
SIENA. La violenza sulle donne si annida tra le mura domestiche, ha il volto dei mariti e dei partner e nella maggior parte dei casi produce maltrattamento psicologico e fisico. Sono questi, in sintesi, i risultati presentati questa mattina nel corso del tavolo istituzionale contro la violenza sulle donne coordinato dalla Provincia di Siena e curati dall’Osservatorio Sociale Provinciale.
La ricerca
Su un campione significativo di schede di rilevazione giunte alle associazioni e agli organismi che compongono il tavolo, dall’ottobre 2008 al giugno 2009 emerge, infatti, che il 66.3% delle violenze si verificano in casa (nel 47.4% sono i mariti, nel 18.9% i partner), mentre il 23.2% sono ex partner (13.7%) e ex mariti (9.5%). Nel 6.3% dei casi i maltrattamenti sono causati da un familiare, nel 5.3% da un collega o superiore di lavoro. Nella relazione tra donna e maltrattante la causa principale del disagio è il maltrattamento psicologico (il 69.5% delle donne l’ha indicata come causa principale), per il 55.8% il maltrattamento fisico, il 28.4% problemi economici, nel 17.9% la separazione conflittuale, nel10.5% dei casi l’abbandono. Solo il 7.4% delle cause sono violenze sessuali, mentre il 5.3% stalking e il 4.2% mobbing.
«Le attività e i dati a cui il tavolo lavora da più di un anno ci dicono che nella nostra provincia esistono dei casi di violenza che anche numericamente cominciano a preoccupare. – spiega Simonetta Pellegrini, assessore alle pari opportunità della Provincia di Siena – Dimostrano e confermano una cosa che ben conosciamo: le violenze fisiche e psicologiche per lo più avvengono in ambito familiare, sono maltrattamenti continuativi e riguardano in prevalenza donne italiane, sfatando e ridimensionando quel ragionamento che spesso sentiamo ripetere che le violenze avvengono nelle piazze e per le strade. Di fronte a questi dati occorre un’azione forte di contrasto sia attraverso gli strumenti legislativi e penali che attraverso azioni di assistenza verso chi vive questa situazione. Il tavolo contro la violenza alle donne opera proprio in questa direzione. Occorre una grande opera di prevenzione e sensibilizzazione, ma anche di formazione per creare un nuovo clima culturale nella società come nelle scuole e per far capire che il rispetto delle donne è fondamentale. E’ una questione di diritti universalmente riconosciuti che una società civile ha l’obbligo morale di imporre».
Il ritratto della donna maltrattata
Secondo quanto emerge dalla ricerca a risentire delle violenze sono, di conseguenza, anche i figli che vivono situazioni di forte disagio. Nel 73.7% dei casi infatti le violenze avvengono in presenza dei figli che nell’81.4% sono minori. Il 47.7% delle donne che hanno subito violenze sono italiane, mentre il 36.8% straniere. Il 15.8% non comunica la provenienza. Se guardiamo all’età della donna che subisce la violenza si evidenzia come la fascia più interessata è quella 40-49 anni (il 22.1%) seguita dalla fascia di età 18-29 anni (16.8%) e 30-39 (14.7%). Il 45.3% delle donne che subisce maltrattamenti è quindi sposata, il 17.9% convivente, il 12.6% separata e nubile. Il 37.4% la donna è occupata, mentre il 21.1% ha un lavoro precario; il 17.9% è disoccupata e il 14.7% è casalinga.
Le azioni
Il tavolo ha dato vita a quattro gruppi di lavoro che si incontrano stabilmente elaborando materiale e progettualità sui temi della sensibilizzazione, rilevazione, formazione e percorsi assistenziali.
Nei prossimi giorni partirà un corso di formazione per l’assistenza, mentre l’assessore Pellegrini ha annunciato per il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne un Consiglio Provinciale straordinario aperto. Partirà, infine, un progetto biennale di educazione rivolto ai ragazzi delle scuole superiori in cui sarà affrontato un percorso basato sul rispetto delle diversità e delle identità.
Il tavolo
Il tavolo opera sul territorio senese da circa un anno. Obiettivo è quello di avere un osservatorio costante sul fenomeno per poi procedere alla formazione omogenea degli operatori di settore e ad una campagna di sensibilizzazione sul tema che dovrà partire proprio dalla formazione all’interno delle scuole. Sarà così possibile costituire una rete tra i vari enti e associazioni interessati al fine di creare una sinergia tra gli stessi per sviluppare interventi e attività di prevenzione e contrasto alla violenza. Nel corso dell’anno sono stati promossi i due corsi di formazione “Viole” rivolti ad operatori sociali, sanitari, forze dell’ordine e operatori del volontariato. Oltre 60 addetti hanno potuto così sviluppare un linguaggio comune per la tutela contro forme di maltrattamento e violenza alle donne. A far parte del tavolo, con il coordinamento della Provincia di Siena, sono un rappresentante per ogni zona della Conferenza dei Sindaci, i rappresentanti dell’AUSL 7 di Siena, dell’Azienda Universitario-Ospedaliera di Siena, la Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa, la Questura, il Comando dei Carabinieri, i sindacati, le associazioni Donna chiama Donna, Amica Donna e Donne Insieme Valdelsa oltre che l’Ufficio Scolastico Provinciale, Prefettura.
