. Non è possibile uscire dalla crisi senza il contributo e l’intervento di tutte Istituzioni, sia cittadine che nazionali assieme alle forze sociali. Le soluzioni anche quelle drastiche non possono caderci dall’alto, come questa crisi che stiamo subendo da oltre un anno!
Non accettiamo che il nostro Ateneo sia diventato terreno di scambio e di lotta politica. Non accettiamo che questo avvenga e che avvenga sulla nostra pelle!
Non siamo ‘i fannulloni’ furbamente descritti dal Ministro Brunetta: siamo i lavoratori dello Stato, siamo i cittadini di questo territorio, siamo i vostri elettori, siamo le vostre colleghe e i vostri colleghi, siamo i vostri vicini di casa, siamo i clienti dei vostri negozi, siamo i vostri amici di contrada. NON SIAMO SOLTANTO DEGLI STIPENDI DA PAGARE O DEI NUMERI DA TAGLIARE! Siamo persone che amano il proprio lavoro.
Aiutateci a difendere e ricostruire il nostro futuro, quello dell’Università degli Studi di Siena e insieme quello del territorio, che ci appartiene.
L’assemblea delle lavoratrici e lavoratori
dell’Università degli Studi di Siena
(riuniti in data 6 novembre 2009)