L'ad di Montepaschi commenta i dati della trimestrale

SIENA. “Il terzo trimestre è stato importante” per Banca Monte Paschi “non solo per la gestione ordinaria” ma perché ha “confermato le linee guida del piano di ristruttrutturazione”, ha sottolineato l’ad Fabrizio Viola, presentando i risultati del trimestre di MPS agli analisti. Per Viola il terzo trimestre ha confermato che “la banca da mesi ha imboccato un riequilibrio con un graduale recupero di redditività sostenibile”.
“Il conto economico soffre ma il confronto con i numeri del 2012 ci dice che siamo nella giusta direzione”, ha continuato l’ad, sottolineando che “il lavoro fatto sui costi è riuscito a coprire circa il 67% del calo dei ricavi core”. Per Viola il costo del credito “è diventato ormai un fattore sistemico” con un valore nei primi nove mesi del 2013 di 151 punti base rispetto ai 69 punti di media del periodo 2004-2011.
Per l’aumento di capitale di Mps, ”più passa il tempo più l’operazione diventa difficile. ‘Siamo impegnati entro il 31 dicembre 2014 a fare un aumento di capitale da 2,5 miliardi e di rimborsare 3 mld di Nuovi strumenti finanziari. Nella misura in cui questo non dovesse avvenire è prevista la conversione del Nuovo strumento finanziario. In questo scenario esistono tre finestre teoriche in cui lanciare l’aumento: a inizio anno, intorno a giugno e una terza teorica, un po’ come la seconda, ma la terza ancora di più, a fine anno. Occorrerà valutare tempo per tempo la fattibilità delle finestre e capire i mercati come si muoveranno”.
Completata anche l’uscita di 2.700 dipendenti, con la prospettiva dell’uscita di altri 1.100 con la cessione del back office. ”L’obiettivo posto dalla Commissione europea – ha detto Viola – è quello di una riduzione da qua al 2017 di 8 mila unità, quando avremo completato la partita del back office saremo circa a metà”.
Il ceo di Mps, Bernardo Mingrone ha annunciato che come “annunciato ad agosto, c’è una trattativa esclusiva con due partner industriali” per la cessione del backoffice di Mps: la trattativa “procede bene” e contiamo di “chiudere l’accordo entro fine anno”. E Viola ha confermato: ”E’ una operazione puramente industriale che non ha effetti sul patrimonio della banca. Stiamo definendo gli ultimi aspetti negoziali, i due partner Bassilichi e Accenture sono con noi molto impegnati nel costruire un progetto a elevata valenza industriale”.
“Il conto economico soffre ma il confronto con i numeri del 2012 ci dice che siamo nella giusta direzione”, ha continuato l’ad, sottolineando che “il lavoro fatto sui costi è riuscito a coprire circa il 67% del calo dei ricavi core”. Per Viola il costo del credito “è diventato ormai un fattore sistemico” con un valore nei primi nove mesi del 2013 di 151 punti base rispetto ai 69 punti di media del periodo 2004-2011.
Per l’aumento di capitale di Mps, ”più passa il tempo più l’operazione diventa difficile. ‘Siamo impegnati entro il 31 dicembre 2014 a fare un aumento di capitale da 2,5 miliardi e di rimborsare 3 mld di Nuovi strumenti finanziari. Nella misura in cui questo non dovesse avvenire è prevista la conversione del Nuovo strumento finanziario. In questo scenario esistono tre finestre teoriche in cui lanciare l’aumento: a inizio anno, intorno a giugno e una terza teorica, un po’ come la seconda, ma la terza ancora di più, a fine anno. Occorrerà valutare tempo per tempo la fattibilità delle finestre e capire i mercati come si muoveranno”.
Completata anche l’uscita di 2.700 dipendenti, con la prospettiva dell’uscita di altri 1.100 con la cessione del back office. ”L’obiettivo posto dalla Commissione europea – ha detto Viola – è quello di una riduzione da qua al 2017 di 8 mila unità, quando avremo completato la partita del back office saremo circa a metà”.
Il ceo di Mps, Bernardo Mingrone ha annunciato che come “annunciato ad agosto, c’è una trattativa esclusiva con due partner industriali” per la cessione del backoffice di Mps: la trattativa “procede bene” e contiamo di “chiudere l’accordo entro fine anno”. E Viola ha confermato: ”E’ una operazione puramente industriale che non ha effetti sul patrimonio della banca. Stiamo definendo gli ultimi aspetti negoziali, i due partner Bassilichi e Accenture sono con noi molto impegnati nel costruire un progetto a elevata valenza industriale”.