La ricerca
Su un campione significativo di schede di rilevazione giunte alle associazioni e agli organismi che compongono il tavolo, dall’ottobre 2008 al giugno 2009 emerge, infatti, che il 66.3% delle violenze si verificano in casa (nel 47.4% sono i mariti, nel 18.9% i partner), mentre il 23.2% sono ex partner (13.7%) e ex mariti (9.5%). Nel 6.3% dei casi i maltrattamenti sono causati da un familiare, nel 5.3% da un collega o superiore di lavoro. Nella relazione tra donna e maltrattante la causa principale del disagio è il maltrattamento psicologico (il 69.5% delle donne l’ha indicata come causa principale), per il 55.8% il maltrattamento fisico, il 28.4% problemi economici, nel 17.9% la separazione conflittuale, nel10.5% dei casi l’abbandono. Solo il 7.4% delle cause sono violenze sessuali, mentre il 5.3% stalking e il 4.2% mobbing.
«Le attività e i dati a cui il tavolo lavora da più di un anno ci dicono che nella nostra provincia esistono dei casi di violenza che anche numericamente cominciano a preoccupare. – spiega Simonetta Pellegrini, assessore alle pari opportunità della Provincia di Siena – Dimostrano e confermano una cosa che ben conosciamo: le violenze fisiche e psicologiche per lo più avvengono in ambito familiare, sono maltrattamenti continuativi e riguardano in prevalenza donne italiane, sfatando e ridimensionando quel ragionamento che spesso sentiamo ripetere che le violenze avvengono nelle piazze e per le strade. Di fronte a questi dati occorre un’azione forte di contrasto sia attraverso gli strumenti legislativi e penali che attraverso azioni di assistenza verso chi vive questa situazione. Il tavolo contro la violenza alle donne opera proprio in questa direzione. Occorre una grande opera di prevenzione e sensibilizzazione, ma anche di formazione per creare un nuovo clima culturale nella società come nelle scuole e per far capire che il rispetto delle donne è fondamentale. E’ una questione di diritti universalmente riconosciuti che una società civile ha l’obbligo morale di imporre».
Il ritratto della donna maltrattata
Secondo quanto emerge dalla ricerca a risentire delle violenze sono, di conseguenza, anche i figli che vivono situazioni di forte disagio. Nel 73.7% dei casi infatti le violenze avvengono in presenza dei figli che nell’81.4% sono minori. Il 47.7% delle donne che hanno subito violenze sono italiane, mentre il 36.8% straniere. Il 15.8% non comunica la provenienza. Se guardiamo all’età della donna che subisce la violenza si evidenzia come la fascia più interessata è quella 40-49 anni (il 22.1%) seguita dalla fascia di età 18-29 anni (16.8%) e 30-39 (14.7%). Il 45.3% delle donne che subisce maltrattamenti è quindi sposata, il 17.9% convivente, il 12.6% separata e nubile. Il 37.4% la donna è occupata, mentre il 21.1% ha un lavoro precario; il 17.9% è disoccupata e il 14.7% è casalinga.
Le azioni
Il tavolo ha dato vita a quattro gruppi di lavoro che si incontrano stabilmente elaborando materiale e progettualità sui temi della sensibilizzazione, rilevazione, formazione e percorsi assistenziali.
Nei prossimi giorni partirà un corso di formazione per l’assistenza, mentre l’assessore Pellegrini ha annunciato per il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne un Consiglio Provinciale straordinario aperto. Partirà, infine, un progetto biennale di educazione rivolto ai ragazzi delle scuole superiori in cui sarà affrontato un percorso basato sul rispetto delle diversità e delle identità.
Il tavolo
Il tavolo opera sul territorio senese da circa un anno. Obiettivo è quello di avere un osservatorio costante sul fenomeno per poi procedere alla formazione omogenea degli operatori di settore e ad una campagna di sensibilizzazione sul tema che dovrà partire proprio dalla formazione all’interno delle scuole. Sarà così possibile costituire una rete tra i vari enti e associazioni interessati al fine di creare una sinergia tra gli stessi per sviluppare interventi e attività di prevenzione e contrasto alla violenza. Nel corso dell’anno sono stati promossi i due corsi di formazione “Viole” rivolti ad operatori sociali, sanitari, forze dell’ordine e operatori del volontariato. Oltre 60 addetti hanno potuto così sviluppare un linguaggio comune per la tutela contro forme di maltrattamento e violenza alle donne. A far parte del tavolo, con il coordinamento della Provincia di Siena, sono un rappresentante per ogni zona della Conferenza dei Sindaci, i rappresentanti dell’AUSL 7 di Siena, dell’Azienda Universitario-Ospedaliera di Siena, la Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa, la Questura, il Comando dei Carabinieri, i sindacati, le associazioni Donna chiama Donna, Amica Donna e Donne Insieme Valdelsa oltre che l’Ufficio Scolastico Provinciale, Prefettura.